COMUNICATO STAMPA
Fiorentina rischia di vedere espulso il marito per colpa di una impiegata del comune che non conosce la legge
Il Comune di Firenze ha più potere del Ministero dell'Interno?
Firenze. Novembre 2007– Sono sposati da sei anni, lei fiorentina, lui egiziano; una coppia normale, un buon lavoro lei, un buon lavoro lui, vivono in un appartamento, sognano un figlio. Ma lui rischia di perdere il diritto di cittadinanza a causa di un' impiegata del comune di Firenze che si rifiuta di fissare l'appuntamento per il giuramento entro i sei mesi richiesti dalla legge.
E' questa l'odissea che R.B. e di E.B.L.M., vivono dopo aver ricevuto la comunicazione da parte della Prefettura di Firenze di presentarsi per il ritiro della documentazione inviata dal Ministero dell'Interno nella quale si dichiarava che la cittadinanza era stata concessa. Entro la data richiesta, il 13 novembre scorso, i due sposi si sono presentati allo sportello dell'ufficio cittadinanze del Comune di Firenze per fissare la data per la prestazione del giuramento ma l'impiegata si è RIFIUTATA per un cavillo sul nome del marito.
Il problema, dovuto ai quattro nomi che l'uomo ha come tradizione della sua famiglia e del suo paese, era stato già affrontato al suo arrivo in Italia dove, era già stato stabilito, sia dal Consolato Italiano al Cairo, sia dal Consolato Egiziano a Milano che da tutte le altre Autorità (Questura, Prefettura ed infine dal Ministero dell'Interno che ha concesso la cittadinanza) che la persona in questione sui documenti italiani avrebbe avuto solo un cognome M. e un nome E. come, del resto, si legge chiaramente anche nell'atto di nascita.
Con grande sorpresa degli sposi, l'impiegata ha richiesto loro di produrre un documento dove si dichiari CHI ha deciso quale sarebbe stato il nome ed il cognome. Inutili i tentativi di mostrare passaporto, permesso di soggiorno, lettera della Prefettura e documento del Ministero.
Ma che tipo di documento richiede l'impiegata? Chi lo può rilasciare? Nessuno, perché tale documento non esiste anche perché i documenti consegnati non lo rendono necessario.
Inoltre, l'impiegata richiedeva il permesso di soggiorno scaduto il 09/10/2007 e nuovamente richiesto in data 19/03/2007 ( e quindi con un bel po' di anticipo) ma il signor M.E. al momento ha solo il tagliando rilasciato da Poste Italiane che, in attesa, sostituisce il permesso stesso.
Quindi niente data per il giuramento e diventare, finalmente cittadino italiano.
Ma di tempo per ottemperare alla richiesta del Ministero, pena la decadenza del decreto, sono sei mesi ma visto che da marzo a novembre non sono riusciti ad ottenere il permesso di soggiorno ma solo una convocazione per chiarimenti su una dichiarazione dei redditi che sembrerebbe mancante, farà in tempo il signor E.M. ad ottenere la cittadinanza italiana? Potrà il figlio che lui e sua moglie ricercano da tempo avere un padre a tutti gli effetti italiano?
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