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giovedì 21 giugno 2007
Studi dimostrano l'efficacia di Zentase di Eurand nel trattamento dell'insufficienza pancreatica esocrina (IPE)
principi nutritivi in pazienti affetti da disturbi di malassorbimento lievi, moderati o gravi e controlla, al contempo, i sintomi dell'insufficienza pancreatica esocrina (IPE)
Eurand N.V. (Nasdaq: EURX) ha annunciato oggi i risultati presentati alla recente assemblea della Società Europea di Fibrosi Cistica tenutasi ad Antalya, in Turchia, dal 13 al 16 giugno. I risultati di due studi di fase III su Zentase(TM) (EUR-1008) mostrano un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo nell'assorbimento di grassi, proteine e principi
nutritivi in pazienti affetti da insufficienza pancreatica esocrina (IPE). I livelli di assorbimento sono stati misurati con il coefficiente di assorbimento di grassi (CFA) e il coefficiente di assorbimento di azoto (CNA), indicatori comuni per misurare l'entità del malassorbimento nei pazienti con IPE. Nello studio pivotale, il valore medio del CFA dopo l'assunzione di Zentase era pari a 88,3 percento e quello del CNA a 87,2 percento. Nei pazienti con placebo, i livelli dei due coefficienti erano rispettivamente pari a 62,8 e a 65,7 percento (p=0,001). L'evidenza scientifica indica che per normalizzare l'IPE, il trattamento deve aumentare i livelli di CFA fino ad almeno l'85%. (1)
I dati hanno costituito la base per la recente progressiva
presentazione della domanda di nuovo farmaco (New Drug Application, NDA) alla Food and Drug Administration (FDA) per Zentase come trattamento per l'IPE. L'insufficienza pancreatica esocrina (IPE) è una patologia potenzialmente letale, contraddistinta dalla carenza di enzimi digestivi normalmente
prodotti dal pancreas. Tale carenza determina una cattiva digestione e il ridotto assorbimento di principi nutritivi, che, se non trattati, possono portare a malnutrizione, accrescimento ridotto, indebolimento della risposta immunitaria e ad un'aspettativa di vita più corta. Il trattamento con prodotti enzimi pancreatici (PEP) sostituisce gli enzimi perduti a causa
della malattia. Al momento non esistono terapie alternative note per l'IPE, al di fuori dei PEP.
L'IPE si può verificare come complicanza di una serie di patologie, fra cui la fibrosi cistica, il carcinoma del pancreas, la chirurgia pancreatica e la pancreatite cronica. Non esistono statistiche affidabili sull'incidenza mondiale dell'IPE, ma negli USA, si stima che siano più di 200 000 persone a soffrirne.
" Lo stato nutrizionale, la funzione polmonare e l'aspettativa di vita sono strettamente connessi nei pazienti affetti da fibrosi cistica. In termini generali, il potenziamento dei livelli di CFA e di CNA migliora la nutrizione. Un buono stato nutrizionale migliora la funzione polmonare. Una migliore funzione polmonare migliora l'aspettativa di vita ", afferma James E. Heubi, MD, Direttore del Centro di Ricerca Clinica Generale e Professore di Pediatria presso il Medical Center del Children's Hospital di Cincinnati. " Questi dati indicano che Zentase potrebbe offrire ai malati di IPE un'efficace opzione terapeutica in grado di normalizzare il CFA che, a sua volta, potrebbe salvaguardare la funzione polmonare e incrementare l'aspettativa di vita. "
Zentase è un prodotto enzima pancreatico (PEP) altamente
stabile, di derivazione suina, che non richiede sovrariempimento. Se approvato dall'FDA, è previsto che sia reso disponibile in dosi a quattro concentrazioni, di cui una, per pazienti pediatrici, avrà una formulazione a basso dosaggio che potrà essere cosparsa sugli alimenti.
