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lunedì 21 settembre 2015

Presentati oggi in EXPO i risultati di “Coltiva l’idea giusta”, la start up competition promossa da Make a Change e UBI Banca.

Grande successo per il concorso dedicato a nuove idee di impresa a scopo sociale nel settore agro-alimentare: 178 progetti proposti.
Da un’analisi delle candidature emerge l’identikit dello startupper agricolo: under 35, proveniente dal Nord Italia, focalizzato sui temi della filiera corta e della valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche e attento al coinvolgimento di tutti i suoi stakeholder.
Sono stati comunicati oggi i risultati dell’edizione 2015 de “Il più bel lavoro del mondo”, la call for ideas per start up promossa da Make a Change e organizzata quest’anno in partnership con UBI Banca, con il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, e il sostegno di Federsolidarietà, di Acli Terra, Confcooperative, Touring Club Italiano, Federmanager e Gruppo cooperativo CGM.
Lanciata a inizio giugno, e chiusasi il 31 agosto, la call, denominata “Coltiva l’idea giusta”, chiamava a partecipare tutti coloro che avevano un’idea di business nel settore agro-alimentare, da declinare anche in chiave sociale.
Dei 178 progetti complessivamente presentati, sono risultati 151 quelli che, rispondendo a tutti i requisiti del bando, sono stati inseriti nella fase iniziale del processo di valutazione.
Oggi, proprio in occasione della Giornata dell’Agricoltura Sociale e del Microcredito promossa dal Ministero dell’Agricoltura e delle Politiche Forestali nella cornice di EXPO, sono stati presentati i della fase di call del concorso, destinato a chiudersi a dicembre, con l’individuazione del progetto vincitore. 
L’evento è stato anche un’occasione per analizzare le caratteristiche delle 178 candidature presentate, al fine di approfondire il rapporto tra la propensione all’imprenditorialità e i settori agricolo e alimentare. E sono emersi dati certamente interessanti.
Ad esempio, il 47% dei progetti è stato promosso da giovani al di sotto dei 35 anni, e il 45% dei team era guidato da una donna. E’ interessante poi notare che l’8% dei progetti – una quota non propriamente trascurabile - arriva da ultra cinquantenni.
Filiera corta e valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche (45%), nuove tecniche di coltivazione (17%), utilizzo di terreni agricoli non coltivati (12%), sono invece le aree di business che sono state toccate con maggiore frequenza (da segnalare che singole idee imprenditoriali prevedono modelli di business che intersecano aree diverse).
Per quanto riguarda la provenienza geografica, più della metà dei progetti (il 52%) è giunta dal Nord Italia. Dal Sud Italia è arrivato il 26% delle candidature e, il restante 22%, dal Centro.
Il 61% dei progetti riporta già l’avvenuta costituzione di una società. Di queste, il 43% sono attività neo costituite. Le altre, invece, risultano essere un consolidamento di attività già esistenti.
Infine, il 41% delle idee imprenditoriali, affiancava agli scopi sociali e ambientali un approccio pensato per valorizzare più stakeholder, andando così a recepire di fatto uno dei principi fondamentali sui quali si basa la riforma dell’Agricoltura Sociale, di recente approvata al Senato: la costituzione, attraverso le nuove imprese agroalimentari, di una nuova rete di welfare privato a supporto dell’offerta pubblica.
“Siamo molto soddisfatti di questi risultati che confermano quanto forte sia, tra i giovani, la sensibilità verso il mondo dell’agro-alimentare e verso un modello di impresa che sappia coniugare competitività e attenzione alle ricadute sociali”, spiega Andrea Rapaccini, presidente di Make a Change.
“I numeri confermano  la voglia di costruire progetti da parte degli italiani, soprattutto fra i giovani. Anche la qualità e la profondità degli stessi è elevata”, commenta Rossella Leidi, Chief Business Officer di UBI Banca. “Il nostro auspicio è che il numero maggiore di questi, al di la dell’esito del concorso, possa vedere la luce, supportato dalla necessaria stabilità finanziaria”.
