È ora che l'Italia si adegui. Subito due leggi: contro l'omofobia e per la parità delle "unioni civili"
Dopo che già tanti stati nel mondo hanno compiuto sforzi legislativi affinché anche la legge fosse adeguata alla società, perché troppo spesso, anche nei paesi cosiddetti sviluppati la legislazione arriva troppo tardi rispetto all'andamento ed ai comportamenti dei propri cittadini, anche l'ONU compie un grande slancio per la tutela dei diritti di tutti gli uomini con l'approvazione da parte del Consiglio dei Diritti Umani dell'Onu il 17 giugno di una risoluzione che sin da subito è stata definita ''storica'' e che stabilisce la parità dei diritti per tutti gli esseri umani, indipendentemente dall'orientamento sessuale, segnando un progresso significativo di livello mondiale nella battaglia per i diritti degli omosessuali.
Il provvedimento che è stato presentato dal Sud Africa, è stato emanato con 23 voti a favore, 19 contrari e tre astensioni, nonostante la forte opposizione da parte degli stati arabi e africani.
Di straordinaria significatività la frase contenuta nel testo: ''Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti e a ciascuno di loro spettano tutti i diritti e le libertà senza distinzione di alcun tipo'' e che apre scenari importanti se al dato persuasivo insito nel provvedimento, comporterà anche effetti nelle legislazione degli stati che ancora sono in ritardo nell'equiparazione universale dei diritti di tutti.
Se il mondo fa un passo così avanti, aggiunge Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti" è ora che anche l'Italia si adegui ed il Parlamento approvi nell'immediato e contemporaneamente due leggi: una contro l'omofobia ed un'altra per la parità di tutte le "unioni civili". È giunta l'ora, ribadisce D'Agata, che sia realizzato compiutamente nel Belpaese l'articolo 3 della Costituzione.
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