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lunedì 22 ottobre 2007

Parte da Gela la riorganizzazione de "Italia dei Valori" in Provincia di Caltanissetta


Gela :Parte da Gela la riorganizzazione d'Italia dei Valori in Provincia di Caltanissetta .  
  «Più partecipazione democratica del cittadino verso la  Politica»



Sabato 20 ottobre alle ore  17.00 presso la sala conferenze dell'Hotel Sileno a Gela si è svolto  il  convegno organizzato dalla locale sezione di Italia Dei Valori,  vertente sul Tema "La Partecipazione Democratica alla Vita Politica  dei Cittadini". Al convegno erano presenti il Coordinatore Provinciale  di IDV Orazio Rinelli e il Segretario Cittadino Fabrizio Morello ospiti  d'eccezione l'On Leoluca Orlando Portavoce Nazionale di IDV ed il  Sen. Fabio Giambrone Commissario regionale di IDV dopo la defilata verso  il Partito Democratico dell'On Salvatore Raiti. 
Molti i presenti in sala e vari gli interventi, il Segretario cittadino  Fabrizio Morello punta l'indice sui disservizi della città di Gela  e sulla figura globale della politica locale che ha cercato solo di  costruire  un sistema di potere ben radicato nel territorio, senza  lasciare spazio allo sviluppo della collettività. Orazio Rinelli dal  canto suo ammette " Oggi la Politica non và verso l'aggregazione  ma verso la scissione e la maggiore identità dei singoli. In questo  senso il Partito Democratico rappresenta un processo di destabilizzazione  delle autonomie politiche che vogliono dire e rappresentare le proprie  idee, cogliamo in questo senso il positivo atteggiamento del movimento  "Noi Democratici - Italia Di Mezzo" che oggi sulla stampa dichiara  la sua formale uscita dal Partito democratico in provincia di Caltanissetta".  IDV guarda con attenzione  alle problematiche Siciliane, e critica  l'atteggiamento del Governo centrale verso la problematica del ponte  sullo stretto, che come ha dichiarato il Ministro Di Pietro, ha di fatto  favorito la perdita 500 milioni di euro tra penali e progetti preliminari  svolti dalla società di gestione, che oggi brinda con champagne visto  che senza muovere un muratore o una cazzuola ha intascato il 10 per  cento per violazione contrattuale. L'intervento del Sen. Fabio Giambrone  in qualità di Commissario Regionale è improntato verso la nuova organizzazione  del partito in Sicilia  ed in provincia di Caltanissetta   attraverso la strutturazione di una sede organizzativa a Caltanissetta   e a Gela. Una nota sul PD che secondo Giambrone non rappresenta le varie  figure ed identità politiche ma è solo la sommatoria di DS e Margherita  con la conseguente mortificazione di molti che hanno partecipato alla  costituzione ma che non hanno oggi rappresentanze. Dobbiamo aprire il  partito ai Giovani per poter ripartire di nuovo nel progetto di riorganizzazione.  Conclude il convegno L'On Leoluca Orlando che spazia dalle sue ultime  attività prima quella di attore nella qualità di giudice "Pietro  Calamandrei" in un'opera teatrale a Roma e seconda quella di aver partecipato come intervistato nell'ultimo libro "Leoluca Orlando racconta la Mafia" a cura di Pippo Battaglia, per i tipi della UTET Libreria. Descrive  un panorama politico che con la nascita del PD favorisce paradossalmente  Italia dei Valori specie in Piemonte ed in tutta l'Italia. Si racconta  nella vicenda del 29 luglio scorso quando assieme al ministro Di Pietro  aveva deciso di scommettere nel nascendo Partito democratico assieme  a Veltroni. In quella occasione avevamo posto delle regole che poi non  sono state applicate e mantenute dal PD come quella del Voto Disgiunto  tra candidato alla segreteria nazionale e liste oltre che il mantenimento  del criterio della preferenza, loro hanno preferito avvicinarsi stranamente  all'attuale legge elettorale nazionale, da lì la rottura dovuta alla  creazione di un partito già Fatto e non di un Partito di Movimento.  Oggi siamo consapevoli di avere fatto la scelta giusta e di volere lavorare  nel pieno della nostra identità politica per i problemi della gente.  Alla domanda fatta da Orazio Consiglio presente in sala cosa ne pensa  di Grillo e della sua Antipolitica,Leoluca Orlando risponde pacatamente  "E' proprio attraverso Grillo che oggi si parla di Costi della Politica  e di tanti altri temi,infatti lui rappresenta l'indice di gradimento  o di scontentezza del popolo che ci permette di attenzionare molti problemi  importanti per la collettività". Infine tra gli altri sono intervenuti  al dibattito Orazio Consiglio e Maurizio Cirignotta.

