"Dal punto di vista del contenuto la responsabilità non è della Commissione Europea ma è del governo Svizzero, della Spagna e dell'OIM (International organization for migration) che lo ha realizzato in cofinanziamento con questi due governi" così Pier Virgilio Dastoli, direttore della rappresentanza in Italia della Commissione europea interviene sullo spot realizzato con il contributo della Commissione di Bruxelles e andato in onda durante l'intervallo della partita Svizzera-Nigeria, seguita da molti paesi africani.
"La commissione europea quando dà dei cofinanziamenti – precisa Dastoli –- può intervenire solo bloccando il saldo e questo avviene se il prodotto realizzato non corrisponde al progetto presentato. Quelli che hanno ottenuto il cofinanziamento devono ora presentare alla Commissione Europea il risultato del loro lavoro. La Commissione ha il compito di esaminarlo ed è in grado di intervenire qualora constati che violi alcuni principi fondamentali dell'Unione Europea. Questo video ufficialmente non è ancora stato sottoposto ad un esame attento".
"La mia opinione – conclude il direttore della rappresentanza in Italia – è che la lotta all'immigrazione illegale si fa con strumenti diversi da questo, la si combatte all'origine con atti di cooperazione tra Stati. Non credo che con questo tipo di video shock si fermi l'immigrazione illegale, così si rischia, invece, di avere effetti controproducenti".
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