" Il nostro obiettivo, come azienda, è quello di sviluppare
prodotti che ottimizzino l'efficacia e la tollerabilità soddisfacendo, al contempo, le esigenze di convenienza dei pazienti. Questo è il motivo per cui lo sviluppo di Zentase è avvenuto tenendo in mente specificamente i pazienti ", ha dichiarato Gearoid Faherty, Chief Executive Officer di Eurand. " I dati presentati in Turchia ci indicano che con Zentase abbiamo intrapreso la strada giusta verso il raggiungimento di tale obiettivo. "
Informazioni sugli studi
I due studi di fase III sono stati progettati per testare
Zentase in pazienti affetti da IPE che presentavano uno stato patologico grave. Hanno partecipato agli studi pazienti di età compresa tra 1 e 24 anni, con grave stato patologico che includeva, fra l'altro, disturbi di malassorbimento lievi, moderati e gravi. Metà dei pazienti arruolati nello studio pivotale presentava un CFA basale superiore a 65 percento e l'altra metà inferiore a 65 percento (i valori mediani di CFA erano pari a 65,8 percento). I pazienti arruolati nello studio pivotale presentavano un'ampia gamma di valori CFA al basale: un paziente, in particolare, aveva un valore ridotto fino a 28,7 percento (malattia molto grave), mentre cinque pazienti presentavano livelli CFA superiori a 80 percento.
La maggior parte dei pazienti affetti da IPE inclusi nello
studio pivotale, a prescindere dalla gravità della patologia, ha dato una risposta clinicamente significativa al trattamento con Zentase. Metà di tali pazienti aveva un valore CFA superiore a 90 percento dopo il trattamento con Zentase e il 90 percento dei pazienti in generale presentava un CFA superiore a 79 percento dopo il trattamento con Zentase. In base a questi riscontri,
Zentase potrebbe essere in grado di trattare tutte le tipologie di pazienti, da quelli che richiedono bassi livelli di integrazione enzimatica a quelli con patologia grave che necessitano di elevati livelli di integrazione enzimatica.
Fatti salienti dello studio pivotale
Si tratta di uno studio randomizzato, in doppio cieco,
controllato con placebo, con disegno in cross-over, condotto in 14 centri di fibrosi cistica (FC) negli USA, che ha preso in considerazione i dati di 31 pazienti affetti da IPE. L'età media dei pazienti era di 15,4 anni e la popolazione dello studio è stata equamente divisa tra maschi e femmine. Dopo la titolazione della dose in open-label, si è proceduto alla randomizzazione
dei pazienti fra destinatari di Zentase e destinatari del placebo per un periodo di una settimana. Dopo la normalizzazione in open-label, tutti i pazienti sono stati incrociati e trasferiti al braccio di trattamento alternativo (cross-over). Alla fine di ogni braccio di trattamento randomizzato sono stati misurati i valori CFA e CNA su un campione in regime
di dieta controllata in ambiente ospedaliero nell'arco di 72 ore. Durante il trattamento con Zentase non erano ammessi farmaci che avessero un effetto sulla motilità del tratto gastrointestinale o sul pH (ad es. inibitori di pompa protonica (PPI), o H2 antagonisti).
-- Risposta diretta al dosaggio in termini di miglioramento dei sintomi dell'IPE. L'incremento della dose di Zentase ha mostrato una correlazione diretta con il miglioramento dei sintomi dell'IPE, fra cui la consistenza delle feci e gli score sintomatologici, compresi il dolore la flatulenza e la visibilità di untuosità e gas.
L'incremento medio del 40 percento dal primo all'ultimo dosaggio ha prodotto un cambiamento per la maggior parte dei pazienti, portandoli da una sintomatologia alta a normale. Ciò si è notato in modo particolare nei pazienti che presentavano feci anomale al basale.
-- Miglioramento dei sintomi da malassorbimento in pazienti con IPE grave. La risposta a Zentase è correlata molto bene (r> 0,9) alla gravità della malattia. I pazienti con disturbi di malassorbimento più gravi (CFA<60 percento) e allocati nel braccio di trattamento con placebo, hanno registrato miglioramenti significativi dopo il trattamento con Zentase, con un incremento mediano del 43 percento del valore di CFA.
-- Miglioramento sostenuto dei sintomi dell'IPE. Il trattamento con Zentase ha migliorato i segni e i sintomi del malassorbimento persino nei pazienti con valori CFA superiori a 80 percento in regime di placebo.
-- Buona tolleranza. Non sono emerse differenze significative o inattese in termini di eventi avversi (EA) tra il braccio di trattamento con il farmaco in studio e quello con placebo. Nessun paziente ha dovuto sospendere la partecipazione allo studio a causa di un evento vverso.
Due eventi avversi (EA) gravi sono stati considerati come
non-correlati al farmaco in studio e si sono risolti senza doverne sospendere la somministrazione. Gli eventi avversi più comunemente segnalati in entrambi i gruppi sono stati: dolori addominali,flatulenza, addome dilatato, feci anomale e steatorrea.