Gela 20/10/07

Maurizio Cirignotta                                   
 cirignotta @ simail.it





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Nota della redazione: Il CorrieredelWeb.it non entra nel merito di giudizio di quanto viene scritto dai redattori accreditati, che sono unici responsabili di quanto viene da loro pubblicato.

Ci scusiamo però con tutte le parti interessate per l'informazione inesatta inizialmente pubblicata ed ora corretta in merito all'autore del saggio "Leoluca Orlando racconta la Mafia" che non è lo stesso Leoluca Orlando, come inizialmente scritto, ma è stato curato da Pippo Battaglia, per i tipi della UTET Libreria.

Ringraziamo i diretti interessati per la cortese segnalazione.

redazione del CorrieredelWeb.it

4 commenti:

  1. Caro Maurizio Cirignotta,

    per una corretta informazione: ti faccio notare che il libro "Leoluca Orlando racconta la Mafia" è stato scritto e curato da Pippo Battaglia . Ti prego di rettificare il tuo comunicato stampa.
    Anche perchè chi compra il libro trova sin dalla copertina "a cura di Pippo Battaglia" e leggendolo si accorge che si tratta di dieci capitoli di interviste a Orlando, pensate e realizzate da chi ti scrive e orlando non scrive ma si limita a rispondere.
    Certo che correggerai il tuo errore nel web.
    Cordialità
    Pippo Battaglia

    RispondiElimina
  2. Sabato 20 ottobre alle ore 17.00 presso la sala conferenze dell'Hotel Sileno a Gela si è svolto il convegno organizzato dalla locale sezione di Italia Dei Valori, vertente sul Tema "La Partecipazione Democratica alla Vita Politica dei Cittadini". Al convegno erano presenti il Coordinatore Provinciale di IDV Orazio Rinelli e il Segretario Cittadino Fabrizio Morello ospiti d'eccezione l'On Leoluca Orlando Portavoce Nazionale di IDV ed il Sen. Fabio Giambrone Commissario regionale di IDV dopo la defilata verso il Partito Democratico dell'On Salvatore Raiti.
    Molti i presenti in sala e vari gli interventi, il Segretario cittadino Fabrizio Morello punta l'indice sui disservizi della città di Gela e sulla figura globale della politica locale che ha cercato solo di costruire un sistema di potere ben radicato nel territorio, senza lasciare spazio allo sviluppo della collettività. Orazio Rinelli dal canto suo ammette " Oggi la Politica non và verso l'aggregazione ma verso la scissione e la maggiore identità dei singoli. In questo senso il Partito Democratico rappresenta un processo di destabilizzazione delle autonomie politiche che vogliono dire e rappresentare le proprie idee, cogliamo in questo senso il positivo atteggiamento del movimento "Noi Democratici - Italia Di Mezzo" che oggi sulla stampa dichiara la sua formale uscita dal Partito democratico in provincia di Caltanissetta". IDV guarda con attenzione alle problematiche Siciliane, e critica l'atteggiamento del Governo centrale verso la problematica del ponte sullo stretto, che come ha dichiarato il Ministro Di Pietro, ha di fatto favorito la perdita 500 milioni di euro tra penali e progetti preliminari svolti dalla società di gestione, che oggi brinda con champagne visto che senza muovere un muratore o una cazzuola ha intascato il 10 per cento per violazione contrattuale. L'intervento del Sen. Fabio Giambrone in qualità di Commissario Regionale è improntato verso la nuova organizzazione del partito in Sicilia ed in provincia di Caltanissetta attraverso la strutturazione di una sede organizzativa a Caltanissetta e a Gela. Una nota sul PD che secondo Giambrone non rappresenta le varie figure ed identità politiche ma è solo la sommatoria di DS e Margherita con la conseguente mortificazione di molti che hanno partecipato alla costituzione ma che non hanno oggi rappresentanze. Dobbiamo aprire il partito ai Giovani per poter ripartire di nuovo nel progetto di riorganizzazione. Conclude il convegno L'On Leoluca Orlando che spazia dalle sue ultime attività prima quella di attore nella qualità di giudice "Pietro Calamandrei" in un'opera teatrale a Roma e seconda quella di scrittore nel suo ultimo libro "Leoluca Orlando racconta la Mafia". Descrive un panorama politico che con la nascita del PD favorisce paradossalmente Italia dei Valori specie in Piemonte ed in tutta l'Italia. Si racconta nella vicenda del 29 luglio scorso quando assieme al ministro Di Pietro aveva deciso di scommettere nel nascendo Partito democratico assieme a Veltroni. In quella occasione avevamo posto delle regole che poi non sono state applicate e mantenute dal PD come quella del Voto Disgiunto tra candidato alla segreteria nazionale e liste oltre che il mantenimento del criterio della preferenza ,loro hanno preferito avvicinarsi stranamente all'attuale legge elettorale nazionale, da lì la rottura dovuta alla creazione di un partito già Fatto e non di un Partito di Movimento. Oggi siamo consapevoli di avere fatto la scelta giusta e di volere lavorare nel pieno della nostra identità politica per i problemi della gente. Alla domanda fatta da Orazio Consiglio presente in sala cosa ne pensa di Grillo e della sua Antipolitica,Leoluca Orlando risponde pacatamente "E' proprio attraverso Grillo che oggi si parla di Costi della Politica e di tanti altri temi,infatti lui rappresenta l'indice di gradimento o di scontentezza del popolo che ci permette di attenzionare molti problemi importanti per la collettività". Infine tra gli altri sono intervenuti al dibattito Orazio Consiglio e Maurizio Cirignotta.
    Gela 20/10/07

