2 NUOVI BOSCHI PER TUTTI: SI CHIUDE CON IL CONTRIBUTO ALL'ANNO FORESTE LA CAMPAGNA RACCOLTA FONDI DEL WWF
VALPREDINA E FOCE ARRONE:
IN LOMBARDIA E NEL LAZIO
DUE NUOVI BOSCHI TUTELATI DAL WWF
E DA OGGI OCCHI PUNTATI SULLE FORESTE TROPICALI
NEL SUMMIT DI BRAZZAVILLE, IN CONGO
ALLA VIGILIA DELLA GIORNATA MONDIALE DELL'AMBIENTE
In 10 anni persi 5,4 milioni di ettari all'anno nei 30 paesi 'cuore' delle foreste tropicali
Da oggi in Italia due nuovi boschi sono al sicuro, e tutti potranno ben presto conoscerli e frequentarli. Grazie al contributo delle migliaia di italiani che hanno partecipato alla raccolta fondi WWF per l'Anno delle Foreste, l'Associazione è infatti riuscita ad acquisire due preziosi boschi a rischio, al nord e al centro Italia, che saranno per sempre protetti da caccia, incendi, degrado e cemento. Due tesori di natura per tutti, che verranno inseriti nella rete delle oltre 100 Oasi WWF lungo tutto lo stivale e aperti alla ricerca scientifica e alla fruizione del pubblico.
Il primo è un bosco di roverelle adiacente all'Oasi WWF di Valpredina (Bergamo), un territorio che rischiava di diventare un'area di caccia: il WWF lo acquisterà dagli attuali proprietari, una famiglia di privati da sempre residenti nella zona, ampliando il perimetro dell'Oasi già esistente. Il secondo è il delicato bosco umido di foce dell'Arrone (Fregene), un ritaglio delle antiche foreste del litorale sopravvissuto alla cementificazione selvaggia, tra i parcheggi, l'abitato e gli stabilimenti balneari di uno dei lidi più frequentati dai romani: il WWF in questi giorni è in trattativa con la proprietà per avviare la gestione dell'area.
"Un grazie di cuore alle migliaia di italiani che hanno sostenuto la nostra campagna per i boschi italiani – sono le parole di Fulco Pratesi, presidente onorario del WWF Italia – Grazie alla loro generosità, abbiamo potuto mettere al sicuro due preziosi boschi, le loro piante e gli animali che vi trovano rifugio. Due boschi che ben rappresentano le minacce a cui tutta la natura italiana viene sottoposta ogni giorno. Da oggi lavoreremo con gioia per prenderci cura di questi boschi e restituirli, in quanto Oasi WWF, a tutti gli italiani, perché possano conoscerli, amarli e continuare a sostenerli insieme a noi."
E il WWF ringrazia anche i partner che hanno contribuito a promuovere la campagna, a partire da Unicredit, main partner del sistema Oasi WWF, Auchan che sostiene le oasi tramite la vendita delle shopper milleusi nei suoi 51 ipermercati, la RAI, che ha dedicato all'iniziativa una settimana di sensibilizzazione con il patrocinio del Segretariato Sociale, e tutti gli altri partner, media partner e testimonial che hanno sostenuto la campagna nelle tre settimane di raccolta fondi
Sul contributo del WWF per l'Anno internazionale delle Foreste il testimone in questa fase passa alle 'foreste tropicali': è in svolgimento in questi giorni e si chiuderà il 3 giugno il Summit sulle foreste tropicali a Brazzaville, in Congo, praticamente alla vigilia della Giornata Mondiale Ambiente, 5 giugno, che quest'anno l'ONU ha dedicato alle foreste. L'obiettivo generale del vertice è di favorire la creazione di una cooperazione Sud-Sud da un lato e Nord-Sud dall'altro, nella prospettiva della gestione sostenibile degli ecosistemi forestali nei bacini dell'Amazzonia, del Congo e del Mekong Borneo. Solo queste aree, infatti, racchiudono l'80% delle foreste tropicali ed ospitano due terzi della biodiversità terrestre, fornendo al contempo sostentamento ad oltre un miliardo di persone. Il Vertice riunirà quasi 500 partecipanti dei tre bacini delle foreste tropicali e da altri Paesi e/o sub-regioni e partner per lo sviluppo; l'Italia è uno dei paesi partner.
