PROVINCIA DI IMPERIA
L'UOVO DI STRUZZO
COMUNICATO STAMPA
GEO- METRIE E SIMULAZIONI
Sabato 30 giugnoalle ore 20.00
presso il Teatro Salvini di Pieve di Teco si inaugura la mostra d'arte contemporanea:
" GEO- METRIE e SIMULAZIONI"
a cura di Ketty Cacciabue.
ennio bertrand • gianni caruso • aldo damioli • carlo del corso
ignazio gadaleta • hossein golba • vincenzo marsiglia
carlo merello • giulio paolini • giovanni profumo • giovanna torresin
In mostra opere di scultura, pittura fotografia ed installazioni.
La curatrice ha voluto anche rendere omaggio al pittore genovese Giovanni Profumo, che aveva intrattenuto con la nostra organizzazione un grande rapporto di stima e di amicizia, con una serie di tele della nostra collezione.
Dell'artista si ricordano le pagine critiche di Germano Beringheli e la mostra postuma organizzata dalla Città di Genova presso la Loggia dei Mercanti .
Tra gli artisti, tutti professionisti, ritroviamo personalità di rilievo mondiale (il genovese Giulio Paolini presente nei maggiori musei del mondo come il Moma, Museum of Modern Art di New York) e artisti più giovani come l'alassino Vincenzo Marsiglia già attivo nelle numerose manifestazioni nazionali ed internazionali ( PAC di Milano, Museo di Karlsruhe in Germania, etc.).
Le pagine in allegato riportano brevi note per ogni artista.
La mostra rimarrà aperta tutte le domeniche dal giorno 30 giugno al giorno 18 agosto dalle ore 16.00 alle ore 19.00 e durante la programmazione degli spettacoli teatrali del "Salvini".
Per informazioni rivolgersi al n° 347 42 80 926
Geo-metrie sono tutte quelle allocuzioni che sottendono una misurazione mentale ed analitico/ descrittiva della realtà o meglio, delle molteplici realtà, della nostra terra, non sottraendosi a quegli eventi di fenomenologia culturale rappresentati dalle Simulazioni siano esse, teatrali o tecnologiche ma ritrovando in queste le origini della visione anche simbolica della natura e dei manufatti
.
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GEO - METRIE E SIMULAZIONI
ennio bertrand • gianni caruso • aldo damioli • carlo del corso
ignazio gadaleta • hossein golba • vincenzo marsiglia
carlo merello • giulio paolini • giovanni profumo • giovanna torresin
Di Ignazio Gadaleta, docente di pittura presso l'Accademia di B..B.A.A. di Bologna un delizioso esercizio pittorico di chiaro astrattismo geometrico, mentre il piemontese Carlo del Grosso invade lo spazio con una simulazione luminosa di lucertole e di guizzi di neon a voler dimostrare e la sua appartenenza al fenomeno dell'arte povera alla quale ha prestato la sua esperienza (molti dei neon di Mario Merz escono dalle sue mani N.d.R.) e la capacità di una personale lettura della Geo-metria.
La visione della città per Ennio Bertrand si realizza, in una cartella degli anni novanta, nello stereotipo saturo della Mole Antonelliana di Torino rimarcato, con multipli spostamenti aberrati dal computer riuniti con una linea rossa che ne ribadisce l'unicità, pur nella lettura parcellizzata.
L'iraniano Golba nella sua scultura "Dove?", omaggio a Khayyàm (uno tra imaggiori poeti persiani N.d.R.), ….fonde il processo creativo con quello costitutivo….. in un unico spazio cultura e natura, escludendo ogni dimensione temporale.
IL genovese Carlo Merello dei suoi oggetti di sapore architettonico dice:…… con ciò intendo dire che possa esistere una linea di ricerca mediana tra, la visualità e lo spazio fisico, dell'architettura e la corporeità, e lo spazio metafisico dell'arte che assuma le caratteristiche di entrambe pur appartenendo allo statuto ed ai valori cha storicamente hannodefinito arte figurativa,iconica o aniconica che si voglia intendere.
