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martedì 13 novembre 2007

La Mecca non e' un monopolio

La Mecca è per il musulmano Elena di Troia. Un modo di essere sacro da scatenare migliaia di uomini, e di avviare una serie infinita di morti. Mecca, è stato il campo di battaglia, se non direttamente, simbolicamente, per ogni battaglia di legittimità della storia islamica .

Mecca, è sempre stato il nostro ultimo scopo. L'Islam era incompleto fino ad aver abbracciato la Mecca. Maometto stesso ha voluto vivere solo fintanto che la Mecca non fosse stata sua. Per 1400 anni siamo passati alla Mecca, alla ricerca di Dio, nel compimento del nostro dovere. Abbiamo assicurato che il cammino dei pellegrini alla Mecca fosse sempre libero. Siamo passati sulle orme di Abramo alla Mecca. Abbiamo baciato la pietra nera della Mecca. Abbiamo lapidato il diavolo a La Mecca. Abbiamo ucciso coloro che, hanno osato fare una Mecca nel loro cortile. Abbiamo raccontato storie di invincibilità della Mecca - come che gli uccelli non riescano a volare direttamente sulla Kaba, ma anche di un esercito di elefanti bloccato sulle pianure al di fuori della Mecca; tentato di dimostrare come la Mecca è il centro dell'universo, come Adamo fosse sbarcato a la Mecca e non a Roma, come la Mecca fosse tutto cio' che siamo.

Purtroppo, la città ideale è anche la fonte di dolore. Il luogo della nostra genesi è anche la molla della nostra sventura. La Mecca è per il musulmano Elena di Troia. Un modo di essere sacro da scatenare migliaia di uomini, e di avviare una serie di morti infinite. Mecca, è stato il campo di battaglia, se non direttamente, simbolicamente, per ogni battaglia di legittimità della storia islamica . Mecca e' amore ma e' anche morte e spesso abbiamo ferito ed ucciso nostri fratelli per la Mecca. Forse cio' non sarebbe mai accaduto se il profeta avesse lasciato un "cleric" in comando alla Mecca. O se avesse lasciato in atto una propri a struttura politica. Tuttavia, dato che non ha fatto nulla di simile, ma ci ha lasciato ai nostri singoli pensieri, ha fatto sì che ognuno di noi si ritenesse il vero custode della Mecca, ciascuno di noi, nella propria capacità, si ritiene il custode del vero Dio nella sede Araba. In ciascuno di noi vi e' il puro desiderio di responsabilità ma poi ci siamo spesso buttati l'uno contro l'altro . Abbiamo ucciso e ci siamo separati gli uni dagli altri.

La Mecca, sia che ci rendiamo conto o no, e' il nostro solido punto di unione , e non il Califfato, come la maggior parte di noi sono soliti a credere. Sciiti, sunniti, neri, bianchi, poveri, ricchi, concordiamo tutti sul fatto che l'anima dell' Islam deriva dalla Mecca e la colonna vertebrale dell' Islam è radicato nella Mecca. Un rapido sguardo alla storia islamica lo conferma, perché proprio la storia ci insegna che non abbiamo mai considerato legittimo alcun Califfato se non è stato in qualche modo collegato alla Mecca. Mentre ci sono stati molti Califfi e Sultani nelle terre dei musulmani, abbiamo considerato solo come reale ed ultimo governante assoluto dell'Islam solo quelli che avevano dominio sulla Mecca. Umayyads sono stati solo i Califfi dell' Islam, fintanto che dominarono la Mecca. Quando Abbassids la conquistarono, gli Ommayyadi non erano più i Califfi.
In realtà, anche quando gli Ommayyadi lasciarono l'Arabia e si stabilirono in Spagna nessuno li considero' piu' il Califfato. Perché? Perché non avevano piu' alcun controllo su Mecca. Anche quando Seljuks controllavano il Abbassids e controllavano anche la capitale, Baghdad, Seljuks non si definirono Califfi, ma piuttosto consentirono ad Abbassids di considerarsi il califfato.. Perché? perché non avevano potere su Mecca. Infine, gli ottomani non si definirono Califfo, non avevano l'autorità di chiamarsi Califfo, fino a che non fossero riusciti ad avere il dominio sulla Mecca.
In altre parole, i musulmani hanno creduto che ciò che li unisse fosse lo spettro politico di un impero chiamato il Califfato, quando, ovviamente, ciò che veramente li univa e li unisce è un potere politico che ha e deve avere dominio sulla Mecca.
E' la Mecca, come ho detto, che da la legittimazione ad agire.

