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martedì 24 luglio 2007

Equivita: Aderite alla LISTA ANTIVIVISEZIONE

Carissimi amici,
 
il documento che qui alleghiamo vuole fornire i chiarimenti più importanti sulla proposta di legge 2157 Della Vedova (FI), ex pdl 5442 Schmidt (FI) della scorsa legislatura.
 
Con tale proposta di legge, che si proponeva di modificare le attuali norme italiane per la regolamentazione della sperimentazione su animali (definite dal dgl 116/92), l'On Schmidt aveva raccolto intorno ad un "tavolo di lavoro" tutti i soggetti interessati (dai rappresentanti degli istituti di ricerca e di Farmindustria alle associazioni antivivisezioniste) per l'elaborazione di un  testo che, secondo le dichiarazioni da lui fatte all'epoca, dovevano andare verso una maggiore tutela degli animali.

Fu molto presto chiaro che si andava in senso opposto e che una legge che, pur rispettando la direttiva europea, fosse almeno parzialmente aggiornata ed innovativa, non si sarebbe vista nascere. Quattro su sei delle associazioni antivivisezioniste che parteciparono alle numerose riunioni si ritirarono, esprimendo formalmente il loro dissenso. La prima fu EQUIVITA, insieme a "Movimento Ecologico Nazionale UNA" e "Animalisti Italiani".

Nel documento che alleghiamo troverete una spiegazione più dettagliata di quegli eventi (punto A), una POSIZIONE ufficiale delle associazioni contrarie alla 2157, unitesi nella "LISTA ANTIVIVISEZIONE" (punto B), con le quali si era schierato il "Movimento Antispecista" e alle quali si sono unite successivamente  numerose altre associazioni ed organizzazioni, tra le quali l'ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, per non citare i Comitati Scientifici che, alla pari di EQUIVITA, contestano la sperimentazione animale quale metodo scientificamente errato. Ad esempio "Antidote Europe" e "Europeans for Medical Progress". Troverete le dichiarazioni di importanti scienziati e di personalità del mondo della cultura (punto C), troverete i siti da consultare e troverete soprattutto il modo di aderire quale gruppo o quale associazione (al momento non facciamo una raccolta di firme individuali).
 
Vi preghiamo di sottoscrivere la LISTA ANTIVIVISEZIONE, se condividete le nostre posizioni, per impedire che la pdl 2157, del "Rilancio della vivisezione" possa giungere in porto.
E' sufficiente seguire le indicazioni contenute nel documento.
 
Siamo certi che aderirete numerosi e vi ringraziamo in anticipo di tutto cuore
 
Fabrizia Pratesi

Fabrizia Pratesi de Ferrariis
Coordinatrice del Comitato Scientifico EQUIVITA
Via P. A. Micheli, 62 00197 Roma
Tel. +39.06.3220720 Fax +39.06.3225370
Cell. +39.335.8444949
emailto: equivita@equivita.it
www.equivita.org

LISTA ANTI-VIVISEZIONE

NO ALLA PROPOSTA DI LEGGE 2157 – ex PDL 5442  

A) PREMESSA. 

      Nel gennaio 2005 veniva presentata alla Camera la proposta di legge C_5442 sulla vivisezione, da parte degli organizzatori del "Comitato per la revisione del decreto legislativo 116/92" promosso dall'on.le G. Schmidt (FI). La proposta di legge non riuscì ad essere approvata in Commissione Affari Sociali della Camera, a cui era stata assegnata in sede "deliberante" (ossia senza necessità di essere discussa alla Camera), entro la fine della passata legislatura. Oggi, a distanza di due anni, essa viene riproposta tale e quale (v. pdl AC_2157) ed assegnata sempre alla suddetta Commissione, nonostante il dissenso espresso a suo tempo da 4 delle 6 organizzazioni antivivisezioniste che avevano partecipato direttamente ai lavori del suddetto Comitato, nelle innumerevoli sedute del relativo "tavolo".

     I suggerimenti espressi sono stati ignorati, con grande rammarico di quanti hanno dedicato ogni sforzo a mettere in evidenza l'inaccettabilità di tale proposta, così come le critiche fatte al metodo della sperimentazione animale dagli stessi operatori del settore, ed il risultato del recente sondaggio sull'opinione pubblica effettuato dalla Commissione europea.

     Inoltre, la sperimentazione sugli animali viene considerata, nella "Premessa" della pdl stessa, come "praticamente obbligatoria" in quasi tutti i campi, mentre è noto che lo è – a livello europeo – solo per i test pre-clinici dei farmaci di nuova formulazione e le sostanze chimiche (in tutti gli altri campi essa è semplicemente tollerata, ove non sia addirittura vietata).   

Appello.

     Al fine di mettere al corrente di quanto sopra i nostri parlamentari, che dovranno esaminare  la detta proposta, e gli italiani, che dovranno giudicarne l'operato,  rivolgiamo con la presente un appello alle organizzazioni per la difesa dell'ambiente e della salute, ed a quelle per la difesa degli esseri non umani affinché si uniscano alla lista delle associazioni contrarie alla pdl 2157, per dire NO alla sua approvazione. C'è infatti il rischio – dati gli interessi in gioco - che essa venga  approvata in Commissione Affari Sociali, alla Camera, e poi approvata in analoga Commissione al Senato evitando così la discussione nelle rispettive aule, e sottoposta in entrambi i casi a peggioramenti.  

Motivazione.

     Al di là dei peggioramenti alla attuale normativa nazionale introdotti con tale proposta di legge, l'abolizione della vivisezione,  e non il suo rilancio più o meno "regolamentato" deve infatti essere l'unico obiettivo al quale chi ritiene che la vivisezione debba essere abolita dovrebbe tendere. Tale obiettivo è quello che si prefigge l'attuale Programma di Governo, detto Programma dell'Unione, che recita: « ..in linea con la normativa comunitaria e alla luce dei più recenti studi scientifici in materia, occorre promuovere e favorire la ricerca effettuata con metodi alternativi all'utilizzo di animali e progressivamente abolire la ricerca e la sperimentazione che ne facciano uso». Sollecitiamo quindi - con queste righe - il Governo a porre in atto tale parte importante del Programma con successivi provvedimenti legislativi che vietino gradualmente la sperimentazione su animali in tutti campi. E' peraltro previsto dalla normativa nazionale (v. dlgs 116/92), e dalla direttiva europea (86/609) che sia il Ministero della Salute, sia i paesi membri possano adottare misure più rigorose per la protezione degli animali utilizzati nella sperimentazione, senza limite alcuno, e – ovviamente - senza necessariamente concedere contropartite agli operatori interessati (industrie, atenei, istituti di ricerca, ecc..) come è avvenuto (per espressa ammissione degli stessi operatori) con la pdl in questione.  
 