Giovanna Torresin nelle sue splendide foto tratta il proprio corpo come luogo di sperimentazione simulativo degli eventi sociali della nostra epoca.L'innesto di parti mutanti di armature e corazze dapprima come tatuaggi poi come componenti di bio ingegneria tecnologica (Bionica) non le vieta la reificazione della propria immagine ed assunti di considerazioni vago-psicologiche che ne esaltano la forte poetica . L'alassino Vincenzo Marsiglia costruisce una pavimentazione essa stessa esempio di geo-metria ripetendo il modulo della stella a quattro punte (rigoroso traslato della simbologia cosmogonia n.d.r.) Il criterio ripetitivo e la rigorosa orditura nelle opere di Marsiglia diventano strumenti per un'analisi spaziale che si fa ordine e intepretazione dell'universalità dei linguaggi.
Di Giulio Paolini un piccolo collage geometrico citazione (vogliamo credere) della sua prima opera conosciuta dal titolo "Disegno Geometrico"
L'opera presentata* è costituita da una piccola busta bianca , quella dei biglietti da visita , forata da un perfetto cerchio ed attraversata come intenzione di progettualità da una linea rossa a matita.
Ci sembra un forte richiamo all'idea della comunicazione ed alla tematica del doppio ( canale di trasmissione aperto da chi la busta la invia e chi la riceve ) in una sorta di simmetria risultante dalla centralità focale del cerchio.
Di Giovanni Profumo è presente un serie di tele della sua maturità.
Scene o paesaggi, textures o architetture, viaggi onirici o misurazioni cromatiche pure? Ebbene crediamo che tutto ciò possa essere compreso nelle stesure monocrome di Profumo, attente riflessioni da studioso della pittura.
La sapienza del colore costruisce i fenomeni della mente osservante e ne stabilisce le finalità ed i limiti, dietro le sue "scenografie" appaiono non visti i fantasmi della vita quotidiana; nei rapporti cromatici si imprigionano le valenze psicologiche della speranza e del costrutto universale.
Aldo Damioli la sua pittura la crea come Canaletto . La visione delle sue Venezie
ingigantisce il rapporto con il territorio (e il mare) enunciando similitudini da romanzo americano.
E' stretto il giro di boa dell'illusionismo percettivo: New York ci appare nel Canal Grande e Venezia a Manhattan. Pure questa simulazione registra misure e appartenenze parentali, la pittura quasi maniacale diventa unità di misura adorniana e, nella categoria della ragione raziocinante,
esibisce l'ingenuità del vero.
Caruso espone un lavoro eseguito con la fotografia, dedicato alle famose sedie di Breuer che assurgono a concetto della modularità nella parcellizzazione di un'immagine domestica
I lavori di Gianni Caruso siano essi pitture sculture installazioni fotografie o video escono dalla fucina dei ricordi e dalle date della memoria, sono prontamente digeribili e non comportano assuefazione. In tutto ciò gioca l'attenzione per il percepibile che l'artista riesce a inglobare nel suo essere anche se questo attiene ad una realtà aliena o antropologicamente lontana.
La possibilità dell'uso della parola che immette in molte sue opere ci suggerisce l'emblematicità della comunicazione necessaria nel rapporto con i sistemi essenziali della convivenza e della comprensione.L'uso di materiali diversi e l'eclettismo proprio di Caruso ci narra come in una composizione orchestrata l'idea dei miti come partecipativi dell'evoluzione umana.
Per le note curriculari rimandiamo ai motori di ricerca internet (tipo google, etc) dove gli artisti sono
ampiamente documentati
Comune di Pieve di Teco
Comunità Montana Alta Valle Arroscia
Maurizio Bellutti Società Reale Mutua di Assicurazioni Agenzia Principale di Sanremo
Azienda Lupi di Tommaso e Giuliana Lupi
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