Fatti salienti dello studio di sostegno
Si tratta di uno studio a unico braccio di trattamento, a
dose multipla, in aperto, condotto in 11 centri per la FC negli USA, che ha coinvolto 19 pazienti affetti fibrosi cistica con IPE. L'età media dei pazienti era di 3,9 anni (fascia d'età compresa tra 1 e 6 anni), con un'incidenza dei maschi sul totale dei partecipanti pari al 63 percento. Si è trattato del primo studio prospettico sui prodotti enzimi pancreatici (PEP) che ha coinvolto bambini di età inferiore a 7 anni. Lo studio prevedeva un periodo di stabilizzazione della dose di 7 giorni, seguito da un periodo di trattamento altrettanto lungo. A causa di preoccupazioni di natura etica, non è stato utilizzato il placebo e i pazienti sono passati dal precedente trattamento enzimatico a quello nuovo senza periodo di washout. Durante il
trattamento con Zentase non erano ammessi farmaci che avessero un effetto sulla motilità del tratto gastrointestinale o sul pH (ad es. inibitori di pompa protonica (PPI), o H2 antagonisti).
-- Controllo molto buono dei sintomi per i pazienti. La
percentuale di responder allo Zentase, ovvero di coloro che presentavano un contenuto di grassi nelle feci inferiore al 30 percento e che non presentavano segni o sintomi di malassorbimento dopo 1 e 2 settimane di trattamento, è risultata in linea con la percentuale di responder al trattamento precedente (al basale).
Inoltre, il trattamento con Zentase ha diminuito la frequenza dell'alvo e l'untuosità delle feci rispetto al basale. La frequenza media giornaliera dell'alvo era pari a 1,82 allo
screening e a 1,45 durante il trattamento (p<0,001). La proporzione
feci untuose era pari a 11,1 percento allo screening e a
4,73 percento durante il trattamento (p<0,001).
-- Miglioramento dei segni e della sintomatologia dell'IPE.
Durante il trattamento con Zentase, le condizioni di salute del 37 percento de pazienti sono state considerate come migliorate dai medici e il 47 percento dai genitori, rispetto alla terapia precedente. In nessun caso le condizioni di salute dei pazienti sono state considerate peggiorate contestualmente al trattamento con Zentase.
-- Buona tolleranza. Si sono verificati eventi avversi (EA) di entità minima. Nessuno di tali eventi ha comportato la sospensione o l'interruzione della somministrazione del farmaco in studio. Un evento avverso serio è stato giudicato non correlato al farmaco in studio e si è risolto senza ricorrere alla sospensione della terapia.
Gli eventi avversi più comunemente segnalati sono stati: dolori addominali, steatorrea, feci chiare, flatulenza e vomito.
Stabilità di Zentase negli alimenti In presenza di bambini molto piccoli affetti da IPE, è prassi comune cospargere gli enzimi su una piccola quantità di cibo, ad es. sul purea di mele. Degli studi su 11 tipi diversi di alimenti per l'infanzia,
compreso il purea di mele, hanno valutato su quali altri cibi fosse possibile spruzzare Zentase.
Lo studio ha dimostrato che Zentase potrebbe essere cosparso
e rimanere sulla maggior parte degli alimenti testati (10/11) per un periodo uguale o superiore ad 1 ora senza che si verifichi alcun deterioramento significativo del rivestimento enterico. Pertanto, mantenendo interamente intatto il rivestimento enterico, anche dopo un'ora di permanenza sull'alimento, Zentase risulta protetto dall'ambiente aspro e acido dello stomaco e viene rilasciato solo quando gli enzimi raggiungono il tratto intestinale superiore, ovvero laddove sono necessari per una corretta digestione del cibo. Lo studio offre ai genitori un assortimento più ampio di scelta per gli alimenti da utilizzare ai fini della somministrazione degli enzimi ai figli nei casi nei cui il purea di mele non è disponibile o in cui i bambini dovessero volere una maggiore varietà.
Informazioni su Zentase
Zentase è stato sviluppato in conformità con le linee guida
della Food and Drug Administration (FDA) sui PEP(2). I PEP sono utilizzati fin da prima dell'entrata in vigore della legge federale sugli alimenti, sui farmaci e sui prodotti cosmetici (U.S. Federal Food, Drug and Cosmetic Act) del 1938; conseguentemente, nessuno dei prodotti attualmente disponibili è
stato immesso nel mercato in base ad una domanda di nuovo farmaco (NDA) approvata dall'FDA. Nell'aprile 2004, l'FDA ha ordinato che tutti i produttori di farmaci per l'IPE presentassero una NDA e ricevessero l'approvazione per i prodotti interessati entro aprile del 2008, oppure si sottoponessero ad una procedura di autorizzazione.
