La mancanza di personale sanitario sta assumendo un carattere di emergenza in tutte le regioni del mondo: lo ha sottolineato l'Oms dedicando a questo tema la Giornata mondiale della Salute, celebratasi il 7 aprile, e lo ribadiscono anche le organizzazioni degli infermieri in occasione del 12 maggio, Giornata internazionale dell'infermiere.
Un numero adeguato di personale sanitario permette di salvare vite e denaro. E' stato dimostrato che la mancanza di personale porta all'allungamento drastico del periodo di degenza, a numerosi eventi avversi facilmente evitabili, alla mobilità e alla mortalità dei pazienti. Per esempio, portando il carico di lavoro di un infermiere da 4 pazienti chirurgici a 6, si è registrato un aumento del 14% della probabilità di morte di uno dei pazienti entro 30 giorni dalla data del ricovero. Ma in realtà, molti infermieri devono far fronte quotidianamente a un carico di lavoro anche molto superiore a quello riferito nello studio citato.
Sicuramente nella valutazione dello stato di salute di una popolazione a fare la differenza è il numero degli infermieri. C'è infatti una correlazione diretta tra il numero più alto di infermieri con elevati livelli di competenza e di specializzazione e la riduzione dei tassi di mortalità dei ricoverati e della durata delle degenze: ciò determina un risparmio considerevole, sia in termini di vite salvate, sia in termini economici. Come dice il Presidente dell'International Council of Nurses (Icn), Hiroko Minami: "un numero adeguato di risorse umane garantisce una drastica riduzione di errori (…), meno infezioni post operatorie dei tratti urinari, sanguinamenti del tratto gastrointestinale superiore, cadute, polmoniti e shock. L'odierna carenza globale degli infermieri rappresenta una minaccia evidente per gli Obiettivi di sviluppo del Millennio".
Un rapporto infermieri/pazienti insufficiente non solo produce un impatto negativo sugli esiti dei pazienti, ma si riflette negativamente anche sugli stessi infermieri, esposti ad un rischio superiore di stress, ad insoddisfazione ed esaurimento psico-fisico. Gli infermieri sottoposti a continui straordinari, o che lavorano senza supporti adeguati, tendono a manifestare maggiore assenteismo e subiscono danni alla propria salute, indebolendo in questo modo la capacità del sistema sanitario di rispondere ai bisogni del pubblico.
"La realtà sanitaria delle diverse nazioni è molto varia, ma la necessità di avere un numero adeguato di personale sanitario è un'esigenza condivisa in ogni parte del mondo; – sottolinea Annalisa Silvestro, Presidente della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi – tale necessità va ben oltre gli standard attualmente stabiliti per garantire un potenziale livello minimo di assistenza. Alle istituzioni, agli infermieri e alle loro organizzazioni i pazienti chiedono infatti maggiore sicurezza e migliore qualità dell'assistenza. Ciò significa che gli infermieri devono sentirsi impegnati a raccogliere tutti i dati possibili relativi all'impatto della forza lavoro sanitaria sugli esiti clinici, a divulgare i risultati di questi studi e a dimostrare sulla base di evidenze scientifiche quanto sia importante poter contare su un numero adeguato di personale infermieristico qualificato. Anche la ricerca infermieristica può e deve essere, quindi, il terreno su cui costruire larghe alle!
anze per influire sulle decisioni politiche".
Questa Giornata internazionale dell'infermiere 2006 è l'occasione per chiedere che, a tutti i livelli governativi e amministrativi del nostro sistema sanitario, vengano attuate scelte più attente alla pianificazione delle risorse umane, a garanzia della tutela della salute dell'intera cittadinanza.
La giornata sarà celebrata anche nel corso della 2° Conferenza della Federazione Europea delle Professioni Infermieristiche" (FEPI), dal titolo "La regolamentazione delle Professioni Infermieristiche. Una forza politica per la tutela del paziente in un'Europa allargata", organizzata a Roma dall'11 al 13 maggio.
All'evento parteciperanno i rappresentanti dell'UE ed esperti delle istituzioni Europee (Commissione Europa, Parlamento Europeo), membri delle Associazioni dei consumatori e dei Pazienti.
Tra i relatori della conferenza: Annalisa Silvestro, Presidente FEPI, Gennaro Rocco, Vice Presidente Ipasvi, Stefano Zappalà, Membro del Parlamento Europeo, An Bayeyens, Commissione, Stefano Inglese, Segretario nazionale del "Tribunale per i Diritti dei pazienti" - Cittadinanzattiva, Rita Been, Ricercatrice presso l'Observatoire Social Europeèen, Theodoros Koutroubas, Direttore Ceplis.
La FEPI, Federazione Europea delle Professioni Infermieristiche, nasce nel marzo 2004 con l'impegno di tutelare il cittadino europeo attraverso l'eccellenza nel Nursing.
La FEPI, attraverso la sua rete costituita dagli Enti regolatori della professione infermieristica nei diversi Paesi, aspira ad azioni comuni per lo sviluppo di una politica dell'UE, che tenga conto degli interessi dei Professionisti che rappresenta.
Della FEPI attualmente fanno parte: Italia, Regno Unito, Irlanda, Spagna, Croazia, Romania, Polonia e Grecia.
www.fepi.org
per maggiori informazioni: L'UFFICIO STAMPA
Alina Pinelli, ADN Kronos Comunicazione



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