Un film di denuncia, tratto dalla nota novella verghiana. Una storia ambientata però nel presente, quello di tutti i bambini costretti a lavorare, in ogni parte del mondo, in condizioni del tutto simili alla schiavitù. Il film è parte di un progetto più ampio, curato dal Ministero della Solidarietà sociale, con l'obiettivo concreto di aiutare migliaia di bambini boliviani che ogni giorno, come il Rosso Malpelo di Verga, si trovano a soffrire e, a volte, anche morire lavorando in condizioni disumane.
Il regista del film, Pasquale Scimeca, sarà presente lunedì alle ore 12.00 presso i locali della Libreria Cavallotto di c.so Sicilia, 91 a Catania, insieme all'attrice Lucia Sardo e al critico e storico del cinema Sebastiano Gesù per approfondire la tematica affrontata dalla pellicola e presentare un progetto che coinvolge le scuole della provincia di Catania.
Per un'intera settimana, infatti, diverse scolaresche avranno l'opportunità di assistere alla proiezione del film, grazie alla collaborazione di Multisala Planet e delle Librerie Cavallotto.
La pellicola, girata in territorio ennese, tra Sperlinga e le antiche miniere oggi sede del parco di Grottacalda-Floristella, si presenta come strumento di sensibilizzazione e informazione sul tema del lavoro minorile.
La nota novella di Giovanni Verga diviene così rappresentazione e metafora dello sfruttamento dei bambini costretti tutt'oggi a lavorare nelle miniere in alcuni paesi del sud America e dell'Asia.
Ma "Rosso Malpelo" è anche parte di un ambizioso progetto rivolto ai piccoli di due comuni boliviani nel Potosì, regione mineraria tra le più depresse della Bolivia, dove vengono ancora sfruttati molti minori che fanno parte di quell'esercito di un milione di bambini e adolescenti minatori denunciato dall'OIL (l'Organizzazione Internazionale del Lavoro) e che rappresenta una tra le più intollerabili forme di sfruttamento umano. Gli utili del film – grazie anche al contributo degli attori e della troupe, che hanno accettato di essere pagati al minimo sindacale – garantiranno, attraverso un conto aperto presso la Banca Etica, scuola e cibo ai piccoli lavoratori dei due comuni di Atocha e Cotagaita della poverissima regione del Potosì, in Bolivia.
Le librerie Cavallotto hanno voluto promuovere e presentare il progetto cinematografico agli intervenuti, mettendo a disposizione gli spazi del loro centro culturale di corso Sicilia.
"La cultura nutre anche l'anima. Non è possibile ignorare fenomeni così disumani soprattutto quando si tratta di tutelare i minori" – queste le parole di Anna Cavallotto, che con le sorelle e la madre Adalgisa dirigono le omonime librerie catanesi – "Negli anni ci siamo impegnate nella promozione di manifestazioni e incontri culturali e di animazione che coinvolgessero i bambini e i giovani di ogni età. Da donne, da imprenditrici, riteniamo che investire nella loro cultura, nella loro tutela e crescita sia un valore aggiunto unico per l'evoluzione della nostra società".
L'incontro è aperto al pubblico.
Ufficio stampa e media Relations
per Cavallotto.
Elisa Toscano
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