 

Per aderire.

      Le organizzazioni e i gruppi che desiderano aderire a questo appello, ed essere inseriti nella lista anti-vivisezione sotto riportata, sono pregati di inviare i loro estremi (denominazione, sede, nome del rappresentante legale, e indirizzo e-mail, a: Coordinatore Lista Anti-Vivisezione: comunicazioni@antispec.org . La lista è pubblica, e verrà utilizzata solo per gli atti a ciò relativi.  

Grazie.    
 
 

B) POSIZIONE DELLE ASSOCIAZIONI già partecipanti al Comitato per la revisione del dlgs 116/92.  

Le associazioni 

Comitato Scientifico EQUIVITA                                                                           
ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali

Movimento Ecologico Nazionale UNA                                                                
Animalisti Italiani  
Movimento Antispecista  

         dichiarano che             
                                                             
la proposta di legge 2157 di Benedetto Della Vedova rappresenta per la difesa della salute umana, degli animali e dell'ambiente: 
 
UN GRAVISSIMO DOPPIO ERRORE
 

L'errore politico si aggiunge all'errore scientifico sul quale da due secoli si basa l'uso della sperimentazione animale.  
 
- Mentre sta crollando la credibilità scientifica della sperimentazione animale, con editoriali ed articoli su: Nature, British Medical Journal, New Scientist, Scientific American, Sapere, Biologi Italiani, Corriere Salute, l'Espresso, ed altri importanti organi di informazione;  
- mentre in tutta Europa si avvia il progetto REACH che – per tutelare la salute e l'ambiente – prevede che sia valutata la tossicità di migliaia di sostanze chimiche diffuse intorno a noi; 
- mentre Thomas Hartung, direttore dell'ECVAM (Centro Europeo per la Validazione dei Metodi Alternativi) si lascia sfuggire, in una intervista su "Nature" (10/11/06), che "la sperimentazione su animali è cattiva scienza" e che REACH è un'"occasione unica per rendere la tossicologia una scienza rispettabile" promuovendo i metodi sostitutivi (ovvero quelli senza utilizzo di animali);  
- mentre i nuovi metodi d'indagine della scienza moderna (come la tossicogenomica, la proteomica e l'epigenetica) danno risultati di gran lunga più affidabili, più dettagliati, più rapidi ed economici della sperimentazione animale; 
- mentre al Parlamento Europeo si discute sulla modifica della direttiva europea 86/609 sull'utilizzo degli animali per la sperimentazione, che la nostra legislazione dovrà recepire,  
  
in una logica del tutto incomprensibile, l'On. Della Vedova di Forza Italia, con la LAV, Lega Anti Vivisezione hanno presentato il 14 giugno 2007 una proposta di legge, la 2157 (ex 5442 del 2005), fortemente promossa anche da Farmindustria (e perfino dall'istituto di ricerca Mario Negri), che dovrebbe sostituire l'attuale decreto legislativo 116/92 sulla sperimentazione animale, sostenendo che essa rappresenti:

  • il risultato di un accordo tra i rappresentanti del mondo dell'industria e della ricerca, e quelli delle organizzazioni animaliste e di difesa della salute già facenti parte del "Comitato per la revisione del decreto legislativo 116/92";
  • un miglioramento nella tutela della salute umana e del benessere degli animali "da laboratorio".

Circa il presunto "ACCORDO":  
non è vero che tutte le organizzazioni facenti parte del Comitato hanno condiviso il testo della proposta di legge 5442 (ora 2157): quelle che sono state direttamente invitate a partecipare alla sua stesura si sono tutte al contrario, con l'eccezione inspiegabile della LAV, Lega Anti Vivisezione e del "Progetto riabilitazione animali da laboratorio", ufficialmente dimesse dal Comitato, o dissociate successivamente dalla proposta definitiva. Si tratta di:  
 
ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali  
Comitato Scientifico
Equivita,  
Animalisti italiani, 
Movimento Ecologico UNA, 
Movimento Antispecista
.  
  
Altre hanno ritirato la delega data al "Progetto riabilitazione animali da laboratorio" dopo la presentazione della proposta di legge, esprimendo il loro dissenso (Oltre la specie e Gruppo Bairo).  
 
Circa il presunto "MIGLIORAMENTO": 
L'analisi della proposta di legge 2157 rivela che, rispetto al decreto legislativo 116/92 essa è, sia per la difesa della salute umana, sia per quella degli animali e dell'ambiente:  
 
in termini quantitativi
: SOLO APPARENTEMENTE MIGLIORATIVA in minimi punti. Infatti alla riduzione del numero di animali dovuta al divieto di utilizzarli per la didattica scolastica e universitaria e la cosmesi (il divieto per la cosmesi è già stato previsto entro il 2009 dalla UE) vanno infatti aggiunti gli animali (molti di più) che verranno usati per l'enorme incremento dato alla formazione ed a nuovi campi applicativi quali le tesi di laurea, i dottorati di ricerca, gli usi "tecnologici", i saggi biologici per le piante, ecc... 
in termini qualitativi: DECISAMENTE PEGGIORATIVA, in molti punti. 

Ecco solo alcuni di questi punti:

 
1)   Introduce il silenzio-assenso, per l'autorizzazione a tutti gli esperimenti, anche quelli che attualmente richiedono la risposta scritta (cani, gatti, primati, e prove senza anestesia e con forte dolore), imponendo termini brevi per il rifiuto e "togliendo – come dice trionfalmente Farmindustria nel documento di elogio alla 5442 presentato all'audizione alla Camera del 19/10/05 – ogni carattere di eccezionalità alla sperimentazione animale". 
2)   Riconosce e ufficializza la creazione di animali transgenici, permettendone la soppressione ove sofferenti o eccedentari (quelli "mal riusciti"). 
3)   Estende i campi applicativi, includendovi inoltre la "formazione" degli operatori, trasformandola quindi da "mezzo" a "fine", per creare un mercato di specialisti da utilizzare per il progetto REACH, là dove sarebbe ben più utile potenziare e incentivare la formazione solo per i metodi sostitutivi. 
4)   Delega in pratica la valutazione degli esperimenti ai Comitati interni agli istituti di ricerca, ed elimina l'obbligo di una valida documentazione per  dimostrare la necessità dell'esperimento. 
 

