Grande
successo per il concorso dedicato a nuove idee di impresa a scopo
sociale nel settore agro-alimentare: 178 progetti proposti.
Da
un’analisi delle candidature emerge l’identikit dello startupper
agricolo: under 35, proveniente dal Nord Italia, focalizzato sui temi
della filiera corta e della valorizzazione delle eccellenze
enogastronomiche e attento al coinvolgimento di tutti i suoi
stakeholder.
Sono stati comunicati oggi i risultati dell’edizione 2015 de “Il più bel lavoro del mondo”, la
call for ideas per start up promossa da Make a Change e
organizzata quest’anno in partnership con UBI Banca, con il patrocinio
del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e il
sostegno di Federsolidarietà, di Acli Terra, Confcooperative,
Touring Club Italiano, Federmanager e Gruppo cooperativo CGM.
Lanciata a inizio giugno, e chiusasi il 31 agosto, la call, denominata “Coltiva l’idea giusta”, chiamava a partecipare tutti coloro che avevano un’idea di business nel settore agro-alimentare,
da declinare anche in chiave sociale.
Dei
178 progetti complessivamente presentati, sono risultati 151 quelli
che, rispondendo a tutti i requisiti del bando, sono stati inseriti
nella fase iniziale del processo di valutazione.
Oggi,
proprio in occasione della Giornata dell’Agricoltura Sociale e del
Microcredito promossa dal Ministero dell’Agricoltura e delle Politiche
Forestali nella cornice di EXPO, sono stati presentati
i della fase di call del concorso, destinato a chiudersi a dicembre,
con l’individuazione del progetto vincitore.
L’evento
è stato anche un’occasione per analizzare le caratteristiche delle 178
candidature presentate, al fine di approfondire il rapporto tra la
propensione all’imprenditorialità e i settori agricolo
e alimentare. E sono emersi dati certamente interessanti.
Ad
esempio, il 47% dei progetti è stato promosso da giovani al di sotto
dei 35 anni, e il 45% dei team era guidato da una donna. E’ interessante
poi notare che l’8% dei progetti – una quota non propriamente
trascurabile - arriva da ultra cinquantenni.
Filiera
corta e valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche (45%), nuove
tecniche di coltivazione (17%), utilizzo di terreni agricoli non
coltivati (12%), sono invece le aree di business che
sono state toccate con maggiore frequenza (da segnalare che singole
idee imprenditoriali prevedono modelli di business che intersecano aree
diverse).
Per
quanto riguarda la provenienza geografica, più della metà dei progetti
(il 52%) è giunta dal Nord Italia. Dal Sud Italia è arrivato il 26%
delle candidature e, il restante 22%, dal Centro.
Il
61% dei progetti riporta già l’avvenuta costituzione di una società. Di
queste, il 43% sono attività neo costituite. Le altre, invece,
risultano essere un consolidamento di attività già esistenti.
Infine,
il 41% delle idee imprenditoriali, affiancava agli scopi sociali e
ambientali un approccio pensato per valorizzare più stakeholder, andando
così a recepire di fatto uno dei principi fondamentali
sui quali si basa la riforma dell’Agricoltura Sociale, di recente
approvata al Senato: la costituzione, attraverso le nuove imprese
agroalimentari, di una nuova rete di welfare privato a supporto
dell’offerta pubblica.
“Siamo
molto soddisfatti di questi risultati che confermano quanto forte sia,
tra i giovani, la sensibilità verso il mondo dell’agro-alimentare e
verso un modello di impresa che sappia coniugare
competitività e attenzione alle ricadute sociali”, spiega Andrea Rapaccini, presidente di Make a Change.
“I
numeri confermano la voglia di costruire progetti da parte degli
italiani, soprattutto fra i giovani. Anche la qualità e la profondità
degli stessi è elevata”, commenta Rossella Leidi, Chief
Business Officer di UBI Banca. “Il nostro auspicio è che il numero
maggiore di questi, al di la dell’esito del concorso, possa vedere la
luce, supportato dalla necessaria stabilità finanziaria”.
