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martedì 18 marzo 2008

Cultura VS Reality

La Cultura trionfa sui reality. I dati d'ascolto pubblicati dall'Auditel mettono in evidenza che la fiction ben realizzata vince su tutto.

Lunetta Savino, ha denunciato involontariamente che la cultura in Tv puo' fare ascolti

Dalla prossima settimana X Factor - talent flop di Rai due – slitterà al martedì per non dover affrontare il duello con Grande Fratello 8.
La puntata di ieri è stata movimentata dagli sproloqui poco femminile della coach Mara Miaonchi, che dopo aver eliminato la seconda concorrente degli under 24, ha fatto risuonare in studio un bel “vaffa” stile Patrizia De Blanc all’ “Isola dei famosi”.
Guarda caso due “Vaffa” in stereofonia in due programmi di Simona Ventura, la quale per X Factor ha messo in piedi un cast molto variegato. Dalla signorina Rottermaier al personaggio di un cartoon giapponese, i coach sono sempre pronti a dare utili consigli ai futuri cantanti.
Per la seconda volta il programma targato Magnolia e Rai Due ha sfiorato il 10% di share, lievemente meglio rispetto al debutto (dati riportati da Auditel).
Deludente risultato, considerando che il “Ritorno del Monnezza” su Italia Uno ha sfiorato il 14 %. Il cambio di giorno nella programmazione permetterà alla band Ventura & C. di superare la soglia del 10%?
All’auditel l’ardua sentenza.
Intanto, ieri sera abbiamo ai veri battibecchi tra coach. Insomma una sorta di copione stile “Amici” . Come si dice tutto fa show.
E guarda caso ieri sera la concorrenza per vincere ha messo in campo i suoi postini di “C’ è posta per Te”. L’ingresso di maria de Filippi nello studio del GF8 ha dato il via ad un crossover televisivo, nel quale l’intrattenimento puro va in soccorso del reality che, ormai, non ce la fa più da solo.
L’esperimento è riuscito perfettamente.
Il GF8 ha superato la soglia del 23% di share occupando la seconda posizione negli ascolti dopo la fiction di Rai Uno “ Il coraggio di Angela”.
Insomma per la compagnia (S)Ventura l’impatto d’urto è stato molto forte.
X Factor per (ri)salire la china dovrebbe fare qualche modifica.
Non basta imitare un altro programma come “La Corrida” – ripescando gli eliminati buffi o cimiteriali -, per avere maggiore audience, forse, bisognerebbe virare con determinazione per ottenere migliori risultati.
In fondo, non esiste una teoria televisiva che affermi che: .
Questo, probabilmente, perché il pubblico italiano ha superato la fase del “potatoes coch”.
X Factor, con la puntata di ieri sera, ha dimostrato che la “cattiva maestra” continua a fare brutte lezioni, superando persino il capostipite “Amici”, che anche in fatto di buone maniere non è secondo a nessuno. La litigata porterà pure più ascolti ma è un cattivo esempio di come non bisogna dialogare con il diretto rivale.
E, allora cara signora Celentano abbiamo capito che i concorrenti-ballerini di “Amici” tranne uno non sono ragazze con una figura efebica, o adatta alla danza classica. Evviva!, ben venga, nella nostra televisione perfezionista, patinata e traboccante di bellissime veline e avvenenti ballerine, qualcuno che vuole fare un mestiere non puntando alla scala o ad altri teatri.
Ben venga, una immagine più veritiera e verace del sogno italiano dove tutti possono fare tutto a loro discapito.
La scuola serve a formare, la critica a stroncare e i fan ad osannare.
Mr Garrison (onion), anche lei, continui ad emozionarsi e a piangere perché è quello che le si addice di più, l’isterismo lo lasci pure a Platinette, per fare audience.
Mi auguro che almeno questa formula non venga copiata dagli autori di X Factor. La televisione urlata e litigiosa sta iniziando a stufare. Usiamo toni più pacati e meno aggressivi, rivalutando e riscrivendo i contenuti.
Francesco Facchinetti bravo ragazzo, che forse, stava meglio nelle vesti di concorrente over 25 che in quelle di presentatore.
Tra il GF8 e X Factor, a vincere la serata è la prima parte della miniserie Il “Coraggio di Angela” con Lunetta Savino che raggiunge sei milioni di telespettatori.
La fiction lancia un chiaro messaggio di ribellione contro la camorra attraverso una storia esemplare di antiracket. Il nodo cruciale della storia, scritta da Diego De Silva con Claudio Corbucci e Maura Nuccetelli e prodotta dalla neonata Magnolia Fiction in collaborazione con Rai Fiction, sta anche nel rapporto tra la protagonista e il nipote, figlio di boss e dunque con un destino segnato dalla malavita, che invece lei riesce a portare sulla buona strada. Straordinaria Lunetta Savino che si cala nei panni di Silvana Fucito, l’imprenditrice napoletana balzata agli onori delle cronache per essersi ribellata al pizzo.

Almeno in questo caso non sono “Parole, Parole, Parole” come cantavano Mina e Alberto Lupo nella trasmissione “Teatro 10” del 1972.

Buona Visione

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