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lunedì 4 giugno 2007

I libri che non compra nessuno.

Solo una cosa è peggiore dello scrivere un romanzo che poi nessun editore è interessato a pubblicare (cioè la mia situazione attuale): scrivere un romanzo che poi un editore pubblica ma che arrivato in libreria (o su IBS, visto che i piccoli editori non hanno questa grossa distribuzione) poi nessuno se lo compra.

È questo il caso, purtroppo, di buona parte dei libri di emergenti. Nessuno ti conosce, magari il libro è pure un po' stampa.
Ecco, se succedesse a me, penso che dopo la storia che sto facendo per pubblicare non so se reggerei al trauma, e cadrei vittima del più nero sconforto. Di certo mi ritroverei alla stregua dei tanti emergenti-non-vendenti che non fanno che sparlare di Faletti, Moccia, Dan Brown o di qualsiasi altro autore famoso dicendo che i loro libri sono scritti malissimo e che non è giusto che vendano così tanto. Così oltre che sfigati, fanno pure la figura dei rosiconi. Personalmente, in questo momento non m'interesso molto agli scrittori che vendono tanto, perché sono troppo impegnato a invidiare quelli che a loro li pubblicano e a me no... che poi lo sanno tutti che scrivo meglio io. ^^

La cosa che un po' mi stupisce, è che editori e scrittori non fanno che dare la colpa al mercato o peggio ai loro (non) lettori. Ok, è vero, è anche colpa della gente che non legge... ma davvero è tutto qui? Cioè, tirano sempre fuori 'sta cavolo d'indagine ISTAT che dice che 20 milioni d'Italiani non leggono. Ok, e allora? T'ho chiesto io di fare lo scrittore o l'editore? Chi partite con l'idea di scrivere e pubblicare è perché vuole vendere ai restanti 30-40 o quanti sono milioni di Italiani che leggono. Poi non ci riescono e si lamentano di una cosa che sapevano da PRIMA, quando ancora potevano scegliersi una professione più redditizia.

No. Secondo me c'è un motivo se un libro non vende. Mi direte parli tu che non hai da vendere un cavolo, e che ne sai? Bo', non lo so. Sarà che a seguire il mercato editoriale ormai da anni, mi pare di avere più o meno le idee chiare su cosa si vende e cosa no e su cosa mi piace e cosa no. A questo punto della mia carriera non sarò forse in grado di discutere i motivi per cui NON SI VENDE un libro, ma come lettore posso certo discutere i motivi per cui io certi libri NON ME LI COMPRO, e che come me probabilmente non se li compra nessuno.

- Il contenuto: in tutta sincerità, io i libri degli emergenti e dei piccoli editori tendo a evitarli perché sono quasi sempre brutti. Adesso incazzatevi e dite quello che vi pare, ma è così. DA LETTORE, io ho paura di comprare il libro di un autore che non conosco, perché troppo spesso ho preso la fregatura e troppo raramente (oserei dire mai) mi sono trovato di fronte all'autore rivelazione.

- L'aspetto: ma li avete visti certi libri dei piccoli editori? Davvero, a volte sono più belle le copertine dei miei ebook (be', alcune ^^) di certa roba che trovo in libreria! Io come lettore associo una brutta qualità estetica a una brutta qualità di contenuti. Sarà un preconcetto (ma mica tanto), ma è la pura e semplice verità. C'è poco da fare.

- La linea editoriale: alcuni editori si ostinano a pubblicare libri che nessuno vuole leggere, per motivi che esulano da ragionamenti razionali. Alla fiera del libro, mi è capitato di presentarmi a degli stand e dire scusate, vorrei lasciarvi il mio libro in visione e loro: NO! Noi pubblichiamo solo poesie di autori messicani senza una gamba o libri con criceti come protagonisti (che sfiga, io c'ho solo i gatti!). Ok, almeno quella cosa dei criceti parrebbe una buona idea... ma non vendi il primo libro, non vendi il secondo, non vendi il terzo... sarà che hai toppato linea editoriale e che dei tuoi libri non gliene frega niente a nessuno perché parlano di argomenti noiosi?

- Il marketing: è vero, la pubblicità costa troppo. Allora perché gli emergenti non usano bene Internet per farsi conoscere? Perché non sfruttano tutte le possibilità a disposizione? Mi capita d'imbattermi in siti orrendi impostati per Netscape e con i popup a schermo pieno che devi chiudere con alt+f4.
- L'immagine: Per qualche ragione, gli autori emergenti credono che la gente inizierà a guardarli e a leggerli solo dopo che avranno venduto milioni di copie. Il risultato è che non curano minimamente l'immagine che danno e il modo in cui si relazionano con colleghi e lettori. Ci sono aspiranti scrittori che sono scontrosi e antipatici, e nemmeno sono stati stampati che già nessuno li può più vedere. E poi, online, certi autori scrivono delle cose da far rizzare i capelli... perché dovrei comprarmi il libro di uno che, a leggere il suo blog, sembra un povero coglione? (Considerazione questa che dovrebbe farmi riflettere... ^^)
Mi pare di aver già sforato di brutto la lunghezza massima consentita in un blog, per cui mi fermo. Comunque sono argomenti interessanti (spero!), per cui ci torneremo sicuramente.

Simone

FONTE: Lo scrittore emergente

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