LUCI E OMBRE SULLE FORESTE TROPICALI DEL PIANETA
Ad oggi, la perdita del manto forestale sta accelerando e contribuisce ad aumentare le emissioni di gas ad effetto serra e il degrado del suolo. La deforestazione è diventata, quindi, una problematica globale. Il WWF ha messo in luce alcuni dati allarmanti per le foreste tropicali ma anche alcune buone notizie, elementi che vanno presi seriamente in considerazione per aspirare ad una gestione forestale sostenibile e a far progressi verso i quattro obiettivi globale sulle foreste e strumenti non vincolanti legalmente su tutti i tipi di foreste, adottati nel dicembre 2007 nel corso dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite:
I numeri che devono allarmare:
- la deforestazione prosegue ad un ritmo allarmante nella maggior parte dei paesi presenti nei tre bacini Congo, Amazzonia e Borneo-Mekong Complessivamente i 30 paesi riportano una perdita netta di area forestale di 5.4 milioni di ettari per anno negli ultimi dieci anni, o lo 0,4% all'anno. Ne consegue che lo stoccaggio totale di carbonio nelle foreste è diminuito di 1.2 Gt all'anno dal 2000 al 2010.
- L'area di foresta primaria è diminuita di circa 4 milioni di ettari all'anno, in parte a causa della deforestazione e in parte a causa delle attività umane e del loro impatto, riclassificando le foreste primarie in "altre foreste rigenerate naturalmente" in base al sistema di classificazione adottato dal FRA 2010.
- Sebbene non ancora quantificato, la degradazione forestale, dovuta alle pratiche gestionali insostenibili (incluse le illegali) è ancora un fenomeno comune nella maggior parte dei paesi.
- Meno del 15% dell'area forestale totale prevede un piano di gestione forestale e solo il 3.5% dell'area forestale totale è considerata avere un piano di gestione sostenibile. Solo 1% è certificata.
Le buone notizie
- Il tasso di perdita forestale mostra segni di rallentamento nei tre bacini. Confrontando la media annuale di perdita forestale degli anni '90 (7.1 milioni di ettari/anno) con quella della decade 2000-2010 (5.4 milioni di ettari/anno) si osserva una riduzione della perdita del 24%
- Quasi 200 milioni di ettari, il 18% di tutte le foreste presenti nei tre bacini, rientrano in parchi nazionali, riserve di caccia, aree selvatiche e altri tipi di aree protette legalmente.
- La superficie di foresta piantate è aumentata di più di mezzo milione di ettari per anno durante il periodo 2000-2010 e, sebbene ammonti solo al 2% dell'area totale forestale, le foreste piantate riescono a soddisfare una crescente percentuale della futura domanda di legno, e potrebbe ridurre la pressione sulle rimanenti foreste naturali in alcuni paesi.
- L'area forestale designata principalmente alla protezione del suolo e dell'acqua ammonta al 7% dell'area totale.
- Sono notevoli i progressi fatti nello sviluppo di ulteriori modelli per la gestione sostenibile delle foreste. Dei 30 paesi citati, dal 2000, 13 paesi hanno aggiornato le proprie politiche forestali e 10 la
propria legislazione. Circa il 94% dell'area forestale totale presente nei tre bacini rientra in programmi nazionali.
Sono necessari ancora sforzi considerevoli per far fronte agli andamenti allarmanti e per far progressi verso una gestione forestale sostenibile in tutti i paesi e le regioni. I programmi forestali nazionali rappresentano una potenziale occasione per discutere di problematiche e per raggiungere accordi sulle azioni prioritarie a livello nazionale e regionale, mentre la collaborazione regionale ed interregionale facilita lo scambio di informazioni ed esperienze tra i diversi paesi.