    Maurizio Cirignotta
    cirignotta @ simail.it

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  3. Caro Pippo

    Mi scuso per il disguido il post è stato corretto.

    Cordiali saluti

    Maurizio Cirignotta

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  4. Intervista a Pippo Battaglia.
    Dialoghi sul suo ultimo libro: Leoluca Orlando racconta la mafia
    Un libro enigmatico
    di
    Gianluigi Vesco

    La domanda che si può porre il lettore è: per quali motivi abbiamo intervistato Pippo Battaglia su un libro già edito da tempo, e che è divenuto un successo editoriale? Porsi questa domanda è più che legittimo! Tutto nasce dal momento in cui, chi scrive, ha acquistato una copia del libro e se lo è ritrovato tra le mani: “Leoluca Orlando Racconta la mafia” a cura di Pippo Battaglia. Questa la dicitura in copertina. Pertanto quando l’ho comprato pensavo che fossero degli scritti originali di Leoluca Orlando, ordinati in un certo modo dal curatore Pippo Battaglia; dal momento che, nella copertina del libro è scritto a chiare lettere a cura di Battaglia. La casa editrice è tra le più importanti d’Italia e di solito non commette errori. Arrivato a casa lessi la prefazione a firma di Pippo Battaglia e dopo le prime righe, con somma sorpresa, rimasi interdetto. Poi sfogliai il libro e vidi che i capitoli sono costituiti da interviste fatte da Battaglia ad Orlando. Mi chiesi come può un giornalista curare le proprie interviste ? Riflettei a lungo su questo problema concettuale e formale non da poco. Un giornalista che cura le proprie interviste non l’avevo mai letto in nessun testo. Il fatto divenne più intrigato quando per caso navigando nel Home page di Leoluca Orlando trovai un filmato edito dai radicali in cui Orlando, senza mai citare Battaglia, dice letteralmente che ha scritto tutto il libro: di seguito il link per chi lo vuol sentire e vedere:

    http://www.radioradicale.it/scheda/240012/leoluca-orlando-racconta-la-mafia

    A questo punto pensai che il libro diveniva un rebus. Un giallo all’italiana. Bisognava capire il ruolo di Battaglia in quel libro. Lo volevo capire. Battaglia curatore del libro per la Utet. Per Orlando neanche esiste e afferma che ha scritto lui il libro. E siccome Orlando predica un mondo in cui regna sovrana l’etica devo credergli ciecamente. E dunque Pippo Battaglia diveniva un personaggio pirandelliano, inesistente, e nel contempo essenziale per il libro stesso; in quanto è Lui a far le domande e a scrivere i testi. Infatti se Battaglia fosse il curatore, il libro non sarebbe quello che è; ossia, un insieme di interviste di Pippo Battaglia e se fosse come afferma Orlando le domande non le farebbe Battaglia ma se li auto farebbe Orlando, novello Sant’Agostino, in una sorta di ieratica e inedita auto confessione. Fu allora che decisi di contattare Pippo Battaglia per capire soprattutto se esistesse davvero e ne sapesse qualcosa di questo libro. L’ho trovato e incontrato nella sua casa di Palermo.