Inoltre, la proposta di legge 2157 
  
non tiene conto del dilagare del movimento antivivisezionista, sia scientifico (le ultime ricerche consultabili su Pubmed, indicano che la risposta dell'animale è sovrapponibile a quella umana solo nel 18% dei casi), che etico, e pertanto: 
* non introduce alcun incentivo per i nuovi metodi sostitutivi, in grande espansione anche negli USA, e non rende obbligatori quelli validati da ECVAM e/o OCSE; 
* ritarda il rinnovamento scientifico che è alle porte e in tal modo posiziona l'Italia nella retroguardia del progresso scientifico (ma all'avanguardia dello spreco di risorse economiche) ridando vigore e credibilità alla sperimentazione animale come metodo di ricerca riconosciuto; 
* spinge l'Italia a perdere l'occasione di avere nella tossicologia "una scienza rispettabile",  come dalla dichiarazione del dr. Thomas Hartung (v. sopra),  che ci tuteli dai disastri ambientali e farmacologici oggi così frequenti (e che non lasci le malattie iatrogene al 4° posto nelle cause di morte nei paesi industrializzati). 
 
PROMUOVERE LA 2157 SIGNIFICA 
  
-  lasciare nelle mani delle aziende chimiche, insieme alla "formazione" degli operatori nei test di tossicità, il controllo di REACH
. Tali aziende potranno ottenere la risposta desiderata scegliendo la specie animale su cui si farà il test. Ciò è ancor più grave se si mette in evidenza che dopo questi test non vi sarà il secondo vaglio delle prove cliniche (prove effettuate sull'uomo) come avviene per l'autorizzazione dei farmaci, e se si considera inoltre che i test su animali forniscono l'alibi dell'"incertezza della prova" a coloro che causano danni chimici, evitando loro la responsabilità civile;  
 
-  vanificare l'intento primario del progetto REACH,
in particolare non prevedendo l'utilizzo obbligatorio delle metodologie sostitutive validate dai centri di ricerca internazionali a ciò preposti (ECVAM e/o OCSE), impedendo, in tal modo, la riduzione delle malattie, in spaventosa crescita, dovute all'inquinamento chimico (cancro, soprattutto nei bambini, ma anche malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla, oltre a sterilità, disordini del sistema endocrino, asma, allergie, ecc. ecc.). Ed impedendo, inoltre, che venga risparmiata la vita a milioni di animali.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

C) DICHIARAZIONI. 

      Per quanto riguarda le considerazioni in merito alla proposta di legge 2157 dell'on.le Della Vedova, riportiamo quelle di alcuni eminenti studiosi in tre branche fondamentali del mondo scientifico e culturale particolarmente attinenti alla problematica in questione: la biologia (Prof. Gianni Tamino), la medicina (Prof. Bruno Fedi), la sociologia del diritto (Prof. Valerio Pocar), in ordine di materia: 

Biologia

Prof. Gianni Tamino (ordinario di biologia, ex parlamentare italiano ed europeo).  

     Sinceramente pensavo che non saremmo arrivati a perdere del tempo prezioso in diatribe ormai superate sull'opportunità o meno di essere parte attiva in una proposta di legge che legittima la vivisezione, metodo scientificamente sbagliato (un errore metodologico, come ci ha insegnato Pietro Croce).

     Ho espresso questo dubbio fin dall'inizio del tavolo proposto a suo tempo dall'onorevole Schmidt: ho partecipato ad una sola riunione, nella quale era ben chiaro che, per quella strada, avremmo permesso ai vari Garattini e a Farmindustria di continuare ad utilizzare animali col consenso di associazioni animaliste.

     Questo è il motivo per cui in quasi dieci anni di attività alla Camera dei Deputati non ho mai presentato una proposta di regolamentazione della sperimentazione animale, ma solo una proposta sulla sperimentazione umana e un'altra sull'obiezione di coscienza alla sperimentazione animale (ripresentata con successo nella legislatura successiva da Stefano Apuzzo). Avevo invece firmato la proposta Fiandrotti, totalmente abolizionista, corrispondente all'attuale proposta dell'on. Zanella.

Anche al Parlamento Europeo mi sono sempre battuto, sia nell'Intergruppo sugli animali, sia nella Commissione Ambiente, per l'abolizione della vivisezione, a partire dall'attuazione della Direttiva che elimina la sperimentazione sugli animali nella produzione di cosmetici (il fallimento dell'obiettivo finora è stato determinato da governi sensibili alle industrie chimico-farmaceutiche, ma dal 2009, se non vi saranno ulteriori proroghe, il divieto entrerà in vigore anche in assenza di metodi alternativi validati).

     La logica della proposta Schmidt, ora Della Vedova, è quella delle 3R, da sempre caldeggiata dai vivisezionisti. Da questo punto di vista condivido quanto affermava Marina Berati nel 2001 (tratto da www.novivisezione.org ): "Il concetto di alternativa alla sperimentazione animale risale alla definizione elaborata da Russel e Burch nel 1959 e comunemente definita delle 3R: Refinement (Raffinamento), Reduction (Riduzione) Replacement (Rimpiazzamento).

Con Raffinamento si intende il miglioramento delle tecniche sperimentali, compiute pur sempre su animali, in modo da ridurre la loro sofferenza; in alcuni casi, si cerca di usare animali filogeneticamente meno evoluti; con Riduzione si intende la riduzione del numero di animali usati, o l'aumento di informazioni ottenute con lo stesso numero di animali (1); con Rimpiazzamento si intende la sostituzione dell'animale con l'utilizzo di metodi alternativi.  
Di queste, solo l'ultima "R" è davvero accettabile: da un punto di vista scientifico non ha alcun senso continuare a sperimentare sugli animali, cambiando solo il numero di animali, o la specie, e le modalità dell'esperimento
(2). Quanto ricavato sugli animali non sarà applicabile all'uomo. Potrà esserlo o non esserlo, ma lo si saprà solo DOPO aver provato la sostanza in esame sull'uomo. Ed allora sarà troppo tardi, e l'esperimento sugli animali sarà stato del tutto inutile, perché non avrà fornito alcuna informazione.  
In generale, comunque, quando si parla di "metodi alternativi" si continua ad applicare la regola delle 3-R, e quindi non tutti quelli che sono definiti come "alternativi" sono metodi senza l'uso di animali (vivi o morti)".

Del resto anche la LAV afferma: "Delle 3 R teorizzate da Russell e Burch, la LAV sostiene solo il replacement. Ci sono invece organizzazioni che sostengono anche il refinement ed il reducement". 

