Telecom Italia spa mantiene il monopolio del servizio di telefonia fissa in vaste zone d'Italia, non concedendo l'abilitazione ad altri operatori e impedendo ai cittadini interessati di scegliere in modo esclusivo il servizio delle aziende sul mercato, costringendo gli utenti a ricorrere alle stesse imprese in modo sussidiario e svantaggioso dal punto di vista economico. Insomma: In queste zone non è possibile contrarre "un tutto incluso, canone-chiamate-internet-dati", di circa 40 euro al mese, con Tele 2 o Infostrada, ecc., a fronte dei circa 50 euro al mese del rispettivo Telecom per il medesimo servizio. Nelle zone citate si contrae obbligatoriamente con due operatori: A Telecom si paga il canone, agli altri si pagano i servizi scelti. In questa situazione le Telecom viola l'art. 629 c.p.
Inoltre, l'azienda su indicata, in stato di monopolio, omette la riparazione del guasto, immediato e necessario, previsto in 24/48 ore dai termini contrattuali, intervenendo decine di giorni dopo la segnalazione. L'omesso ripristino impedisce, di fatto interrompe, l'erogazione del servizio pubblico, violando l'art. 331 o 340 c.p.
A tutto questo si aggiunge che gli operatori dei call center, spesso, sono inadeguati a fornire l'assistenza richiesta.
L'inconveniente della mancata assistenza materiale colpisce una moltitudine di utenti in tutta Italia. Ciò è riscontrabile da notizie di stampa e blogg tematici su internet.
Dr Antonio Giangrande Presidente ASSOCIAZIONE CONTRO TUTTE LE MAFIE
www.associazionecontrotuttelemafie.org www.malagiustizia.eu
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