Uno dei requisiti imposti dall'FDA per presentare la NDA per
un PEP è l'eliminazione del sovrariempimento del prodotto che è invece contemplato dalle linee guida attuali. Al momento è possibile sovrariempire di enzimi le dosi individuali fino al 165 percento di quanto dichiarato sull'etichetta(3) per compensare la decomposizione degli enzimi nel tempo, e assicurare così che ogni capsula contenga almeno il 90 di quanto dichiarato sull'etichetta al termine della vita del prodotto. Di conseguenza, i pazienti che assumono PEP potrebbero inconsapevolmente trattare in eccesso o in difetto la loro patologia utilizzando un prodotto dalla potenza variabile.
Tale variabilità può mettere i pazienti a rischio di stenosi a livello di colon nel caso del trattamento in eccesso, o di malnutrizione nel caso di trattamento in difetto.
In quanto prodotto altamente stabile, Zentase non richiede
sovrariempimento. Sarà confezionato al 100 percento della dichiarazione su etichetta, con una vita minima di 2 anni, al fine di assicurare un dosaggio uniforme e di mantenere gli stessi livelli terapeutici nel tempo.
Informazioni su Eurand
Eurand è un'azienda farmaceutica specializzata che sviluppa
prodotti farmaceutici e biofarmaceutici potenziati sulla base di tecnologie proprietarie per la formulazione farmacologica. Dal 2000 quattro prodotti sviluppati da Eurand hanno ricevuto l'approvazione dalla FDA e, attualmente, l'azienda sta sviluppando una serie di prodotti candidati a nome proprio o
delle aziende partner. Le piattaforme tecnologiche di Eurand comprendono il potenziamento della biodisponibilità per i farmaci a bassa solubilità, rilasci personalizzati, formulazioni per il conferimento di gusto/a rapido scioglimento e coniugazione di farmaci.
Eurand è un'azienda globale con sedi negli USA e in Europa.
Per maggiori informazioni, vi invitiamo a visitare il sito internet di Eurand all'indirizzo: www.eurand.com.
Il presente comunicato e le dichiarazioni verbali rese in
merito alle informazioni contenute nello stesso costituiscono delle dichiarazioni previsionali. Esse comprendono dichiarazioni che esprimono piani, anticipazioni, intenti, contingenze, obiettivi, scopi o sviluppi futuri e/o tutto ciò che non rappresenta fatti storici, compresi, ma non limitatamente, i piani dell'azienda di presentare NDA, i piani di arruolamento e futuri per i trial clinici, andamento e reportistica dei
risultati delle sperimentazioni cliniche, piani di sviluppo clinico e attività di sviluppo del prodotto. Espressioni come " potenzialmente ", " potrebbe ", " richiede " e simili sono anch'esse indicative di dichiarazioni previsionali. Tali dichiarazioni sono basate sulle attuali aspettative della
direzione aziendale e sono soggette a rischi e incertezze, noti o meno, che potrebbero determinare risultati e sviluppi sostanzialmente diversi da quelli espressi o implicati nelle dichiarazioni previsionali. Fra i fattori che potrebbero influire sui risultati effettivi figurano i rischi associati alla
possibilità che l'FDA rifiuti l'approvazione di una NDA; l'esito di un qualsiasi colloquio con l'FDA; ed infine, ritardi inattesi nella preparazione del materiale richiesto per la presentazione di una NDA all'FDA. Le dichiarazioni previsionali contenute nel presente comunicato stampa sono valide alla data dello stesso, e l'azienda non si assume alcun obbligo di provvedere al loro aggiornamento pubblico in seguito a nuove informazioni, a eventi futuri o altro. Gli eventi reali potrebbero essere sostanzialmente diversi da quelli anticipati nelle dichiarazioni proiettive.
(1) Littlewood, James M., and Susan P. Wolfe. " Control of Malabsorption in Cystic Fibrosis. " Paediatric Drugs (2000; 2 : 205-22)
(2) Guidance for Industry Exocrine Pancreatic Insufficiency
Drug Products - Submitting NDAs. U.S. Department of Health and Human Services, Food and Drug Administration (FDA), Center for Drug
Evaluation and Research (CDER), April 2006
(3) United States Pharmacopeia (USP) standards for pancreatic
enzyme products (completare il riferimento bibliografico)
Sito internet: http://www.eurand.com
per maggiori informazioni: Marian Cutler, Eurand, +1-973-517-0519
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