Cerca nel blog

venerdì 24 gennaio 2020

PMI. Dragonetti (Grant Thornton): «La ripresa delle Pmi ha esaurito parte del suo slancio». «Necessari nuovi processi (per ricerca dei capitali, governance, aggregazioni e internazionalizzazione)».

PMI: LA DIFFICILE CRESCITA DELLE IMPRESE ITALIANE

 

Dragonetti (Grant Thornton): «La ripresa delle Pmi ha esaurito parte del suo slancio, ma questo comparto rimane uno dei più solidi del tessuto economico italiano».

 

«Per sostenerne un'ulteriore crescita è necessario attivare nuovi processi, nella ricerca dei capitali, nei sistemi di governance e nello sviluppo di aggregazioni e di percorsi di internazionalizzazione».

 

Milano, 23 gennaio 2020 - Le PMI italiane sono solide ma necessitano di un maggiore sostegno per un cambiamento che le aiuti a crescere. Questo in estrema sintesi il commento di Alessandro Dragonetti, Managing partner e Head of Tax di Bernoni Grant Thornton, intervenuto oggi a "Industria Felix - La Lombardia che compete" in occasione della presentazione dell'inchiesta condotta dall'Ufficio studi di Cerved relativa all'analisi di 32mila bilanci dell'anno 2018 di società di capitali lombarde con fatturati sopra i due milioni di euro, alla presenza delle imprese primatiste e più performanti della Regione.

 

I dati del nuovo Rapporto Cerved indicano che nel 2018 e nella prima parte del 2019, la ripresa delle PMI ha esaurito il suo slancio di crescita almeno per quanto riguarda fatturato e profitti. «Nel 2018 il fatturato – ha commentato Alessandro Dragonetti durante il suo intervento - è cresciuto infatti del 4,1% in termini nominali, ma è rimasto sostanzialmente ai livelli del 2017 in termini reali. E soprattutto la redditività netta di tali imprese è in calo (dall'11,7% del 2017 all'11% del 2018) per la prima volta dal 2013 e questo è un piccolo campanello d'allarme anche considerando che sempre secondo il Cerved questo dato potrebbe ulteriormente comprimersi nei prossimi anni».

 

Un fattore positivo – sempre secondo i dati del Cerved - che fa da controaltare a tale rallentamento è quello relativo alla solidità delle nostre PMI. Più di una PMI su due non ricorre infatti a capitale di terzi ed effettua esigui investimenti, mantenendo livelli elevati di liquidità in azienda. Ciò si riflette in un rafforzamento del capitale proprio e una conseguente maggiore autonomia finanziaria rispetto al passato.  In particolare, il peso dei debiti finanziari in rapporto al capitale netto è sceso nel 2018. E, infatti, a fronte di questa significativa disponibilità di risorse interne, gli investimenti delle PMI (in particolare manifatturiere) nel 2018 sono risultati in forte crescita (7,1% delle immobilizzazioni materiali, dal 6,4% dell'anno precedente). «Questo dato positivo – ha aggiunto Dragonetti - è ancora però troppo basso e l'importante cash flow a disposzione delle aziende viene per lo più prudenzialmente mantenuto all'interno delle imprese stesse, sintomo ancora di grande incertezza e di politiche prudenziali che non agevolano lo sviluppo della categoria».

 

«Tra le cause che ostacolano una crescita adeguata del comparto - ha aggiunto Dragonetti – ne sottolinerei due, da una parte una troppo limitata distinzione proprietà - management; il 66,6% delle PMI italiane ha infatti management familiare contro il 28% delle tedesche, il 35,5% delle spagnole e il 10,4% delle inglesi e dall'altra una chiusura che definrei un po' 'culturale' nei confronti del ricorso al capitale di terzi».

 

«Il comparto delle nostre Pmi – ha concluso Dragonetti - rimane comunque uno dei più solidi del tessuto economico italiano, dimostrando di sapersi adattare anche agli scenari più complessi, evolvendosi con flessibilità e dinamismo». «Per sostenerne un'ulteriore crescita è necessario attivare nuovi processi nella ricerca dei capitali, sistemi di governance più articolati, maggiori investimenti in R&S e infine migliori agevolazioni a processi di aggregazione e di internazionalizzazione, necessari nell'attuale contesto economico globale».



--
www.CorrieredelWeb.it

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *