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lunedì 16 gennaio 2006
Da Rudin ai nostri giorni: Psichiatria: tanti morti quanti in guerra
L'idea di creare una razza pura e sterminare gli "inferiori" si consolidò ventotto anni prima dell'ascesa di Hitler. Nel 1905 la psichiatria stava già portando avanti il progetto eugenetico e quando i nazisti salirono al potere nel 1933, lo psichiatra Ernst Rudin assieme ad altri stavano compilando le leggi per la sterilizzazione della popolazione (Sterilization Act). Poco più tardi 375 mila cittadini tedeschi sarebbero stati sterilizzati.
Il pensiero psichiatrico ha giocato un ruolo decisivo nelle questioni politiche che hanno preceduto il secondo conflitto. Per di più, sin dalla sua adolescenza, Hitler fu sottoposto a pesanti trattamenti mentali. A causa della sua cecità, nel 1918 fu ricoverato in un ospedale psichiatrico, dove Edmund Forster lo sottopose a ipnosi, convincendolo che dovesse riacquistare la vista per dedicarsi alla rinascita della nazione. In seguito, Thoedore Morrel gli prescrisse l'Ekodal e il Pervitin, due potenti psicofarmaci, che lui assunse sino alla sua morte, nel 1945.
Rudin stesso, che a quel tempo gestiva l'Istituto Kaiser Wilhelm di Monaco, suggerì l'eliminazione di tutte quelle persone che costituivano un peso per la società. A Hadamar e in altri sanatori, pochi anni dopo, furono sterminate 275 mila persone, tra handicappati, anziani e malati.
A influenzare Hitler furono anche i testi psichiatrici che lesse: "Liberazione della distruzione della vita priva di valore" di Hoche e Binding (1920), e "Principi di ereditarietà umana e igiene razziale" di Bauer, Fisher e Lenz (1921).
Fatti come questi mostrano l'enorme influenza della psichiatria nel secondo conflitto mondiale. E se nei campi di concentramento sono decedute dieci milioni di persone, ogni anno, più di 100 mila persone muoiono all'interno delle istituzioni psichiatriche, ancora oggi. Le sofferenze subite dagli internati sono spesso atroci. Ogni anno, a causa dell'elettroshock, fino a 10 mila persone muoiono, ogni 75 secondi un cittadino nel mondo subisce un trattamento psichiatrico non volontario. Quando si sentono queste cifre, non si può che pensare a un altro olocausto.
Ovunque abbia messo piede la psichiatria, crimini e distruzione hanno avuto il sopravvento. Il nazismo non è che uno dei contesti politici in cui si è insinuata. Persino il braccio destro di Bin Laden, Ayman Al Zawahiri, sarebbe un ex psichiatra, esperto nel lavaggio del cervello, mentre secondo "The Times" Al Quaeda creerebbe kamikaze con l'uso dell'ipnosi, combinata a droghe e dolore. Anche Slobodan Milosevic, che portò avanti la pulizia etnica in Kosovo, fu per 25 anni paziente dello psichiatra Karadzic.
Se possono essere perpetrare simili crudeltà con la psichiatria, il fatto che si stia occupando con tanto interesse dei bambini mi preoccupa. Che ne sarà del loro futuro?
Davis Fiore
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