CONTINUA L'IMPEGNO DEL "FILOSOFO" GIUSEPPE CORONA SU ARGOMENTI DI ESTREMA ATTUALITA'.SONO MOLTO CONTENTO CHE LUI FACCIA PARTE DEL COMITATO DI REDAZIONE DI www.notiziesindacali.com
di Giuseppe Corona
Sovrano del nostro tempo è il ceto medio o, meglio, la middle class. Lei il politico accarezza e circuisce, a lei rivolge tutte le sue attenzioni spiandone pulsioni e bisogni, sogni e miraggi. Il respiro della middle class è quello della nostra società.
Non più le classi, non più i mestieri e le professioni, non più il popolo, tutti i vecchi punti di riferimento sono vetusti, i muri sono crollati sotto la piena della middle class e nessuna postazione resiste più di tanto.
Il Dio della middle class è la tecnica, che con la sua furia innovatrice, continuamente stimolata dalle scoperte scientifiche, spia il corpo umano nelle sue più intime e minute particelle studiandone funzioni, pulsioni, sensazioni, sentimenti e passioni, a tutte promettendo potenza e salute, soddisfazione e piacere.
La middle class serve la tecnica da cui si aspetta in cambio quanto possa accudire e saziare questo meccanismo sensorio totalmente liberato, questa esplosione del desiderio non più represso e contenuto, di cui il "diritto all'orgasmo" delle femministe è stato lo slogan più esemplare.
L'uomo oggi vuole sempre di più, non sopporta limiti alle possibilità di sviluppo della sua potenza perché non sopporta limiti ai bisogni del suo sensorio.
Perché questa dimensione si determinasse in tutta la sua ampiezza, occorreva che i totem chiamati Dio e Ragione fossero infranti. Il resto è ciò che seguita a questo crollo di cui quello del muro di Berlino è solo epifenomeno tra gli altri, per quanto importante si voglia giudicare e sia. Epifenomeno è anche il crollo della Prima Repubblica in Italia, per quanto di essa si odano ancora i rantoli.
La middle class non è luogo fisico, fabbrica, negozio, ufficio o altro posto di lavoro che si voglia, ma un medium. Tutti ne facciamo parte, anche lo snob.
Essa è luogo ideale che oggi l'uomo occidentale, e gli ospiti che gli chiedono ospitalità da tutto il mondo, abita, nella quale promozioni e bocciature lo collocano più o meno centralmente, più o meno marginalmente, ma mai definitivamente, mai per eredità acquisita. Essa è il luogo della mobilità totale ove ognuno vanta un diritto alla propria più completa realizzazione, ove ognuno rischia lo scacco.
Gli stanchi, i malati, i deboli vengono continuamente spinti ai margini e a volte sviluppano movimenti improbabili di rifiuto di questo tourbillon, istanze di ritorno alla "natura" e al primitivo, i forti, i sani, gli ardimentosi spingono in avanti, totalmente acquisiti a questo moto perpetuo, di esso ebbri.
L'Europa, parte stanca dell'Occidente (e per Occidente vanno intese anche quell'enclave che, sempre più vaste, si aprono negli altri continenti) è oggi sempre più marginale e arranca, stanca, malata e debole.
In Italia, come in Europa, il sistema politico sin dagli anni '20 è stato dominato dai partiti di massa. Fascismo, cattolicesimo politico, socialismo, comunismo erano tutti partiti che facevano capo a Dio o alla Ragione. Tutti quanti erano posseduti dall'ideologia del Piano, tutti quanti pretendevano di esprimere una Volontà Generale, tutti quanti concentravano nello Stato questo Dio, questa Ragione, questo Piano, questa Volontà Generale.
Il crollo dei totem è il crollo della Prima Repubblica e dei partiti. E' il crollo delle PP.SS., della Cassa del Mezzogiorno e del meridionalismo statalista, di cui l'ultimo aborto mostruoso è il meridionalismo regionalista dei fondi strutturali.
Si tentano accanimenti terapeutici su culture politiche in coma irreversibile. Si vuol resuscitare i partiti, ma mancano le parti. Dove sono le "classi", i "blocchi sociali", le "filiere interclassiste", nel mondo dove chi si addormenta qualcosa sogna di svegliarsi qualcos'altro, e spesso gli riesce? Nessuno ormai impicca se stesso o i propri figli al chiodo di un mestiere, di una mansione, di una casta, di un sesso, di un'età.
Della middle class non c'è partito, essa è di tutti e di nessuno. Come si governa questo luogo del moto perpetuo, cosa c'entrano i partiti, di destra, centro, sinistra, strutture fisse di politici di professione ormai senza chance e senza senso?
Come produrre ragioni e armonie in questo caos dei desideri e degli appetiti? Chi è deputato a ciò?
L'avventura della ricerca politica parte da queste domande. Inutile è attardarsi dietro le patetiche storie di accanimento terapeutico della cronaca quotidiana.
Una sana eutanasia sarebbe miglior cosa, in ogni caso è impossibile sfuggire a un destino di morte.
Napoli, 10/01/09
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