L'accusa di uno scienziato Usa che ha analizzato i risultati dell'epoca: "Cercavano quelle simili alla Terra e le hanno distrutte inavvertitamente"
(Masterworld.org/news) SEATTLE - La teoria presentata da uno scienziato americano al congresso della Società Americana di Astronomia è particolarmente suggestiva. Dirk Schulze-Makuch, ricercatore della Washington State University, sostiene infatti che le sonde Viking, spedite verso Marte dalla Nasa, non solo non si sarebbero accorte di alcune forme di vita sul pianeta rosso, ma le avrebbero addirittura distrutte.Secondo il ricercatore statunitense, le sonde Viking del 1976 e 1977 cercavano su Marte forme di vita troppo simili a quelle presenti sulla Terra. L'originale teoria esposta dallo scienziato parte dal presupposto che vi erano sull'astro forme di vita sconosciute e inimmaginabili all'epoca delle missioni Viking. Questi microorganismi utilizzerebbero un miscuglio di acqua e perossido di idrogeno come fluido vitale e alcuni esperimenti delle sonde Nasa, come l'acqua versata su campioni di suolo marziano, potrebbero aver distrutto queste forme di vita.
Quello che appare come un paradosso assoluto è in realtà, secondo l'astrobiologo, facile da comprendere. I ricercatori impegnati negli anni settanta alla missione Viking non potevano immaginare di danneggiare forme di vita di cui non sospettavano nemmeno l'esistenza. Sono infatti recentissime le ricerche che permettono una nuova lettura dei risultati delle missioni Viking. Queste scoperte recenti sono un augurio per la futura missione Phoenix di esplorazione del pianeta rosso, il cui lancio è previsto per il mese di agosto 2007. Auspicando che le precedenti missioni Nasa non abbiano "ucciso" tutte le forme di vita marziana.
Origine: Repubblica
Nessun commento:
Posta un commento