Flessibile come di pietra
Tattiche di sopravvivenza e pratiche di costruzione nei villaggi montani
Andrea Bocco e Gianfranco Cavaglià
Casa editrice Celid
Mercoledì 14 Gennaio 2009 alle ore 18,30 al Circolo dei Lettori di Torino in via Bogino 9, un giornalista, un fisico, uno storico, e un comunicatore interverranno alla presentazione del libro "Flessibile come di pietra" di Andrea Bocco e Gianfranco Cavaglià, editore Celid (15 euro).
Ci si aspetterebbe di trovare tutti al capezzale delle montagne della nostra regione, da tempo investite da una sindrome di svuotamento e di progressivo abbandono della vita (vera), di cui solo alcune sono state abbagliate dalla meteora della giostra dei giochi olimpici invernali di tre anni fa. Il libro forse non salverà e non ripopolerà la montagna, ma, attraverso una lucida chiave di lettura delle tattiche di sopravvivenza e delle pratiche di costruzione nei villaggi montani, apre uno spiraglio per una riflessione – personale e collettiva - su quali tecniche potremmo adottare nella ricerca di un equilibrio con la natura per realizzare e vivere nuovi e migliori modi di abitare.
"Flessibile come di pietra", attraverso un ricco repertorio di immagini (fotografie e disegni) e l'utilizzo di testi esplicativi sintetici e chiari, è già la guida di una mostra itinerante che si vorrebbe allestire in alcune delle realtà studiate. Il libro infatti intende innescare interessi e curiosità, per mostrare come interdisciplinarità e complessità di analisi siano condizioni necessarie per la progettazione degli interventi. I frammenti di percorsi effettuati in territori montani piemontesi alla ricerca dei motivi delle scelte originarie pongono domande sull'attuale modello di sviluppo, sull'abbandono e sull'eventuale desiderabile recupero dell'ambiente costruito e di attività umane.
I contributi di Marco Cuaz docente di Storia, Alberto Papuzzi giornalista, Luigi Sertorio docente di Fisica e Peppino Ortoleva docente di Teoria e storia dei media e autore della prefazione del libro di Bocco e Cavaglià offriranno riflessioni utili a comprendere come rispettare il paesaggio e la cultura montana, ma anche a concepire – come suggerisce Ortoleva nella prefazione – "una critica dell'omogeneità forzata dei modi di vita", che non ceda alla facile contrapposizione natura contro cultura o autentico contro artificiale (quanto c'è di autentico in villaggi restaurati con l'utilizzo di materiali – le lose dei tetti - non locali e non tradizionali e lì trasportati con gli elicotteri?), ma recuperi "la varietà dei modi di vivere come ricchezza dell'umanità".
Il volume di Bocco e Cavaglià – avverte ancora Ortoleva – "dev'essere guardato e letto come una serie di appunti di viaggio, un'annotazione multipla per i linguaggi usati e per i registri chiamati in gioco, usando occhi, orecchie, mani e libri", trattandosi di una ricerca che "non rinuncia a nessuno degli oggetti possibili di osservazione, perché non possiamo permetterci di fare a meno della varietà che è, di per sé, la massima ricchezza possibile per tutto ciò che è vivente".
Il libro è stato realizzato grazie al sostegno della Regione Piemonte – Direzione Promozione Attività Culturali, Istruzione e Spettacolo – Settore Promozione Patrimonio Culturale e Linguistico, quale esito della ricerca Gli elementi costruttivi costituenti l'edificio: denominazione, analisi e descrizione tramite i termini della tradizione, e raccoglie esperienze provenenti da altre attività di ricerca quali Culturalp: conoscenza e miglioramento dei centri storici e dei paesaggi culturali nello spazio alpino (Regione Piemonte – Direzione Pianificazione e Gestione Urbanistica – Settore Pianificazione Territoriale Operativa) e ArchiWordNet (Istituto Trentino di Cultura – Centro per la Ricerca Scientifica e Tecnologica), e da attività didattiche attraverso testi di laurea sull'architettura rurale e sull'analisi fotografica del costruito.
GLI AUTORI
Andrea Bocco è ricercatore di Tecnologia dell'Architettura alla I Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Ha pubblicato opere su Bernard Rudofsky e Antonio Besso-Marcheis; in ulteriori scritti ha trattato di territorio torinese, riqualificazione urbana in aree socialmente svantaggiate, analisi dell'ambiente costruito. Si occupa fra l'altro della redazione del thesaurus ArchiWordNet per l'architettura e l'edilizia.
Gianfranco Cavaglià è professore ordinario di Tecnologia dell'Architettura alla I Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Ha sviluppato studi su prefabbricazione, industrializzazione, autocostruzione, abitazioni in paesi in via di sviluppo, patologia edilizia, organizzazione per archiviazione di immagini e testo, patrimonio costruito e linguistico di costruzioni in montagna.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
"Flessibile come di pietra. Tattiche di sopravvivenza e pratiche di costruzione nei villaggi montani" (Casa editrice Celid)
di Andrea Bocco e Gianfranco Cavaglià
Mercoledì 14 Gennaio 2009 ore 18,30
Circolo dei Lettori, via Bogino 9, Torino
intervengono
Marco Cuaz, docente di Storia
Alberto Papuzzi, giornalista
Luigi Sertorio, docente di Fisica
coordina
Peppino Ortoleva, autore della prefazione
sono presenti gli autori Andrea Bocco e Gianfranco Cavaglià
clicca sull'immagine per ingrandire l'invito
Il libro fa parte della collana "Arch&tipi" della Casa editrice Celid
Per informazioni: Case editrice Celid 011 4474774 edizioni@celid.it
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