Come proseguirà il concorso
Nei
prossimi giorni, saranno selezionati i 10 progetti più promettenti, a
quali sarà chiesto un approfondimento ulteriore sulle caratteristiche
dell’idea di business e un video di presentazione.
Successivamente,
tra il 3 ottobre e il 15 ottobre, esperti di impatto sociale e
pianificazione finanziaria di Make a Change e Ubi Banca e la comunità
online selezioneranno un’ulteriore short list
di 5 progetti.
Per
i 5 finalisti, tra il 16 ottobre e il 23 novembre, scatterà un primo
percorso di affiancamento da parte di tutor di Make a Change e UBI Banca
finalizzato alla produzione di business plan professionali.
Infine,
agli inizi di dicembre, sarà decretato il vincitore che potrà accedere a
prodotti e servizi a supporto dello sviluppo, modulati sulla base delle
caratteristiche e delle esigenze specifiche.
Tra i prodotti e i servizi offerti, figurano:
·
finanziamento
a tasso zero della linea Farm&Food o UBI Comunità per un importo
fino a 50.000 euro, della durata massima di 60 mesi con eventuale
preammortamento di
36 mesi;
·
conto package Utilio Click&Go o Non Profit Online con 36 mesi di canone gratuito;
·
servizio UBI World a supporto dell’internazionalizzazione;
·
servizio
di Corporate Advisory di UBI Banca a supporto della realizzazione del
business plan prospettico e del benchmarking settoriale;
·
supporto alla misurazione dell’impatto sociale del progetto attraverso lo strumento SROI;
·
percorso di incubazione della durata di 6 mesi in Make a Cube a titolo gratuito.
Make a Change
Make a Change (www.makeachange.it)
è la prima risposta italiana al movimento internazionale del Social
Business. Un movimento che opera attraverso un’organizzazione operativa
per supportare la nascita
di nuovi imprenditori sociali nel nostro paese, fondato nel 2009. La
missione di Make a Change è quella di divulgare i valori del Social
Business in Italia, ossia nuovi business models sostenibili
economicamente in grado di massimizzare l’impatto sociale senza
ricorrere a sovvenzioni, donazioni o beneficenza. “Il più bel lavoro
del mondo”, giunto alla sua V Edizione, permette ai progetti vincitori
di passare da business plan su carta a realtà imprenditoriali costituite
e operanti sul mercato italiano.
Farm&Food
Farm&Food
di UBI Banca è l’offerta dedicata alla piccole e medie imprese agricole
o agroalimentari per sostenerle concretamente nello sviluppo del loro
business. Consapevole che il Settore Agroalimentare
è uno dei pilastri dell’economia italiana, riconosciuto in tutto il
mondo come espressione del Made in Italy, il Gruppo si è dotato di un
team di professionisti per sviluppare le competenze nel comparto con
l’obiettivo di stipulare accordi con le Associazioni
di categoria e realizzare offerte specifiche a industrie
agroalimentari, cooperative di trasformazione e consorzi agrari (cd
Credito di filiera)
UBI Comunità
A
partire dall’ultimo trimestre 2011 il Gruppo UBI Banca si è dotato di
un nuovo modello di servizio, denominato UBI Comunità, specificatamente
rivolto al mondo del non profit laico e religioso.
Uno degli obiettivi di UBI Comunità è quello di sostenere gli
investimenti e l'innovazione sociale delle imprese e cooperative sociali
anche attraverso una piattaforma di strumenti finanziari dedicati, alla
luce della loro capacità di coniugare coesione ed
equità sociale con lo sviluppo e di creare occupazione. Con la
costituzione di UBI Comunità, il Gruppo UBI Banca ha quindi avviato un
percorso strategico per migliorare sempre di più l’efficacia della sua
azione con il mondo non profit in termini di impatto
effettivo, con obiettivo di compiere un salto di qualità nella gestione
e personalizzazione della relazione.
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