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giovedì 17 maggio 2018

Vitruvian Virtual Reality, l’innovazione nata a Padova, vola al Technology Hub di Milano ed all’Sps di Parma

Obiettivo commercializzazione del giroscopio ispirato alle intuizioni di Leonardo da Vinci, con un fatturato potenziale di 10 milioni di euro nei prossimi tre anni.

Al principio si chiamava Vitruvian game. A distanza di un anno dai primi passi della tecnologia, l’esoscheletro ispirato alle intuizioni di Leonardo da Vinci, unico al mondo, che permette di dare sensazioni reali alle applicazioni di realtà virtuale, è pronto per la commercializzazione su larga scala.   

Mettendo assieme automazione, biomedicina, intelligenza artificiale e metalmeccanica 4.0 gli innovatori di Lab Network, Smart Meter e altre realtà locali ed estere che da un anno lavorano attorno alla grande macchina ispirata all’Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, hanno trasformato un’idea in un'innovazione già richiesta e pronta per essere venduta sul mercato mondiale. Il tutto con un occhio d’attenzione anche allo stile e al design "made in Italy".  

“Il Vitruvian Virtual Reality sarà protagonista delle prossime rassegne dedicate all’innovazione: Technology hub di Milano, il 17-18 maggio in fiera a Mi. Co. Fieramilanocity e poi da martedì 22 all’Sps di Parma, il più grande salone d’Europa dedicato all’automazione ed all’industria 4.0 - spiega Michele Ghedina, innovatore esperto in prototipazione 3d e tra le menti della creazione e nuova evoluzione del Vitruvian VR.  

“E’ sempre meno game e sempre più prodotto poliedrico e richiesto - aggiunge Ghedina parlando del macchinario sviluppato nel corso degli ultimi due mesi negli ambienti del Job Campus a Padova - abbiamo aggiunto un nuovo asse di rotazione, nuovi controlli e la possibilità di muovere il Vitruvian anche attraverso la tecnologia cloud da remoto. Insomma sta diventando un prodotto vendibile, che avrà la certificazione CE e sarà pronto a finire nei grandi parchi di divertimento, sulle navi da crociera, magari anche nelle cliniche per la riabilitazione e nelle scuole di volo militari e civili per apprendimenti pericolosi, solo per fare qualche esempio”.  

E che il Vitruvian Virtual Reality stia diventando una cosa seria lo testimonia la serie di partnership tecnologiche, siglate dal gruppo di innovatori che hanno dato forma all’innovazione leonardesca. Partner del prototipo pronto al debutto sul mercato e protagonista delle due fiere dedicate all’high tech sono Intel e B&R industrial automation, grazie alla collaborazione instaurata tramite Lab Network e che hanno fornito il gruppo di materiali esclusivi.  

Sono in tutto cinque le aziende tra California, Austria, Inghilterra e Veneto, che partecipano al progetto.

Parallelamente allo sviluppo fisico e tecnologico del progetto è partita anche la fase di precommercializzazione del prodotto Vitruvian. Da business plan il Vitruvian svilupperà entro il 2021 un fatturato potenziale di 10 milioni di euro e l’impiego, a regime, di almeno 30 persone. Chiamarlo ancora game, a quel punto, sarà proprio impossibile.  

Il Vitruvian Virtual Reality è un giroscopio con 3 gradi di libertà governabile tramite 2 joystick e utilizzabile con i maggiori software di gaming in 3d, che permetterà  non solo simulazioni di volo a 360 gradi, ma anche viaggi virtuali in google earth, combattimenti spaziali stile "Star Wars" e l'integrazione con rinomati video games, applicazioni mobile e simulatori di volo interattivi.  

Grazie al software di ultima generazione e l’utilizzo di nuovi protocolli di comunicazione è possibile controllare il gioco direttamente dal cloud. Gli spettatori potranno fare un “TIFO 4.0” andando a creare delle interferenze al giocatore perché le applicazione mobile con il cloud sono direttamente connesse all’automazione del simulatore.

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