Roma, 1 giugno 2011
Ufficio stampa WWF Italia – tel. 06-84497.37/265 - 02-83133233 – Cell.: 349 1702762
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PIATTAFORMA WWF IMPRESE X LE FORESTE
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Il sito della Giornata Mondiale per l'Ambiente dell'ONU, dedicata alle Foreste
SCHEDA SUMMIT BRAZZAVILLE -
Nel settembre 2007 l'Indonesia aveva convocato una riunione dei Capi di Stato dei Paesi con territorio forestale presenti all'Assemblea Generale dell'ONU a New York a settembre 2007.
Di conseguenza, è stato creato il gruppo degli 11 Stati comprendenti foreste tropicali chiamato F-11, che comprende Brasile, Cameroon, Colombia, Congo, Costa Rica, Gabon, Indonesia, Malaysia, Papua Nuova Guinea , Perù e la Repubblica Democratica del Congo.
A febbraio 2010 a Bali, in occasione del Consiglio Direttivo dell'UNEP, il Capo di Stato indonesiano ha sottolineato la necessità urgente di promuovere l'unità e la solidarietà fra i Pesi in via di sviluppo sul cui territorio sono presenti foreste.
Gli obiettivi specifici del Summit che si svolge dal 31 maggio a 3 giugno sono:
• Conoscere la situazione attuale delle risorse forestali dei bacini;
• Favorire la sottoscrizione dell'accordo fra i bacini come quadro formale di consultazione e discussione sulle questioni legate alle foreste e al clima;
• Adottare una dichiarazione congiunta sulle foreste tropicali, sul clima e sullo sviluppo sostenibile allo scopo di contribuire al futuro Accordo sul Clima di Durban (COP. 17) in Sudafrica e ai lavori preparatori del Vertice di Rio +20 in Brasile.
Purtroppo fino ad ora lo sviluppo della cooperazione richiesto e le questioni relative alle foreste e al clima non hanno ricevuto risposte adeguate a garantire l'unità e la solidarietà necessarie. Il processo REDD + in cui la maggior parte dei Paesi in via di sviluppo comprendenti foreste nel proprio territorio ha iniziato ad impegnarsi consolida l'idea delle consultazioni e degli scambi fra gli Stati su problematiche specifiche, urgenti e strategiche legate alle foreste e al clima.
I paesi che parteciperanno:
Bacino del Congo: Angola, Burundi, Cameroon, Congo, Gabon, Guinea Equatoriale, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Sao Tome & Principe, Ciad.
Bacino dell'Amazzonia: Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana Francese, Guyana, Perù, Suriname, Venezuela.
Bacino del Mekong Borneo: Brunei, Birmania, Cambogia, Cina, Indonesia, Laos, Malaysia, Papua Nuova Guinea, Filippine, Singapore, Tailandia, Vietnam.
Altri Paesi tropicali: Argentina, Belize, Costa Rica, Costa d'Avorio, Ghana, Guatemala, Guinea, Honduras, India, Liberia, Madagascar, Messico, Mozambico, Nicaragua, Nigeria, Panama, Paraguay, Tanzania, Uruguay.
I PAESI PARTNER: Sudafrica, Australia, Canada, Russia, Finlandia, Francia, Regno Unito, Italia, Giappone, Monaco, Nazioni Unite, Norvegia, USA, FAO, ITTO, UNEP, UNDP, UNESCO, GEF, UNFF, IUCN, WWF, WCS, Unione Africana, NEPAD, ECCAS, COMIFAC, ASEAN, ECCAS, Trattato dell'Amazzonia, Meridian Institute, CARPE, Rainforest Coalition, Banca Mondiale, Banca Africana di Sviluppo, PFBC, Convenzioni sull'ambiente delle Nazioni Unite.
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