Ma purtroppo caldeggiare la proposta Della Vedova significa appoggiare tutte e tre le R!

Infatti in tutta la proposta di legge non c'è alcun aspetto che metta in discussione la validità della vivisezione, e per questo ha trovato l'appoggio di chi da sempre sostiene in Italia le 3R, come la dott.sa Flavia Zucco, che nel 2004 affermava: "L'animale, però, è un modello che riproduce al meglio la complessità del nostro organismo. È quindi importante valutare l'attendibilità che può essere attribuita a test su cellule e tessuti, proprio in riferimento alla complessità del corpo umano".

     Un simile cedimento alla logica delle 3R avviene proprio mentre la situazione sembra più favorevole del passato per affermare la fallacia della sperimentazione animale e quindi per aprire rilevanti varchi a favore di metodi scientifici senza l'impiego di animali. Basterà citare l'articolo apparso sul British Medical Journal (n.328 del 28 febbraio del 2004) in cui alcuni studiosi, coordinati da Ian Roberts, in una recensione sistematica degli esperimenti sugli animali, concludono che "non si dovrebbero effettuare nuovi esperimenti su animali fino a quando non sarà stata valutata la loro validità". Oppure le dichiarazioni di Alison Abbott sul numero del 10 novembre 2005 di Nature: "La maggior parte dei test su animali sovrastimano o sottostimano la tossicità, semplicemente non sono in grado di fornire dati precisi sulla tossicità riferita all'uomo", e inoltre:"Le pressioni commerciali e politiche spingono l'Europa a mettere fine all'uso della sperimentazione animale in tossicologia. Un cambiamento che porterà ad una scienza migliore". Ma vanno ricordati anche altri articoli recentemente apparsi in altre prestigiose riviste, come New Scientist, Scientific American, Sapere, Biologi Italiani, ecc.

     Credo che l'unica via percorribile dal punto di vista legale sia quella che ci hanno insegnato Ruesch e Croce: mettere al bando un metodo mai validato, che non ha basi scientifiche e che ha favorito non certo la salute dei cittadini ma i profitti delle aziende farmaceutiche. In tal senso occorre operare sia verso il governo italiano che verso le autorità europee. Nel suo programma elettorale questa coalizione di Governo aveva scritto: « ..in linea con la normativa comunitaria e alla luce dei più recenti studi scientifici in materia, occorre promuovere e favorire la ricerca effettuata con metodi alternativi all'utilizzo di animali e progressivamente abolire la ricerca e la sperimentazione che ne facciano uso»; si tratta di una proposta, ben più forte della logica delle 3R e della proposta di legge 2157, da cui chiunque abbia a cuore l'abolizione della vivisezione dovrebbe partire, pretendendo il rispetto dell'impegno assunto alle elezioni dall'attuale maggioranza! Ma anche a livello europeo è possibile agire almeno affinché l'ECVAM sia coerente con quanto affermato sulle pagine di Nature dal suo attuale direttore, Thomas Hartung, cioè che la sperimentazione sugli animali non è mai stata validata e che è una «cattiva scienza». Pertanto, considerata la scadenza del 2009 per l'eliminazione della vivisezione a livello dei cosmetici e la necessità di validare metodi scientifici senza uso di animali, vi sono le condizioni per un'azione seria per la messa al bando in ogni settore del metodo vivisezionista.

     Questi, a mio avviso, sono argomenti più che sufficienti per non appoggiare una proposta voluta da Farmindustria e basata sulle famigerate 3R, come la PdL Della Vedova. Quest'ultima non sembra avere, neanche nel merito, carattere migliorativo rispetto alla norma vigente.

Condivido infatti pienamente i vari documenti firmati, fin dal 2005, dalle Associazioni Equivita (di cui sono il Presidente), Movimento Ecologico Nazionale UNA, Animalisti Italiani, Movimento Antispecista ed ENPA, ai quali rimando per un'analisi dettagliata del testo e che, in sintesi, affermano che la proposta :

1) peggiora in maniera evidente e in diversi aspetti importanti il precedente D.Leg. 116/92; 
2) perde l'opportunità storica di dichiarare la necessità di una severa valutazione dei metodi che utilizzano animali;

3) introduce il gravissimo criterio di silenzio-assenso generalizzato per le autorizzazioni.

Ma in particolare vorrei soffermarmi su alcuni presunti miglioramenti della proposta in questione, cioè la riduzione del numero di animali da sottoporre a sperimentazione, la riduzione della loro sofferenza e la loro riabilitazione in rifugi dopo il trattamento vivisettorio.

      Si afferma che bisogna essere realisti, che non si può proporre l'abolizione della vivisezione come "vuota dichiarazione di principio", che comunque è importante salvare la vita di migliaia di animali. Ma sulla base di calcoli approssimati il Movimento Antispecista ha stimato che probabilmente il numero di animali che sarebbero utilizzati in più come conseguenza dell'approvazione della proposta supererebbe il numero di quelli salvati dalla stessa (essenzialmente a livello di didattica); in ogni caso il calcolo, a mio avviso, va fatto rispetto a quegli animali che si potrebbero salvare attraverso una adeguata azione per porre al bando la vivisezione o quanto meno rispetto a quelli che non verrebbero impiegati con lo sviluppo di metodi scientifici senza vivisezione.

      Per quanto riguarda la riduzione della sofferenza, siamo in un tipico ambito da 3R. Comunque non mi sembra che si riducano le sofferenze prevedendo che: "Nessun animale può essere impiegato in più di una procedura che ha provocato forte dolore o danni durevoli", testo simile alla norma in vigore, ma con l'aggiunta peggiorativa: "tranne quando la procedura successiva è praticata sotto anestesia generale da cui l'animale non si risveglia". In ogni caso mi pare si dimentichi completamente che la vera sofferenza per gli animali da laboratorio è la vita di laboratorio, in condizioni totalmente innaturali e senza vita di relazione, al di fuori delle caratteristiche ecologiche ed etologiche della specie.

      L'unico aspetto parzialmente positivo della proposta è forse la maggiore possibilità di affidare gli animali già sottoposti a vivisezione a strutture di accoglienza (o rifugi, come previsto anche dalla legge in vigore), tuttavia è confuso e farraginoso il meccanismo di affidamento (sono coinvolte tre diverse figure: veterinario, responsabile del progetto e responsabile delle procedure).