Nel contesto del moderno stato nazione, la centralità della Mecca, è stata la causa di enormi difficoltà a tutti i musulmani, ha infatti comportato, che piaccia o meno a tutti, che la Casa Reale Saudita sia ora il leader presupposto dell'Islam. Perché? Perché hanno dominio sulla Mecca. Il resto dei musulmani nel mondo non può criticare in alcun modo la Casa di Saud, perché sono loro i "guardiani del delle due moschee". La maggioranza delle altre nazioni musulmane semplicemente accondiscende all'idea che la Casa di Saud è il nostro leader e a non staccarsi dalla sua propaganda e disinformazione. Il profondo rispetto per la Mecca, provvede la casa dei Saud con la legittimazion religiosa in tutto il mondo musulmano, in modo che tutto ciò che proviene da Arabia Saudita è considerata la vera espressione dell'Islam . Non e' il petrolio saudita che vende la teologia wahhabita, ma il peso della Mecca, che le offre la supremazia. Togli la Mecca e la teologia regredirebbe al seguito.

Eppure, come noto, è praticamente impossibile sfidare chi controlla la Mecca, a meno che la sfida derivi dalla Mecca stessa. Gli ottomani furono gli unici governanti nella storia dell' Islam a venire al di fuori della Mecca, fu un colpo di fortuna. Altrimenti, la Mecca ha sempre dato sé stessa ad un altro della propria specie . Ciò significa che, a meno che la Casa di Saud non crolli internamente, o se non abdichi volontariamente, Mecca, rimarra di appartenenza esclusiva Saudita, e questo significa che l'influenza saudita, nel mondo non avrà alcun motivo di attenuarsi.

Questo non vuol dire non ci sono sfidanti. La Mecca è l'amore ultimo. Ha sempre creato amanti. Tuttavia, considerato il fatto che è impossibile nel mondo dello stato nazionale la lotta sulla base dell "Islam", ora la lotta per la Mecca e' molto piu' sottile e subdola. L'Iran, che vuole avere qualche pretesa di legittimità teologica, cerca di farlo dandosi una base temporale a Gerusalemme (che purtroppo, è solo la terza città santa). Abbiamo visto che cosa avviene con tali giochi. Per la legittimità religiosa l'Iran sostiene Hezbollah e Hamas, al fine di impostare un nuovo peso teologico, contro l'Arabia Saudita. Cio' puo' sembrare difficile o incomprensibile ad un osservatore occidentale, ma i musulmani fanno attenzione in primo luogo alla loro religione e al loro rapporto con i luoghi santi della loro fede.

Si curano del resto del mondo solo in un secondo tempo.. In altre parole, il motivo per cui l'Iran è superiore a tutte le altre nazioni nel suo zelo contro gli israeliani, e' perché a differenza del resto del mondo musulmano non può stare a sedere guardando tranquillamente all'idea che non hanno alcun potere su Mecca. Tutte le altre nazioni musulmane - Egitto, il Pakistan, l'Indonesia, hanno riconosciuto il moderno modello di Stato che quindi impedisce loro di vantare dei titoli per essere leader dell' Islam (avendo dominio sulla Mecca) e, quindi, mirano semplicemente ad avere buoni rapporti con la Casa di Saud.

Tuttavia, le cose devono cambiare. La morsa della Casa di Saud deve essere ridotto in un modo pacifico e non violento. All'Iran non può essere consentito di intraprendere la sua ricerca della Mecca, utilizzando i palestinesi come pedine. Letteratura Wahhabita, timbrato dalla Mecca, (in particolare le traduzioni "Nobile Corano"), non possono essere autorizzate ad essere il portabandiera della teologia islamica.
Un rivoluzione saudita interna non è imminente. Anche se fosse, porterebbe solo ed ancor piu' teologia jihadista. Abbiamo visto - lo status quo e sappiamo che è orribile. Eppure, qual è la soluzione? Non vi sarà alcuna alleanza di nazioni sunnite che cospirano contro la casa dei Saud con l'assistenza di uno stato occidentale. Distruggere la Mecca è fuori questione, e gettare peso dietro l'Iran non appare come una valida opzione. Tuttavia, sappiamo che le cose devono cambiare.

L'unica soluzione possibile è una raccolta di Stati nazionali musulmani per iniziare un movimento utilizzando rimedi giuridici internazionali e della diplomazia per rendere la Mecca (e Medina) una nazione indipendente - affermare se stessa (come è il Vaticano), e affidare il compito della tutela e la manutenzione di Mecca e Medina che ricadano congiuntamente sul mondo musulmano.

[] Certo un tale Stato non sarebbe mai a corto di fondi: quasi 3 milioni di pellegrini, ogni anno ne assicurerebbero solide entrate. Né avrà bisogno di protezione perché non vi sara' alcuna minaccia di invasione. Tuttavia, il problema di oggi non è quello che la Mecca ha bisogno, ma ciò di cui i musulmani hanno bisogno.
Più di tutto oggi il musulmano ha bisogno di una Mecca che appartenga a tutti ed in eguale misura. Solo quando la Mecca apparterra' a tutti i musulmani si potrà dire che l'Islam appartiene a tutti. Solo quando l'Islam apparterra' a tutti i musulmani si potra' dire che l'Islam è migliore e che l'Islam è più giusto, invece di dover ammettere che il saudita Islam è migliore perché porta l'autorità della Mecca.
Sono certo che quando i musulmani competeranno per un Islam più giusto rispetto ad un Islam più arabo, il mondo musulmano si saprà scuotere della propria regressivita' teologica.

Il mondo musulmano ha strumenti che possono effettuare questo cambiamento. L'Organizzazione dei Paesi islamici (OIC) è composto da55 nazioni. Ad esso può essere data l'autorità amministrativa della Mecca. La Casa di Saud può essere compensata con generosità per aver acconsentito a tale condivisione. E ancora, i musulmani, con una Mecca, che non è più identificata dalla sua appartenenza etnica, ma dalla sua religione, potranno competere a diventare migliori musulmani, rispetto ad essere semplici concorrenti per diventare le pedine migliori di Saud.
Abbiamo bisogno di uno leader musulmano in grado di avviare una libera Mecca (e Medina). Mecca separata dalla Casa di Saud e immediatamente l'Islam acquista una autorità centrale. Certo ci saranno discussioni e liti su chi dovrebbe dominare la Mecca. Certamente le più ricca nazione musulmana più esercitare influenza sulla Mecca. Certamente tutti si vorrebbe avere l'onore di essere il primo governatore della Kaba. Tuttavia, vi è un aneddoto della vita di Maometto, che fornisce una soluzione a tutti questi problemi. Mentre Maometto era ancora un giovane, e prima del suo ministero, una grande lite scoppio' tra i leader della Mecca. Apparentemente la Kaba era stata inondata e doveva essere riparata. Dopo varie ispezioni, si scopri' che era necessario sostituire solo una pietra. Ogni capo tribale avrebbe voluto avere l'onore di essere l'unico a portare tale pietra. A Maometto fu chiesto di fornire un modo per porre fine alla diatriba. Suggeri' che, invece di combattere, la pietra poteva essere posto al centro di un ampio lenzuolo, e a ciascuno dei capi tribali sarebbe stato concesso di portare un lato del lenzuolo alla Kaba, dove la pietra sarebbe poi stata posta nella parete. Qualcosa di simile potrebbe essere fatto ora. Cerchiamo noi tutti, musulmani, di portarlo avanti insieme e non avremo più bisogno di un Califfato e scopriremo di essere capaci di vivere in modo piu' soddisfacente dentro le nostra stessa casa.

Questo è il passo più imperativo, l'apertura dell' Islam. Muhammad intendeva che la Mecca appartenesse a tutti. La Mecca non è un monopolio ..

Marco Secchi http://msecchi.wordpress.com

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