Poi dicono gli italiani! Che i santuari fossero luogo di preghiera ma anche di commercio, non è cosa sconosciuta, ma che nel 2012 si possano vendere fantomatici prodotti "miracolosi" attraverso la rete millantandone la provenienza d'origine "doc" da luoghi di culto, è una novità per la quale tutti i fedeli dovrebbero prestare la massima attenzione per evitare di essere imbrogliati.
Accade, infatti, che anche Lourdes (Hautes-Pyrénées), il più famoso santuario mariano al mondo sia stato preso di mira attraverso la vendita di prodotti cosmetici a base di "acqua di Lourdes" su siti internet.
La notizia viene dalla Francia dove creme e saponi all'acqua "salvifica" della grotta dove accaddero le apparizioni di Maria, verrebbero venduti attraverso il web. Uno dei venditori, si sarebbe difeso dicendo che non crede nelle qualità miracolose dell'acqua ma in quelle "psicosomatiche" che gli avrebbero consentito di creare un business molto meno redditizio di quello realizzato dai venditori di souvenir che a migliaia si trovano nella località.
La Chiesa locale e gli amministratori del luogo di pellegrinaggio, secondo quanto si apprende dal servizio stampa, hanno inviato una diffida a questi siti precisando che "lo sfruttamento commerciale dell'acqua della grotta, spesso definita come acqua di Lourdes, è strettamente proibito e contrario alla fede cattolica".
Nonostante le numerose truffe perpetrate abusando della credulità popolare, Giovanni D'Agata, fondatore dello "Sportello dei Diritti" rileva come ancora oggi si continuino a verificare situazioni analoghe che fanno breccia in non pochi credenti che affidano le proprie speranze o nel caso in questione la cura del proprio corpo e dell'igiene personale nelle mani di soggetti senza scrupoli. D'ora in avanti, occhio anche alla rete.
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