COMUNI: GESTIONI ASSOCIATE; GUERRA (ANCI), SOSTENERE MODELLO UNIONI
''Mentre si preannunciano provvedimenti governativi di eliminazione delle comunita' montane e accorpamento di piccoli Comuni o, gestione associata obbligatoria di funzioni, le Regioni, in ordine sparso e con misure anche molto diverse, legiferano entro il 30 giugno proprio sulle comunita' montane ma anche sulle Unioni e la cooperazione intercomunale''. E' quanto afferma Mauro Guerra, Coordinatore nazionale ANCI-Unioni di Comuni.
Nel sottolineare che ''da tempo invochiamo un approccio a questi temi serio, organico e coordinato tra tutti i livelli istituzionali, per realizzare una vera razionalizzazione del sistema'', Guerra sottolinea che ''e' giunto il momento di provarci seriamente, uscendo da questo clima di confusione istituzionale''.
''I piccoli Comuni italiani – spiega - hanno necessita' di una politica chiara, stabile nel tempo e coerente tra Stato e Regioni, a sostegno della cooperazione intercomunale, attraverso le Unioni di Comuni che, ad oggi, sono ormai 290, per circa 1.400 Comuni rappresentati e 4.400.000 cittadini amministrati. Il sistema della P.A. locale – aggiunge - ha quindi bisogno di semplificazione, razionalizzazione, adeguatezza attraverso la gestione associata di funzioni da parte dei piccoli e piccolissimi Comuni''.
''Partendo da questi presupposti – afferma Guerra - chiediamo che su ciascun territorio sia promosso un solo ente polifunzionale, tendenzialmente generalista, per l'esercizio associato delle funzioni comunali, seguendo le specifiche dell'Unione, definite dagli statuti comunali e su ambiti stabiliti dai Comuni stessi, attraverso percorsi di riordino e concertati con Regioni e Province''.
Nel ribadire la sua contrarieta' ''a fusioni coatte o accorpamenti forzosi di piccoli Comuni'', Guerra esprime quindi il suo ''si' convinto alla gestione associata, fortemente spinta e incentivata, delle funzioni e dei servizi attraverso le Unioni. Nell'interesse dei cittadini e delle comunita' locali. Nell'interesse dell'intero sistema istituzionale del Paese''.
''Si metta quindi mano ad una riforma organica, seria e coraggiosa – conclude Guerra -. Si eviti, con iniziative urgenti, che nel frattempo si moltiplichino le normative regionali, aumentando i contrasti tra normativa statale e regionali; si eviti soprattutto che si creino nuovi enti, organi e organismi, nuovi sistemi di relazione tra di essi, nuove tipologie e modalita' di elezione degli organi di governo degli enti associativi. L'ANCI, su questo fronte, e' pronta a mettere in campo tutta la propria esperienza e conoscenza dei territori''.
Roma, 11 giugno 2008
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