      Condividere una proposta di legge a favore della vivisezione solo perché si riduce il numero di animali impiegati nella didattica (ma possono crescere in altri settori) e perché c'è qualche speranza in più (3) che, se restano vivi, siano affidati a centri di riabilitazione, mi sembra veramente incredibile! Del resto preoccuparsi dei rifugi più che della fallacia del metodo è come, a livello di salute, preoccuparsi delle cure palliative, senza fare nulla per prevenire le malattie.

     Non può dunque stupire che la proposta Schmidt, ora Della Vedova, abbia suscitato l'entusiasmo di Farmindustria, che nel documento presentato il 16/10/05 all'audizione alla Camera dichiarò: "È stato cancellato ogni carattere di eccezionalità all'utilizzo degli animali per fini scientifici e tecnologici (…) è previsto il silenzio assenso (…) Farmindustria, pertanto, conferma la condivisione sui contenuti della pdl Schmidt ed auspica che sia rapidamente esaminata ed approvata". Ed abbia fatto contento il Prof. Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di ricerca Mario Negri, da sempre difensore accanito della sperimentazione animale, che, sul Corriere della Sera del 17/12/05, ha auspicato l'approvazione della proposta di legge 5442, attuale 2157.

Ndr:

(1) Questa estensione del concetto di "Riduzione" ("l'aumento di informazioni con lo stesso numero di animali") lascia sgomenti, e sembra fatta apposta per ingannare l'opinione pubblica. Non a caso, non è recepita né dalla direttiva europea 86/609, che incoraggia come "metodi alternativi" solo quelli che riducono il numero di animali usati o le loro sofferenze, né dalla letteratura scientifica sull'argomento (v. relazione dell'AISAL - Associazione italiana scienza animali da laboratorio - in "Professione veterinaria, n. 10/2002 pag. 19) che ribadisce la riduzione del numero come unico significato di "Riduzione".  Ma è inserita nella pdl 2157 (art.8).

(2) Peccato che proprio il "Rimpiazzamento" non trovi sostegno nella pdl 2157, in quanto, per bocca del suo stesso presentatore (v. la "premessa" alla pdl sulla Gazzetta ufficiale, pag. 3) "risulti ancora di difficile attuazione". 

(3) Ricordiamo che la pdl 2157 non impone il rilascio degli animali sopravvissuti (così come la legge attuale) ai centri di riabilitazione, né lo incentiva in alcun modo. Anzi, lo rende più difficile imponendo il ricorso al parere di 3 diversi responsabili anziché del solo veterinario come oggi previsto, ed autorizza l'uccisione dell'animale ove presso i centri suddetti non via sia capienza!   

Medicina

Prof. Bruno Fedi (urologo, già primario di anatomia patologica). 

     "La pdl 2157 è antiscientifica soprattutto perché non si propone alcun progresso scientifico. E' nota l'importanza fondamentale, per il progresso di qualunque paese, della ricerca scientifica, senza la quale si ha un arretramento generalizzato, anche economico e sociale. Attualmente, in Europa, con il progetto REACH, viene offerta a chi vorrà approfittarne una grande occasione di progresso nel campo biologico. Sviluppare metodi alternativi, meglio se sostitutivi, alla ricerca condotta con l'uso di animali, che permettano di testare tutte le sostanze chimiche presenti nell'ambiente in breve tempo, con risultati certi e spese contenute, rappresenta questa grande occasione. L'Italia potrebbe impegnarsi; effettuare un vero balzo nel settore biologico, perché l'ECVAM ha fino ad ora validato solo 4 metodi alternativi "in vitro" (corrosione cutanea e fototossicità acuta: v. Relazione della Commissione al Consiglio ed al Parlamento europeo del 3.5.2007). Dunque, è stata poco efficiente. Ma l'Italia non fa questo: con la miopia tipica di chi non vede l'immediatezza del futuro e di chi vuole massimizzare i guadagni nel breve andare, le industrie chimico-farmaceutiche pensano che si presenti invece una buona occasione per formare un gran numero di tecnici in breve tempo, nel settore della ricerca basta sulla sperimentazione animale. Le stesse industrie, per essere certe di fare un buon affare, pensano ad una legge che favorisca e finanzi la formazione di questi tecnici. L'occasione è fornita dalla pdl 2157. Ci saranno, ovviamente per i vivisettori, molti vantaggi: 1) La necessità della ricerca basata sull'utilizzo degli animali sarà confermata. 2) Si formeranno molti più tecnici e scuole di formazione che avranno interesse a difenderla. 3) Le spese ricadranno sui cittadini inconsapevoli. (1).

      Questo rappresenta un modo di venire incontro ai problemi economici ed organizzativi posti dal regolamento REACH, ma anche di arrestare il progresso scientifico, affidandosi ad un metodo di ricerca antiquato e anti-etico, anziché cercarne di nuovi.

      Dunque, niente tossicogenomica, niente ricerca nei settori più avanzati. Per realizzare tutto questo, è anche opportuna l'approvazione di qualcuno che non rappresenti i soli <addetti ai lavori> .  

Ndr:

(1) La pdl 2157 prevede infatti, all'art. 9 (commi 12 e segg.), che - allo scopo di uniformare la formazione degli operatori, anche al fine di armonizzare le figure professionali agli indirizzi comunitari e di agevolare la libera mobilità dei lavoratori in ambito europeo e internazionale attraverso il mutuo riconoscimento delle competenze - sia costituita una Commissione per la didattica, la quale avrà tra le varie competenze la valutazione dei docenti per l'attività didattica dei corsi (spesa pubblica!).  Saranno autorizzati a svolgere attività formativa in materia di preparazione professionale  le Università, l'Istituto Superiore di Sanità, le associazioni scientifiche di settore (es. AISAL) e gli enti pubblici o privati accreditati dalla Commissione per la didattica (la quale deve anche elaborare un Piano didattico di concerto con i Ministeri della sanità e dell'Istruzione). 
 

Sociologia del diritto

Prof. Valerio Pocar (ordinario di sociologia del diritto). 

      Per quanto riguarda gli aspetti procedurali della pdl 5442 (ora riproposta come pdl 2157), ossia l'assegnazione della stessa alla Commissione Affari Sociali della Camera in sede "deliberante" (il che significa che se ne escluderebbe la discussione in aula, essendo sufficiente l'approvazione a maggioranza in Commissione), ed alla proposta del Movimento Antispecista di far invece percorrere alla pdl l'iter normale parlamentare di essere discussa in aula, il Prof. Pocar si era a suo tempo (giugno 2005) così espresso: 

"Gli argomenti critici (…omissis) nei confronti della proposta sono certamente ben noti, perché ne è stata data ampia comunicazione. Io non temo il rischio di uno stravolgimento peggiorativo della pdl come conseguenza della proposta di emendamenti, per due buone ragioni: 

1. Il testo della proposta non è soddisfacente, a mio modo di vedere, e se anche solo qualche proposta di emendamento venisse accolta, sarebbe comunque una buona cosa. Dare una corsia preferenziale alla pdl (suppongo, affidandola alla Commissione la sede deliberante) non garantisce affatto che la pdl non sia modificata in Commissione e magari in senso peggiorativo; (1)

2. Se la commissione opera in sede redigente, è tutto sommato più facile che il testo venga trasformato con emendamenti migliorativi, salvo poi naturalmente che l'aula faccia quello che vuole.

