“Il Borgo piccante” ha fatto luce sulla necessità di proteggere una produzione esigua ma di qualità come quella del peperoncino quagliettano, e farne uno dei punti di forza per incuriosire i visitatori e farli giungere nel suggestivo scenario del borgo di Quaglietta, già parzialmente recuperato, con la nascita di alloggi per i turisti, nell’ambito del programma “Villaggi delle Tradizioni”.
“Iniziative come questa – ha affermato il sindaco Giuseppe Sierchio – non sono occasionali, ma rientrano in un più ampio progetto per lo sviluppo del nostro territorio. E’ grazie anche al supporto degli enti come la Comunità Montana Terminio Cervialto che riusciamo a far circolare il nome di Calabritto e di Quaglietta, facendo scoprire una delle bellezze più suggestive d’Irpinia”.
Il presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto, Nicola Di Iorio, sottolineato il necessario ruolo di regia che enti come le Comunità Montane devono assumere, “raccordando quanto arriva dal territorio”. “Continuiamo – ha affermato Di Iorio – con una politica di investimento precisa, realizzando opere infrastrutturali e promuovendo il territorio. Fino al 31 dicembre abbiamo in programma un numero notevole di eventi che animeranno i nostri paesi, circa settanta, grazie a quanto abbiamo programmato e su cui abbiamo scommesso e rischiato. Oggi posso dire che sul territorio irpino non esiste un ente che abbia fatto un investimento di tale portata in questo campo. In passato il sistema imprenditoriale ha sempre chiesto che ci fosse una pubblica amministrazione attenta alla promozione del territorio, che altrimenti rischia di rimanere molto poco conosciuto. E’ per questo che abbiamo programmato e progettato interventi di questo tipo in Italia e all’estero”. E’ necessario però tenere sempre presente il rapporto con gli enti e tutti i soggetti del territorio. “Abbiamo di fronte a noi una scommessa, una partita da giocare tutti insieme, da irpini e non solo da campani”.
Puntare sull’enogastronomia di qualità rappresenta una strada da percorrere secondo Milena Lardieri, esperta di marketing territoriale, “ma l’immagine di un paese o di un territorio viene fuori dalla collaborazione di tutti, di tutte le idee che permettono la nascita di un’attenta campagna promozionale”. Per Sabino Aquino, presidente dell’Ente Parco dei Monti Picentini, se la promozione è fondamentale, altrettanto lo è il fronte d’intervento per la conservazione delle biodiversità e l’educazione ambientale. “In provincia di Avellino ci sono trecento chilometri di sentieri e il nostro progetto è quello di potenziarli legandoli alla visita di centri storici, archeologici e naturalistici”.
Il presidente della Pro loco Mario Cuozzo ha evidenziato la necessità di incentivare iniziative che puntino al superamento della carenza dell’offerta complessiva di beni e servizi, mentre Giustino Raimato, assessore alla Comunità Montana Terminio Cervialto, ha rimarcato la necessità di un contributo da parte di tutti, al di là delle convenienze, e ha lanciato la proposta di sottoscrivere “protocolli d’intesa con le scuole per far scoprire ai ragazzi le bellezze del proprio territorio”.
A proporre un’idea per la destinazione del borgo di Quaglietta è stato Nino Russo, regista originario di Quaglietta. “In questi luoghi, non inquinati dall’appiattimento di massa, va recuperata un’altra cultura, diversa da quella sotterrata con il passaggio dalla cultura contadina a quella post-industriale. Ecco perché credo che questo luogo potrebbe essere deputato ad ospitare una scuola d’eccellenza di cinema, facendo del borgo un campus universitario, in sinergia con le grandi scuole di cinema”.
Ad esaltare il ruolo del peperoncino nella storia è stato Edoardo Barbarulo, presidente del “Circolo dell’Immaginario” di Quaglietta, che ne ha descritto la scoperta e lo sviluppo dal 1600, terminando con una citazione di D’Annunzio che descriveva il peperoncino come “dei diavoletti folli”. Un prodotto che, come ha sottolineato Donato Merola, fiduciario di Slow Food della condotta Alto Sele, può essere recuperato proprio perché “oggi la povertà, l’osso di cui parlava Rossi Doria, può essere la nostra eccellenza”.
Michele Carluccio, co-progettista del recupero del borgo medievale di Quaglietta, ha ripercorso gli ultimi 11 anni, da quando cioè fu lanciata la scommessa del restauro del borgo. “Oggi possiamo dire di aver ridato dignità al borgo, anche se siamo a meno della metà dei lavori, e dobbiamo essere orgogliosi di questo, di aver portato avanti una sfida in cui, undici anni fa, non credevano nemmeno gli operai”.
Tra gli intervenuti, anche Angela Imperato, responsabile della misura 4.14, che ha sottolineato come prodotti alla stregua del vimini o del peperoncino vadano incentivati il più possibile, Vincenzo Armenante, vice presidente regionale del Wwf, che ha lanciato l’idea di un’area faunistica della Lontra, e il consigliere provinciale Gaetano Calabrese, che ha parlato del borgo di Quaglietta come di un luogo attrattore per un turismo di qualità.
A chiudere i lavori è stato il tour operator Michelangelo Lurgi, che ha sottolineato il necessario collegamento con altre realtà per l’individuazione di una strada comune, “perché non si deve fare turismo inconsapevole ma sostenibile”.
Al termine della tavola rotonda si è tenuta una degustazione di piatti tipici della zona, tutti rigorosamente a base di peperoncino quagliettano.
Il prossimo appuntamento con “Passeggiate di gusto” è per il 30 giugno a Montella con “La scasata dei sapori podolici dei Picentini”.



Nessun commento:
Posta un commento