Come proseguirà il concorso
Nei prossimi giorni, saranno selezionati i 10 progetti più promettenti, a quali sarà chiesto un approfondimento ulteriore sulle caratteristiche dell’idea di business e un video di presentazione.
Successivamente, tra il 3 ottobre e il 15 ottobre, esperti di impatto sociale e pianificazione finanziaria di Make a Change e Ubi Banca e la comunità online selezioneranno un’ulteriore short list di 5 progetti.
Per i 5 finalisti, tra il 16 ottobre e il 23 novembre, scatterà un primo percorso di affiancamento da parte di tutor di Make a Change e UBI Banca finalizzato alla produzione di business plan professionali.
Infine, agli inizi di dicembre, sarà decretato il vincitore che potrà accedere a prodotti e servizi a supporto dello sviluppo, modulati sulla base delle caratteristiche e delle esigenze specifiche.
Tra i prodotti e i servizi offerti, figurano:
·           finanziamento a tasso zero della linea Farm&Food o UBI Comunità per un importo fino a 50.000 euro, della durata massima di 60 mesi con eventuale preammortamento di 36 mesi;
·           conto package Utilio Click&Go o Non Profit Online con 36 mesi di canone gratuito;
·           servizio UBI World a supporto dell’internazionalizzazione;
·           servizio di Corporate Advisory di UBI Banca a supporto della realizzazione del business plan prospettico e del benchmarking settoriale;
·           supporto alla misurazione dell’impatto sociale del progetto attraverso lo strumento SROI;
·           percorso di incubazione della durata di 6 mesi in Make a Cube a titolo gratuito.
Make a Change
Make a Change (www.makeachange.it) è la prima risposta italiana al movimento internazionale del Social Business. Un movimento che opera attraverso un’organizzazione operativa per supportare la nascita di nuovi imprenditori sociali nel nostro paese, fondato nel 2009. La missione di Make a Change è quella di divulgare i valori del Social Business in Italia, ossia nuovi business models sostenibili economicamente in grado di massimizzare l’impatto sociale senza ricorrere a sovvenzioni, donazioni o beneficenza.  “Il più bel lavoro del mondo”, giunto alla sua V Edizione, permette ai progetti vincitori di passare da business plan su carta a realtà imprenditoriali costituite e operanti sul mercato italiano.
Farm&Food
Farm&Food di UBI Banca è l’offerta dedicata alla piccole e medie imprese agricole o agroalimentari per sostenerle concretamente nello sviluppo del loro business. Consapevole che il Settore Agroalimentare è uno dei pilastri dell’economia italiana, riconosciuto in tutto il mondo come espressione del Made in Italy, il Gruppo si è dotato di un team di professionisti per sviluppare le competenze nel comparto con l’obiettivo di stipulare accordi con le Associazioni di categoria e realizzare offerte specifiche a industrie agroalimentari, cooperative di trasformazione e consorzi agrari (cd Credito di filiera)
UBI Comunità
A partire dall’ultimo trimestre 2011 il Gruppo UBI Banca si è dotato di un nuovo modello di servizio, denominato UBI Comunità, specificatamente rivolto al mondo del non profit laico e religioso. Uno degli obiettivi di UBI Comunità è quello di sostenere gli investimenti e l'innovazione sociale delle imprese e cooperative sociali anche attraverso una piattaforma di strumenti finanziari dedicati, alla luce della loro capacità di coniugare coesione ed equità sociale con lo sviluppo e di creare occupazione. Con la costituzione di UBI Comunità, il Gruppo UBI Banca ha quindi avviato un percorso strategico per migliorare sempre di più l’efficacia della sua azione con il mondo non profit in termini di impatto effettivo, con obiettivo di compiere un salto di qualità nella gestione e personalizzazione della relazione.

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