Michele Pirro, il giovane motociclista pugliese che ha appena firmato il contratto con la squadra “Hannspree Ten Kate Honda” (team ufficiale nel Campionato Mondiale Supersport), è stato presente come ospite all’Autodromo del Levante per il Trofeo Inverno Velocità.
Com’è ritornare nel luogo dell’esordio?
Molto emozionante: stamattina sono arrivato qui e mi sono ricordato gli inizi della mia carriera, quando arrivavo qui con mio padre e i tanti sacrifici. Molto bello.
Senti maggiore interesse nei tuoi confronti da parte delle istituzioni e dei media pugliesi?
Sicuramente. Ho visto che le cose si stanno piano piano evolvendo, anche se spero che ci possa essere sempre maggiore interesse. Attualmente sono uno degli sportivi che sta più in alto, però faccio una disciplina non proprio popolarissima. Nonostante questo, abbiamo visto proprio negli ultimi giorni che Valentino Rossi è la star dei bambini e credo che sia un bell’esempio.
A proposito, sei stato recentemente in due scuole superiori. Cosa hai detto ai giovani? C’è qualcuno che vuole intraprendere la strada del motociclismo?
Gli interventi nelle scuole sono serviti, più che altro, non a indirizzare i ragazzi verso questo sport, ma verso lo sport in generale. Perché lo sport è cultura, lo sport è vita e distoglie da altre distrazioni come alcool e droga. E, poi, soprattutto, detto da un coetaneo, può rimanere più impresso.
Considerata la tua carriera, cosa consiglieresti ad un ragazzo che voglia seguire le tue orme?
Sicuramente è molto difficile, però volere e potere e bisogna, per lo meno, provarci. Riuscirci è sempre complicato, però io credo che con il tempo ci si possa arrivare. È normale volere tutto e subito, però io ci ho messo parecchio ad arrivare ai miei obiettivi. Ci vuole tanta determinazione e bisogna crederci fino in fondo.
Sacrifici e difficoltà. Le prime per te cominciano in 125 (moto GP).
Sì, anche se le prime difficoltà sono proprio gli esordi: essere a duecento chilometri da qui è stato già molto impegnativo per me; poi, andare via di casa e trasferirmi a Cesena. Però, ho trovato gente che ha creduto subito in me e ora dovrò confermare la mia qualità anche a livello mondiale. Adesso ho la squadra e spero di farcela.
Adesso che il motociclismo a due tempi è al tramonto, tu, dopo la 125, la Superbike e adesso la Supersport, quale categoria o cilindrata senti più cucita alla tua sella?
I due tempi oramai sono sicuramente un capitolo chiuso, il futuro è quattro tempi. Per quanto riguarda me, io non sono legato particolarmente ad una moto, mi basta avere un mezzo competitivo quanto quello degli altri per essere a posto e farmi piacere a tutte le moto.
La tua ultima (la moto Honda ufficiale) sicuramente hai avuto modo di testarla. È all’altezza del tuo ambizioso obiettivo, cioè vincere il mondiale?
L’obiettivo per l’anno prossimo è fare bene: a vincere siamo in tanti a volerlo. La mia squadra è sette volte campione del mondo e il mio compagno di box, già una volta campione del mondo, deve vincere a tutti i costi. Io dovrò fare del mio meglio per entrare nei primi cinque, ma di sicuro parto per vincere, anche se sarà dura.
Qual è (se c’è) il circuito che preferisci e in cui ti senti imbattibile?
Non ce ne è uno in particolare, anche se mi piace molto l’Australia per com’è fatto, il Portogallo, il Mugello. Mi piacciono tutti, soprattutto se hai il mezzo uguale agli altri e devi solo concentrarti su te stesso.
Un pilota modello per te?
Michele Pirro. Se proprio devo fare un nome è Valentino, però credo che ognuno abbia la sua personalità e debba seguire il suo istinto.
Marisa Della Gatta
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