Passeggiando tra le complessità di questo mondo in naufragio,e manca
l'acqua!, incontriamo la confusione er la ridondanza dei dati che
non controlliamo.
Prima di annegare nei deserti delle guerre del Golfo (!) cerchiamo,per
quel poco del tempo meraviglioso che viviamo, di comprenderlo in
quelle armonie sue proprie.
Oggi il cielo è sereno, non l'imprigioniamolo negli errori della
storia dell'uomo.
Quanto di notizie del mondo che sono, nell'attualità degli eventi di
ogni giorno, la società, teniamo a mente anche per futura memoria?
Quanto producono per la nostra qualità di cittadini del mondo ?
Quanto e come, poi, ognuno le modella, nei giusti tempi di
lavorazione, nell'interesse dell'uomo sociale, cioè della società ?
Il materiale, per la costruzione dell'edificio ormai "globale" della
società-mondo, è sui binari di una politica che promuove la sua
l'architettura evidente da stazioni mal ridotte.
Non ci sono più manutentori consapevoli conoscitori degli interessi
che li determinano.
Strike della cultura..
Tocchiamo con mano quanto qui scrivo, giungendo a Roma, all'"Ara
Pacis", dove hanno aggiunto alla virtù dei luoghi un inutile bianco
accecante che rompe gli equilibri del luogo.
L'intellettuale, come "scienziato" del presente per il futuro, oggi
più di ieri, deve produrre buona coltura.
Deve essere un seminatore per ri-ordinare quanto la ragione della
conoscenza offre con la coscienza del ritardo dell'equilibrio e
dell'armonia in cui il mondo sempre più pericolosamente scivola.
In concreto, da qui si parte e qui si deve ritornare per una verifica
dialettica, in "corpore vili", della costruzione della società,
svirgolata da complessità non risolte..
Ma "corpore vili" non debbono essere gli altri.
Oggi nessuno persona o stato deve essere "vili".
Nell'ampia prospettiva e nella difficoltà del discorso, diamo
all'intellettuale, così inteso nella proiezione positiva del suo
impegno, il compito di usare la ragione, come mezzo di lavoro per e
non contro, nello snodo della macchina sociale.
Quel per e non contro è dato a ciascuno secondo la sua maggior
consapevolezza, ma attenzione ai privilegi politici della sua casta.
Nell'egemonia di un mondo senza curiosità, ciberneticamente
determinato verso una omologazione di criteri di vita indipendenti dai
suoi fattori, il progetto di restituire ai cittadini il sapore della
naturale concretezza del mondo è quello di realizzare programmi che
specificatamente si interrelano mantenendo le loro specificità
positive.
In questa dimensione il contributo del nuovo intellettuale, come
futurologo operatore, è, di diritto, politico ,ed è nella somma
delle necessità dovute alla credibilità di una umanità che vuole
sopravvivere.
g.lombardi@viapanisperna.com
Pubblicato dall'Avanti agosto 2006
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