A ECOMONDO IL BATTESIMO DI UNA NUOVA INDUSTRIA DEL RICICLO |
Parte il sistema RAEE per il recupero del Ônuovo rifiuto´ elettrico ed elettronico.Si tratta di 90.000 tonnellate annue, il 2,6% del totale rifiuti, 14 kg pro capite.Obiettivo 2008: recuperare 240mila tonnellate, 4 kg pro capite Rifiuti preziosi (l´80% è recuperabile), dai quali si ricava anche oro e argento |
Comunicato n° 20 del 08/11/2007 18.09.17 ( download ) |
. Rimini, 8 novembre 2007 - Il clima di grande attesa che si respirava alla vigilia era giustificato. Il debutto pubblico del Sistema RAEE, avvenuto questa mattina ad ECOMONDO di Rimini Fiera, ha infatti riscosso un successo enorme, con la Sala Neri gremita fino all´inverosimile di oltre 500 operatori del settore, intervenuti al convegno dedicato al cosiddetto Ônuovo rifiuto´ elettrico ed elettronico. E´ quindi stato tenuto a battesimo un altro sistema nazionale di raccolta separata e di trattamento, portando al debutto un´ulteriore industria del riciclo.
I NUMERI DEL SISTEMA
I prodotti di riferimento sono suddivisi in cinque macro categorie: grandi elettrodomestici (frigoriferi, lavastoviglie, lavatrici, congelatori, ecc.), piccoli elettrodomestici (ferri da stiro, tostapane, frullatori, ecc.), sorgenti luminose (vari tipi di lampade), informatica (computer, telefonini, monitor, ecc.), radio e tv.
Si stima che in Italia la produzione annua di rifiuto RAEE sia di 14 kg. procapite, ciò significa circa 900mila tonnellate complessive, il 2,6% del monte rifiuti totale.
Attualmente la raccolta, spontanea e non gestita, è di 65mila tonnellate (1,2 kg. procapite) annue. L´obiettivo del sistema è quello di arrivare, entro la fine del 2008, ad una raccolta di 240mila tonnellate, circa 4 kg. pro capite.
Al registro delle imprese dovranno iscriversi 11.000 aziende, il cui fatturato complessivo è di 32 miliardi di euro e che contano 212mila addetti. Si tratta del secondo settore in ordine di importanza nell´economia del nostro Paese, subito dopo quello automobilistico.
Per dare la dimensione del fenomeno e riferendosi solo al Ôcaso telefonino´, basti pensare che l´86% dei 33 milioni di italiani che possiedono un cellulare l´ha cambiato almeno una volta (con una vita media di 3 anni), anche se nel 43% dei casi il portatile era ancora funzionante, mentre circa uno su tre ha lasciato il vecchio apparecchio in casa, senza riutilizzarlo (fonte: E-Bay e Research International). Il discorso è simile sul fronte degli elettrodomestici. Ad esempio, sono 28 milioni gli italiani che hanno un aspirapolvere e al 42% di questi è già capitato di cambiarlo (nel 26% dei casi funzionava ancora), mentre tra quanti non l´hanno ancora sostituito, lo smaltimento senza pagamento è l´opzione più quotata (67%).
DA DISCARICA A MINIERA... D´ORO!
I rifiuti elettrici ed elettronici rappresentano una grande risorsa per l´industria, vista la ricchezza di materia recuperabile e riciclabile. Quella che attualmente è a tutti gli effetti una discarica, diverrà in breve tempo una miniera di materia riutilizzabile. Circa l´80% di ogni prodotto è infatti riutilizzabile (acciaio, alluminio, rame, ecc). Allo stesso tempo l´intervento sui grandi elettrodomestici consente di recuperare in sicurezza sostanze inquinanti (CFC e HCFC) e tossiche (mercurio) spesso contenute negli apparecchi elettrici ed elettronici.
Anche l´oro è recuperabile da questi prodotti. Ogni tonnellata di computer contiene infatti 16 grammi di oro, contro i 2-4 grammi - sempre a tonnellata di materia - che rendono redditizi gli scavi tradizionali. Ma i pc, insieme ai telefonini, alle cartucce e alle macchine fotografiche per stampanti contengono anche altri metalli preziosi come argento, rame, palladio, platino...
I prodotti avranno un sovrapprezzo (esempio: 16 euro un frigorifero, 6 euro il condizionatore, 22 cent una lampadina al neon, ecc.). Ma i consumatori potranno rendere il vecchio elettrodomestico e l´esercente sarà obbligato a ritirarlo.
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