     Insomma, i nostri nemici ovvero gli amici dei vivisezionisti ci sono in commissione come in aula, e i rischi di un peggioramento ovviamente ci sono, ma davvero non vedo perché dovremmo avallare proprio noi un testo che non ci convince, testo che nel nostro silenzio verrebbe a rappresentare il massimo ottenibile, col consenso anche di coloro che forse sono disposti a migliorarlo, restando noi esposti alla critica di aver taciuto prima e all'obbligo di continuare a tacere poi se la pdl passasse così com'è."

Ndr:

(1) ricordiamo, a questo proposito, l'iter della L. 189/04 (c.d sui Maltrattamenti) che – benché approvata all'unanimità alla Camera - in sede di Commissione, al Senato, fu stravolta nei suoi principi.    
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

D) SITI DA CONSULTARE. 

     Per chi desiderasse approfondire le critiche rivolte alla pdl 2157 (ex pdl 5442) suggeriamo di consultare – oltre ai documenti allegati alla presente:  

www.antispec.org (vedi: Iniziative > Legislative > critica analitica alla pdl 5442);  
 
 

E) ELENCO ORGANIZZAZIONI E GRUPPI CONTRARI ALLA PDL AC_2157 "Disposizioni per la protezione degli animali utilizzati per fini scientifici o tecnologici". 

     Sono riportate tra le "Associazioni" le organizzazioni regolarmente registrate; i "Gruppi" rappresentano associazioni di fatto. Sono escluse emanazioni della stessa Associazione ove non godano di autonomia statutaria e decisionale. Per le Associazioni, sono riportati solo i nomi dei rappresentanti legali. 

Aggiornamento al 23 luglio 2007 (ordine alfabetico). 

Organizzazioni

1. Animalisti italiani – W. Caporale – Roma.

2. Associazione Animalista Livornese, onlus – E. Meniconi – Livorno.

3. Associazione "Baffi e code per amici" – L. De Bari – Stagno (LI).

4. Associazione "Gli amici di Sandy" – M. Pagano – Ischia (NA).

5. Associazione vegetariana animalista – F.L. Manco – Roma.

6.AYUSYA, Ass. di protezione della vita, onlus – E.S. Rebecchi – S. Colombano Certenoli (GE).

7. Comitato Scientifico EQUIVITA – G. Tamino – Roma.

8. CRCSSA, onlus, Centro Ricerca Cancro Senza Sperim.ne Animale – M. Barbieri – Genova.

9. Ente Nazionale Protezione Animali  - C. Rocchi – Roma.                                                 
10. Gruppo Bairo, onlus – P. Tedoldi – Milano.

11. L.A., Lega animalista di protezione animali di Napoli – M. Scotto di Santolo – Napoli.

12. LIDA, Lega Italiana dei Diritti dell'Animale (sez. di Genova);

13. Movimento dell'amore universale – F.L. Manco – Roma.

14. Movimento Ecologico Nazionale UNA – E. Dalle Fabbriche – S. Piero a Sieve (FI).

15. Movimento Antispecista  - M. Terrile – Correzzana (MI).

16. Oltre la specie – A. Galbiati – Cambiago (MI).

17. PATT (Partito Animalista Trasversale) – M. Barbieri – Genova.

18. U.N.A. Cremona, onlus – F. Catelani – Cremona.

19. U.N.A. Foligno, onlus – M. Bacchettoni – Foligno.

20. U.N.A. Genova, onlus – S. Costantini – Genova. 

Gruppi

Bollettino animalista (www.bollettinoanimalista.info )

Forum vegetariano (www.veganitalia.com)

             _______________________



1 commento:

  1. Per capire veramente e a fondo se la pdl 2157 sia migliorativa, peggiorativa o uguale alla vecchia legge, bisogna documentarsi, non basta dire "Io voglio l’abolizione!". Tutti vorremmo questo, e gli stessi antivivisezionisti che hanno partecipato ai lavori AVREBBERO voluto questo. Ma se c’è ancora qualcuno che pensa che oggi, anno 2007, sia possibile ottenere l’abolizione totale della vivisezione, questo significa vivere su una illusione che mai porterà a nulla di concreto nel tempo, né tantomeno all’abolizione della vivisezione un domani. E’ un fatto incontestabile che la scienza ufficiale PURTROPPO considera ancora oggi la vivisezione come l’unico metodo sicuro, efficace, anzi necessario e indispensabile per fare scienza. Ma tutti sappiamo che questo non è vero, ma la realtà PURTROPPO è questa.

    Prima di esaminare i punti della pdl 2157 (tra cui ricordo il divieto per la didattica, per i cosmetici, per i prodotti di uso domestico, per il materiale bellico, per numerosi test tossicologici, per la produzione di anticorpi), presi dettagliatamente in esame qui: http://www.novivisezione.org/info/nuova_116.htm - è importante fare una premessa, su cui tutti dovrebbero riflettere.
    Fin dalla metà del 2003 sono iniziati i lavori di revisione del decreto legislativo 116/92, che regolamenta l'uso degli animali nei laboratori. I lavori sono stati portati avanti da un "comitato" formato dalle due controparti: chi usa gli animali nei laboratori, quindi industria, università, ordini professionali (veterinari, biologi, psicologi ecc.), e chi non vuole che gli animali siano usati nei laboratori, cioè gli antivivisezionisti. I lavori sono sfociati in una proposta di legge, la 5442, che poi ha preso il nome di 2157. Ricordiamoci che un grande ostacolo era rappresentato dal fatto che nei lavori era possibile intervenire SOLO a livello nazionale, senza toccare punti che sono regolamentati da NORMATIVE INTERNAZIONALI, per le quali l’Italia da sola non può fare nulla (per cui sarebbe stato in ogni caso impossibile proporre l’abolizione).
    Alla fine si è usciti dai lavori con una proposta di legge con i suoi limiti, ma è chiaro che durante i lavori si è spinto per ottenere molto di più, ma non è stato facile. Ai lavori hanno partecipato anche Massimo Tettamanti e Marina Berati, noti esponenti dell’antivivisezionismo italiano e della lotta animalista su tutti i fronti. Tra i loro progetti portati avanti negli anni con accanimento troviamo il portale dell’antivivisezionismo italiano Novivisezione.org http://www.novivisezione.org/ , e il noto centro I-CARE, "Centro Internazionale per le Alternative nella Ricerca e nella Didattica" http://www.icare-worldwide.org/about/index_it.html , che si occupa tra l’altro del recupero degli animali salvati dai laboratori. In ambito extra-antivivisezionista invece, portano avanti numerosi progetti a sostegno del vegetarianesimo/veganismo, della lotta alla caccia e altro, e in particolare tra i loro progetti di grande successo c’è anche il maggiore network italiano animalista/antivivisezionista, AgireOra Network http://www.agireora.org/index.php . Ricordiamoci che il loro lavoro a difesa degli animali non comprende NESSUN TIPO di compenso, rimborso o altro, ma è tutto frutto del loro impegno. Da Novivisezione.org possiamo leggere, a firma del Tettamenti e della Berati:

