"Biologico etico"
Storie di filiere umane e contadini felici.
Un'azienda storica del bio italiano, La Terra e il Cielo, marchigiana, compie 35 anni, e racconta attraverso la sua esperienza che cosa significa davvero "biologico".
Non solo un certificato ma uno stile di vita. Non solo un prodotto ma una relazione con la terra. Non solo un contadino ma una filiera "umana". Non solo un'azienda agricola ma un modello economico etico. La storia dell'agricoltura nelle parole di contadini, studiosi, amministratori pubblici.
Milano, 12 ottobre 2015 - Che cos'è davvero il biologico? Per la legge è un metodo di produzione agricola. Per i consumatori, un prodotto da acquistare. Ma per i contadini che si raccontano attraverso le pagine di "Biologico etico", tra i quali alcuni antesignani del biologico in Italia, è molto più di un "bollino" o di un'etichetta: il biologico è stile di vita, modello economico, relazione etica con la terra e le persone. Tutte cose che che non si possono 'certificare' ma solo raccontare: questo libro lo fa con la storia e le "filiere umane" della cooperativa marchigiana La Terra e il Cielo.
"L'agricoltura biologica è il grembo di un'economia liberata e posta al servizio dell'umanità", scrive il filosofo Roberto Mancini.
Un filo verde unisce infatti l'agricoltura biologica "etica" ad altre economie a misura d'uomo, alla cura dell'ambiente, alla salute, al rispetto dei diritti dei lavoratori. Un modello che emerge nel racconto dei 35 anni della cooperativa agricola La Terra e il Cielo, di Arcevia (AN), e nelle parole di uno dei suoi fondatori, Bruno Sebastianelli e dei suoi soci, contadini felici: dal primo regolamento di "Cos'è biologico" (1985) alla proposta di una legge per l'agricoltura contadina, documenti che riportiamo nel libro.
La loro è la storia di una contadinanza che ha ancora una volta ha "scarpe grosse e cervello fino" e di un modello economico "come se le persone contassero davvero": dai primi anni pionieristici - quando la pasta integrale era "fuorilegge" - ai giorni nostri, in cui il biologico nella sua essenza è minacciato dall'agricoltura industriale e dalla grande distribuzione organizzata, che ne vuole disattivare la carica rivoluzionaria, ovvero l'idea che le persone valgono più delle merci. Il biologico infatti - per parafrasare Luigi Veronelli - è infatti "etico" quando la "volontà del ben eseguito" supera quella del profitto.
Oltre al contributo di Bruno Sebastianelli, del mugnaio Sirinaldo e di altri "contadini felici" (e ostinati), nel libro si parla di economie solidali e del perché il biologico ne sia la più felice espressione (Roberto Mancini, filosofo), del profondo divario che passa tra "merci" e "beni" (Maurizio Pallante, Movimento per la Decrescita Felice), della cura del suolo agricolo e del territorio interno (Fabio Taffetani, docente e botanico), del rapporto con la pubblica amministrazione (Andrea Bomprezzi, sindaco di Arcevia). Infine tutti a tavola con le rare ricette contadine, i "mangiari di casa" dell'Archivio Varnelli.



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