PERCHÉ QUESTO CENTRO DESTRA NON CI PIACE.
di: Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco
Siamo tutti contenti, dopo le critiche della stampa internazionale, i leader politici di tutto il mondo hanno ringraziato il nostro Berlusconi per la riuscita del G8 a L'Aquila.
Il nostro premier ha potuto fare qualche colpo di teatro che a lui riescono tanto bene, nella speranza di averla fatta franca ancora una volta. Il suo comportamento è veramente infantile, un bambino che fa una marachella, sa di avere disubbidito, ma fa di tutto per evitare le conseguenze del suo operato. Se le cavata un'altra volta, l'Italia non ha fatto una brutta figura! Meno male, non ce lo saremo meritati, il nostro paese è migliore di quanto non appaia.
Tranne alcuni casi, che ci fanno dire che questo centro destra non ci piace, perché è vecchio ed esprime il peggio dei nostri vizi e difetti.
A proposito, sono arrivate le scuse del deputato leghista Matteo Salvini, che aveva cantato canzoni contro i meridionali. Le scuse sono così esagerate che sembrano una parodia, una ulteriore presa per i fondelli. Molti si sono dimenticati che la Lega di Bossi e di Miglio era nata contro i meridionali, che la richiesta del federalismo era supportata dalla decisione che quelli del nord non volevano pagare le tasse per garantire l'assistenzialismo ed il clientelismo che faceva vivere il Sud senza produrre nulla per il paese; secondo quanto affermato nelle prime campagne xenofobe della Lega.
L'odio contro i meridionali è la vera base della Lega, gli exra comunitari sono arrivati dopo. Non è un caso che appena viene approvata la legge per i rimpatri forzati dei clandestini, subito ritorna il razzismo contro i meridionali. Razzismo di cui il mediocre Salvini è solo l'ultimo dei rappresentanti, prima di lui Bossi, Maroni, Calderoli, Speroni, il famigerato Borghezio, si erano ricoperti di infamia. Con le loro campagne anti meridionali hanno costruito la solida affermazione elettorale della loro formazione politica. La vera vergogna è rappresentata da coloro che cantavano con il deputato della lega contro i napoletani, una espressione della becera ignoranza di intere popolazioni del Nord . Sono in molti quelli che vivono con quelle poche convinzioni razziste che nessuno tenta di sconfiggere, ma che addirittura vengono alimentate per garantire un potere ad un gruppo di persone che occupa il Governo per portare avanti la loro politica contro tutto il paese.
Purtroppo, esistono nel Sud, gente che vota il centro destra e sostiene questa alleanza contro gli interessi dei meridionali.
Un altro motivo che ci porta a considerare insopportabile il Governo del "piazzista di Arcore" è stata la dolorosa presa d'atto che una signora fascista non pentita, sia stata l'ospite che ha ricevuto iun una Roma super protetta, le signore dei leader del G8. La signora è Isabella Rauti, moglie di Gianni Alemanno Sindaco di Roma e figlia di quel Pino Rauti, riconosciuto capo del fascismo di sociale italiano, fondatore di Ordine Nuovo, organizzazione terroristica e golpista, che ha realizzato stragi ed è stata al soldo dei servizi segreti americani in quella Strategia della tensione, che fu ideata, in un convegno del 1967 a Roma.
La signora che è una professoressa universitaria ed un intellettuale di destra riconosciuta, conobbe Gianni Alemanno, nel periodo della comune militanza nel MSI di Giorgio Alkmirante, quando il padre di Isabella ne era l'importante vice segretario. Era talmente fascista la signora, che al tempo della svolta di Fiuggi, quella che decise la fine dell'esperienza del MSI e diede vita ad Alleanza Nazionale, Isabella, si divise dal marito, che aveva fatto la scelta di seguire Gianfranco Fini.
Solo nel 2002, si risposarono in chiesa, ritornando insieme. La signora, è stata più volte responsabile di apologia di reato, sicuramente di apologia del fascismo, di condivisione delle scelte politiche del padre; che, ancora oggi, è uno dei fondatori di "Idea sociale", una delle formazioni più intransigenti della nuova destra eversiva.
Da antifascista, ci sentiamo offesi. Vedere il nostro paese rappresentato, in un contesto internazionale, da una convinta e non pentita fascista è una cosa che ci dispiace, ma ci dispiace di più del fatto che a tutti è sembrato normale. Fino a ieri dovevamo sopportare la Mussolini, con le sue sceneggiate, ma lei, è troppo condizionata dal cognome ingombrante che porta. Isabella Rauti, rappresenta il volto ripulito di un fascismo golpista che non avremmo mai voluto vedere a quei livelli.
Se Berlusconi avesse avuto una famiglia normale, con una consorte, madre dei suoi figli affianco a lui; avremmo evitato l'immagine deludente che le donne del Governo hanno dato e non saremmo stati costretti ad essere rappresentanti da una signora di sicura e non rinnegata fede fascista.
Infine, l'ultimo esempio che vogliamo sottoporre ai lettori, a dimostrazione del fatto che questa maggioranza di Governo non ci piace è la scelta fatta, con un tempismo eccezionale dal Parlamento italiano, di votare la legge "omnibus" sullo sviluppo. E' una legge in cui c'è tutto ed il contrario di tutto, ma soprattutto ci sono due provvedimenti che dimostrano l'ipocrisia del nostro Governo. Mentre Tremonti era commosso, perché i grandi del mondo avevano deciso di adottare misure di controllo per applicare regole certe nel mondo della finanza; la vecchia legge di Prodi: la "Class Action", è stata sostituita con una versione più blanda tale da evitare azioni di rivalsa collettiva in casi come il fallimento Parmalat e Cirio.
L'altra ipocrisia di questa maggioranza, è nel fatto che nello stesso giorno in cui si approvavano a L'Aquila, misure contro le emissioni nella atmosfera, il Parlamento deliberava il ritorno al nucleare per produrre energia nel nostro paese. In questo modo si producono meno emissioni nell'aria, ma si contamina definitivamente il terreno e le falde acquifere su cui saranno costruite le centrali. In Campania esiste ancora la centrale del Garigliano che non funziona più da venti anni e continua ad inquinare con le sue scorie radioattive. Un bel risultato.
L'Italia sta diventando un paese senza memoria, senza valori, in cui sembra vincere la furbizia e non l'intelligenza. Se L'Aquila è servita a qualcosa, non lo possiamo ancora dire, ma sicuramente queste giornate ci lasciano l'immagine di un grande Presidente degli Stati Uniti , che string la mano ad un confuso Gheddafi, e ci lascia l'immagine del nostro presidente della Repubblica Giorgio napoletano, riconosciuto leader morale del nostro paese. Per riprendere la strada dello sviluppo e della crescita della pace e della democrazia, bisogna partire da quelle immagini, in cui l'anziano leader sella sinistra italiana, passa il testimone ad un giovane presidente che sta diventando il riferimento della speranza di cambiamento per tutto il mondo civile.
Dalle macerie dell'Aquila, dobbiamo sperare che nasca un nuovo mondo, una Italia diversa, una strategia di sviluppo nuova, un nuovo inizio.
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