    “Dicendo che e' da accettare, non diciamo che e' una legge che ci sembra giusta: nessuna legge sulla vivisezione lo e', l'unica cosa giusta e' abolirla. Diciamo solo che e' meglio di prima, e per questo, consigliamo fortemente di sostenere la sua approvazione.
    Non c'e' da esultare, non e' rivoluzionaria, questa nuova legge.
    Nessuna legge nazionale potrà mai esserlo su questo argomento.
    Ma ha dei punti che consentono di salvare animali. E questo e' un passo avanti. Ogni animale salvato e' un passo avanti e, grazie a questa legge, si può stimare che verrà salvato qualche migliaio di animali l'anno (non essendoci dati precisi ora non è possibile avere una stima precisa).”

    A differenza del Tettamanti, della Berati, del Cagno (altro nome noto dell'antivivisezionismo italiano), e della LAV - Lega Anti Vivisezione, che hanno partecipato ai lavori e alla fine hanno detto SI' (dopo ben 136 ore di lavoro, assediati da Farmindustria, associazioni e società varie di "ricercatori" e "studiosi"), in maniera del tutto incomprensibile Equivita, Animalisti Italiani e Movimento UNA, HANNO ABBANDONATO I LAVORI A META’, e hanno pronunciato un secco e definitivo NO. Queste tre associazioni sono sostenute politicamente in questa loro assurda posizione dai soli Verdi, a cui stranamente sono legate in modo esplicito, quando in realtà un’associazione animalista dovrebbe essere sempre apolitica, dato che agli animali non interessa che chi lotta per loro sia di destra o di sinistra. A sostegno della pdl ci sono numerose (oltre quaranta) varie associazioni, gruppi, portali, associazioni locali che lavorano a contatto con gli animali, che non sono in alcun modo schierate politicamente, tra cui troviamo l’Associazione Progetto Vivere Vegan, l’Associazione Vita da Cani onlus, Collettivo Animalista, Enpa Venezia (che si dissocia quindi dalla posizione ufficiale dell’ENPA contro la pdl), la Fondazione ValleVegan, LAC - Lega Abolizione Caccia, LeAL - Lega Antivivisezionista, Medici Internazionali, MUDA - Movimento Universitario per i Diritti degli Animali, OIPA Italia, Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana e molti altri (qui l’elenco completo: http://www.novivisezione.org/info/nuova_116.htm ), mentre politicamente troviamo favorevoli schieramenti dalla destra alla sinistra, senza distizione. Ricordo che chi volesse aggiungersi alla lista (associazione, gruppo, sito web) può scrivere a info@novivisezione.org .
    Inoltre, la pdl e' sostenuta anche dal dott. Thomas Hartung (citatissimo anche nei comunicati stampa dello stesso Equivita), direttore dell'ECVAM (il centro europeo preposto alla convalida dei metodi alternativi), il quale, in un recente articolo pubblicato su Nature, ha palesato la sua opposizione all'uso dei test su animali dichiarando che i test di tossicita' usati per decenni sono semplicemente "cattiva scienza" e che "ora abbiamo l'opportunita' di ricominciare da zero e sviluppare test basati su evidenze reali, che siano davvero predittivi". Il dott. Hartung e' stato molto applaudito al convegno di presentazione della pdl 2157 tenutosi il 14 giugno presso il Parlamento.

    Per quanto possano scrivere invece Equivita e soci, la loro posizione è stata sostanzialmente una serie di critiche feroci e assolute, fatte girare su internet, per mail, in congressi, senza possibilità di risposta, scorrette, piene di menzogne e accuse (basta leggere le risposte del Tettamanti e della Berati qui: http://www.novivisezione.org/info/nuova_116_commenti.htm ). Addirittura Equivita nella sua newsletter di gennaio 2005 ha repentinamente mosso profonde critiche alla pdl, prima ancora della pubblicazione del testo definitivo (???). Ancora, il prof. Bruno Fedi, che ha partecipato ai lavori in rappresentanza del Movimento Antispecista, chiude le sue critiche con una infantile chiara accusa:
    "Penso, dunque, che coloro che hanno approvato la nuova legge, possano continuare a gestire rifugi, riscuotere onori, pubblicare articoli e riviste, creare associazioni, essere eletti alla camera, al senato, al futuro "osservatorio", o semplicemente nel loro comune, ma debbano smettere di qualificarsi come animalisti: si qualifichino per ciò che sono."
    No comment…quando si scende così in basso, attaccando personalmente gli oppositori con fantasie da bambino, invece di concentrarsi sugli aspetti legislativi, sembra quasi che non sappia come difendersi.
    Da notare infine che come alternativa alla pdl, Equivita e soci NON HANNO NESSUNA PROPOSTA, ma preferiscono lasciare le cose così come stanno, e di questo passo anche tra mille anni ci troveremo nella stessa situazione di oggi. Ben vengano le critiche, ma bisogna anche proporre alternative, altrimenti si rischia di rimanere imprigionati nell’immobilità. Fate attenzione quindi, perché aderire ad una lista che si presenta come "Lista antivivisezione" pare molto allettante, e può ingannare: attenzione, NON SI TRATTA DI UNA LISTA PER COMBATTERE LA VIVISEZIONE, ma di una "Lista per lo status quo", cioè per lasciare tutto esattamente come sta, oggi e domani e dopodomani.

