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COMUNICATO STAMPA
Testamento biologico/D'Agostino (CNB): "Ragionevole che il parlamento intervenga"
"Preso atto della situazione italiana, mi sembra ragionevole che il parlamento possa intervenire su questa materia." Così Francesco D'Agostino, presidente onorario del Comitato Nazionale per la Bioetica, in un'intervista a Econews parla del testamento biologico. "Prendo atto che la sentenza della Cassazione dell'autunno scorso, e quella di poche settimane fa, hanno introdotto criteri interpretativi molto problematici. La sentenza dell'autunno 2007 ha in modo troppo facile affermato che alimentazione e idratazione siano trattamenti medici, il che è molto discutibile, e ha dato rilievo a dichiarazioni non scritte, accertate in maniera molto generica, introducendo di fatto un paradigma del testamento biologico a mio avviso molto poco serio, perché non dà le dovute garanzie nell'accertamento della volontà della persona."
Alla domanda su come considerare alimentazione e idratazione, D'Agostino risponde: "Sotto l'espressione idratazione e alimentazione ci sono pratiche estremamente diversificate: alcuni malati vengono alimentati addirittura in casa, da persone piene di buona volontà che non hanno qualifiche mediche. Per me è importante il valore simbolico di idratazione e alimentazione, molto più che dare delle medicine. Il valore simbolico della sospensione di idratazione e alimentazione, a cui segue il lento deperimento, è estremamente elevato. Simbolicamente è molto crudele non dare da mangiare a un malato che non è in grado di alimentarsi da solo."
Sulla questione se una legge sul testamento biologico debba o no prevedere la possibilità di rifiutare idratazione e alimentazione, D'Agostino osserva: "Non c'è nulla di scandaloso se la legge pone dei paletti all'autonomia del testatore. Quello che per me è importante è che nelle direttive anticipate, che sono rivolte al medico, il paziente indichi dei trattamenti specificamente sanitari, e non dei generici trattamenti di sostegno vitale che potrebbero addirittura essere praticati a domicilio. Questo è uno dei punti forti per impedire che attraverso le dichiarazioni anticipati si possa introdurre quello che il cardinal Bagnasco ha chiamato abbandono terapeutico."
Sul documento del Comitato Nazionale di Bioetica, che allora D'Agostino presiedeva, del 2003 in materia di testamento biologico, il bioeticista osserva: "Quel documento per me è ancora oggi un punto di mediazione molto equilibrato e molto saggio. Ricordo che non ci fu nessun voto contrario al modello di dichiarazioni anticipate del Comitato di Bioetica."
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