“L’obbligo di etichetta per la carne di pollo, in vigore da oggi, è una misura positiva, perché permette la tracciabilità del “prodotto”, ma incompleta perché non indica il sistema di allevamento utilizzato – dichiara Roberto Bennati, responsabile campagne europee della LAV – Questa etichetta, inoltre, non garantisce la qualità delle carni: ai consumatori deve essere comunicato il metodo di allevamento e di macellazione degli animali, in maniera esplicita e non con caratteri illeggibili o sul retro delle confezioni come viene fatto per le uova, perché solo attraverso un’informazione completa e trasparente i consumatori possono orientare le loro scelte preferendo sistemi di allevamento alternativi rispetto a quello intensivo che infligge ai polli condizioni di vita innaturali”.
La LAV chiede al Governo e al Parlamento che il sistema di etichettatura obbligatoria, con l’indicazione del sistema di allevamento e di macellazione, sia esteso a tutte le specie animali destinate al consumo alimentare e non solo ai bovini e ai polli:
“ci auguriamo di non dover attendere l’ennesima grave crisi sanitaria perché l’etichetta sia posta sulle carni di tutti gli animali, dal momento che questo obbligo esiste solo per la carne di bovini e di polli ed è stato introdotto solo in seguito alla crisi della“mucca pazza” e alla temuta pandemia della peste dei polli”, conclude Gianluca Felicetti, responsabile rapporti istituzionali della LAV.
Fino al 31 marzo sarà possibile firmare la petizione della LAV indirizzata al Governo italiano affinché si impegni in sede comunitaria a sostenere modifiche alla Proposta di Direttiva UE, che garantiscano un effettivo benessere ai polli allevati per la loro carne: questo settore, che ogni anno riguarda circa 450 milioni di polli solo in Italia e 5,2 miliardi in Europa, al momento non è ancora regolato da una specifica normativa. Per maggiori informazioni su questa campagna e per firmare la petizione della LAV: www.infolav.org , tel. 06.4461325.
17.10.2005
Ufficio Stampa LAV tel. 064461325 – 3391742586
Maria Falvo
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