L'IMPEGNO DELLE DONNE METALMECCANICHE
di Raffaele Pirozzi
Le operaie metalmeccaniche fanno parte dell'impegno del movimento femminile teso a denunciare, contrastare, rimuovere, tutte le forme di violenza sulle e contro le donne.
Contro la pratica ricattatoria dei licenziamenti mascherati da "dimissioni in bianco", le donne metalmeccaniche chiedono il ripristino della legge 188 sulle dimissioni volontarie.
Con i fondi destinati ai Centri antiviolenza e ai progetti a tutela delle donne che hanno subito violenza sono stati finanziati la detassazione degli straordinari. Una scelta scandalosa, un doppio attacco alla dignità e ai diritti delle donne.
Le politiche dei tagli nei servizi essenziali, nella Scuola, nella Ricerca, nelle Università, nella Sanità colpiscono in primo luogo posti di lavoro femminili, ma distruggono una aspettativa di lavoro e di condizioni di vita per tutte e tutti.
Respingiamo il Libro Verde di Sacconi, in cui gli interventi sociali sono ridotti a pure logiche di mercato, privatizzati e quindi scaricati pesantemente sulla fatica quotidiana e gratuita delle donne.
Contro la doppia fatica, le discriminazioni salariali, la svalutazione professionale, l'aumento dei carichi di lavoro, i rischi per la salute, la cassa integrazione e i licenziamenti, le donne metalmeccaniche rilanciano una politica di riduzione degli orari di lavoro e il ripristino di condizioni di legge e contrattuali per il controllo sugli orari di fatto.
E' necessaria una nuova solidarietà, rispetto della dignità della persona, valorizzazione del lavoro e degli ecosistemi, redistribuzione della ricchezza, diritto all'autodeterminazione dei soggetti e delle collettività, intreccio positivo tra produzione e riproduzione, siano valori condivisi e beni comuni su cui fondare lo sviluppo.
Napoli, 22/11/08
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