WiFi, finalmente è (r)evolution
E se WiFi vero significa tutto, significa anche Internet e telefonia, significa abbattere le rendite di posizione di operatori che vivono della gestione esclusivista delle infrastrutture, oggi tutto questo è condito dall'afflato comunitario di FON: sono queste le basi su cui si è dato vita alla community BT FON, che qualcuno sui media mainstream descrive maldestramente come una sorta di ulteriore "operatore Internet". Niente di più lontano dalla realtà: si tratta della prima volta che un operatore telefonico commerciale di questo rilievo sceglie di aggiungere al proprio organismo un progetto così dinamico e pervasivo come FON. Quando si parla di BT FON è assai più corretto parlare di comunità di utenti, di intenzioni comuni e obiettivi condivisi, persino di speranze, piuttosto che tentare di ricorrere agli algidi canoni delle classificazioni tradizionali.
È lo statement che campeggia nella home page della nuova community a dire tutto su cosa c'è in ballo:
BT e FON hanno unito le forze per dar vita ad una comunità WiFi che consente ai propri membri di collegarsi gratuitamente da migliaia di luoghi diversi, nel Regno Unito e nel Mondo. Per essere parte di tutto questo, tutto ciò che devi decidere è di unirti alla BT FON community".
Uno statement che già basta a dare la misura delle nuove ambizioni, destinate a trascendere i confini nazionali britannici e versare WiFi nei canali già scavati dai sempre più numerosi utenti FON nel Mondo. L'atteggiamento di BT è ben disegnato da uno dei suoi capi divisione, Gavin Patterson, che ha dichiarato per l'occasione: "Abbiamo costruito una rete WiFi pubblica e 12 Città wireless fino a questo momento, ma quello che oggi diciamo ai clienti è di costruire insieme una comunità WiFi, che copra ogni luogo e possa servire a tutti". Frasi che ricordano filosofie di aziende molto diverse da BT, imprese come Google e Skype, che non a caso siedono nella board di FON, da ieri gomito a gomito con il colosso TLC britannico.
Giocando in casa, BT FON non ha ostacoli impervi da superare. Gli utenti Internet che sono abbonati a BT sono facilmente raggiungibili e possono essere coinvolti senza troppe difficoltà (e si parla di almeno 3 milioni di utenti per iniziare), quelli che invece fanno riferimento ad altri operatori non dovranno cambiare nulla, potranno semplicemente scegliere di accedere alla "grande famiglia" di BT FON e diventare BT Foneros. Fuori casa, invece, BT potrà contare sui mercati in cui è presente direttamente o con i propri partner, mercati nei quali FON già può aver conquistato importanti risultati, come in Spagna o in Francia, ma anche in Giappone.
A parlare del tutto è stato anche e naturalmente la mente di FON, l'argentino Martin Varsavsky , secondo cui "è stato sorprendente e interessante vedere quanto agile possa diventare un gigante delle telecomunicazioni nel lavorare con un concetto innovativo come la comunità BT FON (...) Il risultato è che ora milioni di abbonati dei servizi broad band di BT possono automaticamente scegliere di aderire alla BT FON Community. Questo significa che vi saranno nel Regno Unito un numero rivoluzionario di luoghi dove collegarsi via WiFi gratuitamente (...) Un risultato ottenuto integrando FON nella piattaforma a banda larga di BT e consentendo agli utenti BT di condividere il loro WiFi come tutti noi già facciamo. Naturalmente tutti i foneros che condividono WiFi possono accedere ora agli hotspot BT FON nel Regno Unito del tutto gratuitamente".
Insieme, BT FON potrebbero finire per dare filo da torcere agli operatori che non sapranno annusare il vento che cambia. Ci potrà volere tempo, ma la sfida al Mondo delle TLC tradizionali ieri è stata
Paolo De Andreis
fonte: http://punto-informatico.it/p.aspx?id=2081292
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