    Caro Battaglia devo dirle che è un piacere vederLa, credevo che non esistesse: invece è qui vicino a me! E voglio farle subito una domanda che mi rode dentro da tempo. Lei è il curatore, l’autore oppure un prestanome del libro Leoluca Orlando racconta la mafia?



    Le rispondo con una domanda, si ricordi che sono un giornalista, e poi Le darò la mia risposta. Lei chi pensa che io sia in quel libro?

    Non so perché più guardo Lei e più penso ad “Uno nessuno e centomila”. Una delle opere più famose di Luigi Pirandello faccio questa associazione di idee in quanto leggendo il libro lei è uno: ossia, l’autore del libro, sentendo Orlando è nessuno; in quanto non esiste. E per la Utet è centomila; in quanto non si capisce che cosa cura e quale sia il suo ruolo nel libro.

    La sua confusione è simile a quella della gente che ha letto, oppure sentito parlare del libro. E mi creda mi sono confuso anch’io! Ho un contratto d’autore. E sono l’autore e l’ideatore del libro. Però, nel libro sono citato in copertina come curatore e nella pagina successiva come autore, assieme ad Orlando. E qui la Utet fa del libro un oggetto kafkiano. In cui io compaio come curatore e autore di un libro in cui faccio l’intervistatore. E nel contempo per la Utet è autore anche Orlando. Ossia Orlando che in tale veste si auto-intervista.

    Insomma scrive le sue confessioni!

    Stando al quel che afferma Orlando: ossia che il libro l'ha scritto lui. In qualche modo, senza per questo sminuire l'opera di Sant’Agostino, anche Orlando fa le sue confessioni.

    E lei può dimostrare che si è confidato con lei: insomma può provare che è l’autore delle domande riportate nel libro.

    Perché mi fa questa domanda? E’ un libro di interviste l’ha letto anche Lei. E sono riportate le mie domande e le risposte di Orlando.

    Le chiedo se può dimostrare che le domande sono state pensate e formulate da Lei in quanto ho visto la sicurezza con cui Orlando afferma in un video di Radio Radicale che ha nel suo sito di aver scritto il libro e questo mi fa pensare che Orlando le abbia suggerito le domande da fargli!

    Le domande le ho fatte nel momento stesso che le ho pensate. Orlando si è limitato a rispondere! Lo provano ben nove ore di registrazione di interviste in mio possesso. Riportate in forma edulcorata nel libro. In quanto Orlando ha avuto paura di pubblicare tutto quel che mi ha detto. Io avrei lasciato tutto cosi com’è nelle registrazioni. Vi sono delle domande in cui tratto di diatribe che Orlando ha avuto con dei magistrati, vi sono alcune sue opinioni su esponenti politici, ( Cuffaro ecc) e tante altre parti che Orlando ha voluto censurare per paura di querele.
    E allora le chiedo se Orlando avesse pilotato le domande che gli pongo nell’interviste registrate pensa che si sarebbe posto dei quesiti imbarazzanti ?

    Certamente no!!!

    Se volessi smentire quanto dice Orlando nel filmato che ha pubblicato nel suo sito, mi basterebbe mettere in rete i punti salienti delle registrazioni delle interviste in mio possesso. In tal modo gli farei fare la figura che si merita quando afferma di aver scritto il libro! Lui parla di Etica, ma la sua vera etica si può scrivere soltanto con la e minuscola e mi sa che siamo in pochi a conoscerla.



    Per concludere se Lei rivendica di essere l’autore del libro perché non fa mettere nella copertina del libro di Pippo Battaglia e fa togliere a cura di ?

    Le comunico che ho bloccato la ristampa del libro da parte della Utet. E se il libro non lo riconoscono sin dalla copertina come un mio libro, e non a cura di, non glielo farò ristampare. Inoltre gli richiederò i danni per le compie vendute con la dicitura a cura di. E mi riservo la possibilità di pubblicare con un’altra casa editrice un nuovo testo sulla mafia con dei C D con le registrazioni integrali delle interviste fatte ad Orlando. E poi vedremo chi avrà il coraggio di affermare che il libro l’ha scritto Orlando oppure che Lui mi ha suggerito le domande.
    I latini dicevano carta cantat; in questo caso Orlando cantat

    RispondiElimina

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