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domenica 8 marzo 2009

40.000 minori denunciati per bullismo?

Cari Colleghi,

se la notizia letta sul Messaggero del 6 marzo 2009 è vera e cioè, che in un solo anno ci sono state 40.000 denunce per bullismo, siamo in una situazione di allarme sociale tale da attivare un osservatorio nazionale sul fenomeno autonomo.

Credo che si stia consumendo ancora una volta sui minori, la incapacità di una comunità di esprimere senza  violenza la sua esigenza di riprodurre se stessa. Consegnando alle Forze dell'Ordine il compito di educare la propria prole, non attraverso programmi educativi, ma con la denuncia e la repressione.

In maniera strisciante, gli ideologi della repressione su larga scala, hanno invividuato nei più deboli (i minori, appunto) la leva per introdurre anche in Italia il carcere per i bambini.

La scuola italiana, è stata all'avanguardia per decenni per capacità di innovazione e di inclusione delle nuove generazioni, sia in senzo longitudinale che di etnie provenienti da altri paesi. Adesso, attraverso il consenso mediatico, ci si domanda come reprimere con la violenza chi non chiede e non  vuole essere ascoltato, senza chiederci "NOI EDUCATORI" come cambiare per accogliere quei  40.000 minori vengono etichettati e inviati nelle mani pronte di medici, psicologi e psichiatri.

La scuola si libera di Garrone, e punta su coloro che si adeguano e seguono le lezioni in silenzio rispettoso. La diversità perde il valore di ricchezza irrinunciabile per crescere e svilupparsi, per diventare leva per essere espulsi dalla classe e dall'apprendimento, mentre il Governo prepara il terreno per costruire nuove carceri per minori.

Credo che molti abbiano sottovalutato il fenomeno, definendolo come esagerazioni degli psicologi, oggi assume dimensioni enormi: una intera generazione di bambini etichettati e pronti per nuove iniziative repressive.

La scuola cosa fa? Si libera del diverso? E i genitori? Si sentono finalmente liberati dal senso di fallimento di avere allevato male il loro figliolo? Potendo finalmente dire che la colpa non era della loro efficazia educativa, ma era del ragazzo malato di bullismo???

 

Alessandro

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