Ieri la Commissione Europea ha reso noto che non estenderà al tessile il regolamento CE 834/2007 già in vigore sulle produzione biologiche agroalimentari. "È stata persa un'opportunità, perché il tessile biologico, come sta accadendo nel settore agroalimentare, può trarre grandi benefici da una regolamentazione comunitaria", così commenta Fabrizio Piva, amministratore delegato di CCPB.
La Direzione Generale Agricoltura e sviluppo rurale della Commissione in questi mesi ha lavorato per una revisione, e un miglioramento, del regolamento. Molti operatori del settore tessile, tra cui gli organismi di certificazione come CCPB, avevano chiesto l'inclusione del tessile che potesse regolare al meglio un mercato che "rischia di esser percepito come confuso dai consumatori e dove sono numerosi i casi di greenwashing: se non c'è una definizione chiara di cosa è tessile biologico, ognuno può proporre una propria definizione, e la qualità del prodotto si abbassa". Ma la Commissione ha ritenuto che "l'agricoltura biologica deve rimanere focalizzata sulla produzione alimentare".
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Redazione del CorrieredelWeb.it
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