    E’ molto facile criticare, quando ci sono gli altri a discutere coi vivisettori, mentre ci se ne scappa per l'uscita di emergenza - come hanno fatto Equivita, Animalisti Italiani e Movimento UNA che hanno ABBANDONATO I LAVORI A META’, invece di combattere per le loro idee, e portare all’abolizione della vivisezione, se questo era il loro progetto. Invece no, al primo ostacolo hanno abbandonato i lavori, lasciando la parte antivivisezionsita ancor più debole e in balia dei potenti della vivisezione. E sicuramente questo è un segno di mancato rispetto a tutti coloro che inviano alle suddette associazioni donazioni affinchè si battano per gli animali, non per scappare. E ricordiamoci, in ogni caso, che se TUTTI (il Tettamanti, la Berati, il Cagno e la LAV) avessero seguito il loro esempio, abbandonando i lavori e lasciando quindi i vivisettori a discutere tranquillamente tra loro, sinceramente avrei avuto paura che il mio cane da un giorno all’altro sarebbe finito in laboratorio tra le carezze dei vivisettori…

    Nonostante tutto AgireOra Network ha chiesto per lungo tempo, e ancora continua a chiedere, insieme a tutti gli animalisti sostenitori, oramai invano, un dibattito pubblico, un confronto aperto, diretto, chiaro, in modo che tutti possano capire bene da che parte schierarsi: eppure Equivita e soci, che sostengono di avere idee fondate, rifiutano oramai in maniera assoluta questo dibattito pubblico, come se avessero paura che le loro idee in realtà non fossero così ben fondate, e potrebbero perdere di credibilità di fronte all’Italia antivivisezionsita, che stanno illudendo facendo credere che oggi, anno 2007, sia possibile abolire la vivisezione. Purtroppo non è così facile abolire la vivisezione, e chi crede in questo dovrebbe leggere libri, studiare a fondo la questione, e prendere consapevolezza che l’unica cosa che possiamo fare è combattere giorno per giorno, e avanzare a piccoli passi.

    Ricordo inoltre che Equivita non è la prima volta che si schiera contro gli animali (e a favore della vivisezione): è noto infatti il suo appoggio al progetto REACH. Per chi ne fosse all’oscuro, ricordo che il progetto REACH dell'Unione Europea prevede nei prossimi anni un programma di test di tossicita' su decine di migliaia di composti chimici - test svolti su animali. Si tratta di tutte le sostanze chimiche messe in commercio prima del 1981, anno in cui e' entrato in vigore l'obbligo di classificare ed etichettare le sostanze secondo la loro pericolosita' (tramite test su animali). Questo significa milioni di animali uccisi nei laboratori, in aggiunta a quelli che gia' sono usati per testare le sostanze NUOVE. Le associazioni antivivisezioniste, capeggiate dalla BUAV - British Unione for the Abolition of Vivisection, si sono opposte, chiedendo sostanziali modifiche, in modo che PRIMA venissero sviluppati metodi di test senza animali, e POI si fosse dato il via alla batteria di test sulle sostanze chimiche "vecchie". Al contario, le associazioni ambientaliste, prima fra tutte il WWF, e le associazioni per la tutela dei consumatori, hanno fatto pressioni sui governi nazionali e sovranazionali affinche' venissero eseguiti questi test al piu' presto possibile, anche se su animali. In Italia la lotta al progetto REACH è stata portata avanti da AgireOra Network, e su Novivisezione.org c’è un dettagliato articolo in merito:
    http://www.novivisezione.org/fare/reach1.htm .
    Equivita invece ha appoggiato subito il progetto, senza premere, come avrebbe dovuto fare, per spostare il più tardi possibile l’inizio dell’entrata in vigore del progetto REACH, in attesa della convalida di nuovi test senza animali. Così, mentre la nota PETA – People for the Ethical Treatment of Animals, riconosciuta come la principale associazione del mondo a difesa degli animali, ha creato un sito apposito per attaccare il WWF nel suo sostegno alla vivisezione ( http://www.wickedwildlifefund.com/index.html ), nel Notiziario n° 16 di Equivita ( http://www.equivita.it/notiziari.htm ) paradossalmente leggiamo con entusiasmo:

    “Il *sostegno* alle nostre posizioni delle *associazioni ambientaliste*, inizialmente distanti per *il timore di ritardare l’approvazione di REACH*, ci è costato ulteriore impegno. Abbiamo avuto la firma del *WWF Italia* sull’ultima nostra lettera ai parlamentari europei […]”

    E grazie anche al sostegno di Equivita, in accordo con il WWF, a breve, non appena prenderà il via il progetto REACH, milioni di animali troveranno presto la sofferenza e la morte nei laboratori di tutta Europa.

    Vi prego quindi, prima di sottoscrivere liste pseudo-antivivisezione, di informarvi meglio.
    Potete leggere le posizioni del Tattamanti e della Berati qui: http://www.novivisezione.org/info/nuova_116.htm
    e in particolare i loro commenti al testo della pdl qui: http://www.novivisezione.org/info/nuova_116_commenti.htm
    o potete ascoltare la spiegazione a voce qui: http://www.agireora.org/download/23-07-07torino.mp3

    Inoltre il Dott. Tettamanti è disponibile (tempi permettendo) sul forum Promiseland per chi volesse ulteriori chiarimenti: http://forum.promiseland.it/viewforum.php?f=8&sid=d1719f415d2b227cdb8432d5ca3e8352
    e in particolare segnalo dal forum una discussione in cui viene presa in esame (e attaccata) proprio la questione della pdl: http://forum.promiseland.it/viewtopic.php?t=22233&postdays=0&postorder=asc&start=0
    e nella stessa discussione inoltre il Dott. Tettamanti risponde anche alle critiche infondate mossegli questa volta dal gruppo Bairo dalla loro mailing list (addirittura in una mail il Dott. Tattamanti veniva equiparato a un vivisettore…): http://forum.promiseland.it/viewtopic.php?t=22233&start=165&sid=698b94cc785d0c1b22c2043b36f022a8

    O potete contattare direttamente i responsabili di Novivisezione.org per ogni domanda o dubbio in merito alla vostra scelta a quest’indirizzo: info@novivisezione.org

    Inoltre sarebbe bene che questo messaggio venga fatto girare il più possibile, affinchè tutti possano prendere la loro decisione con le dovute precauzioni. Grazie.

    Un saluto e un augurio a tutte le creature rinchiuse nei laboratori che le persone facciano la scelta migliore per loro.

    Bastioni Riccardo

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