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martedì 20 ottobre 2015

Napoli - La Biblioteca ritrovata

Girolomini - patrimonio universale

   “Conoscere il centro antico di Napoli non è facile a causa dell’enorme ricchezza di opere d’arte, di documenti di storia e di testimonianze di vita popolare, presente ovunque, nei vicoli e nelle piazze, tra tanta gente a costituire un ambiente culturale ed urbano di enorme interesse e valore”,  scriveva qualche anno fa, in una rara guida tascabile, Roberto Di Stefano, storico dell’architettura italiana e professore emerito dell’Università di Napoli.
     Per un solo giorno è stato tirato fuori dell’oblio un altro tesoro di questo immenso patrimonio ed è stato subito un accorrere di cultori, studenti, anziani che sin dalle prime luci, lungo i marciapiedi di Via Duomo, di fronte al Tesoro di San Gennaro, si sono assembrati per visitare la Biblioteca  Oratoriana dei Girolamini, chiusa, al pubblico, nei primi del’900.
     Il 10 ottobre, in una mattinata uggiosa, in occasione della “Domenica di carta”, l’evento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per promuovere anche i monumenti di carta, è stato consentito ad oltre quattromila cittadini, poter entrare, in un luogo top secret per molti anni e, negli ultimi tre sotto sequestro giudiziario, in seguito al clamoroso furto di un imprecisato numero di volumi da parte di un curatore disonesto, Massimo De Caro, arrestato e condannato a sette anni di carcere e, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e a Sandro Marsano, preposto della Congregazione dell’Oratorio e responsabile dei Girolomini, condannato a pena minore. La riapertura è stata consentita per un solo giorno da parte dell’Autorità giudiziaria.
      Nei primi anni sessanta, si vociferava di strani trasferimenti di libri da parte di alcuni preti. Dopo furono addirittura ospitati, nelle sale, alcuni senza tetto. Nel 2012 la scoperta dei furti. Libri antichi, rari, venduti all’estero e in Italia. Mancano testi di Galilei, matematici, filosofi. Alcuni scaffali lignei e decorati desolatamente vuoti, con la speranza di recuperare il bottino sparso in tutto il mondo.
    Meritevole l’iniziativa del Ministero di dedicare una giornata alla conoscenza dei luoghi storici (biblioteche ed archivi) della memoria ed al patrimonio in loro contenuto. Alla riuscita della visita hanno collaborato i volontari del Fai. All’ora di chiusura, proteste da parte degli ultimi in coda e, la promessa di una prossima riapertura.
   “E’ stata costituita una task force – racconta Mauro Giancaspro, ex direttore Biblioteca Nazionale e attuale custode giudiziario dei Girolamini, per fronteggiare le devastazioni. La sala Vico è certamente la più bella al mondo e raccoglie volumi, religiosi e laici, di matematica, scienze, astronomia, filosofia oltre a classici latini e greci”.
      "Abbiamo trovato gran parte dei volumi infestati e abbiamo dovuto restaurare le scaffalature lignee, ha dichiarato Rossana Rummo direttore generale Biblioteche".
    La biblioteca, seconda più antica in Italia, aperta nel 1586 tra le opere più pregevoli della città fa parte della chiesa, del convento della quadreria e dei chiostri.
     L’antico itinerario prevedeva la visita alla Chiesa con decorazioni in oro, marmi e madreperla e le valsero il titolo di Domus aurea, alla Casa dei Padri dell’Oratorio e ai due chiostri, architettura di Dionisio Lazzari da qui alla biblioteca il cui progetto fu redatto da Arcangelo Guglielmelli, mentre direttore dei lavori fu il figlio Marcello, ingegnere ordinario della Congregazione oratoriana, La decorazione dell’interno della Biblioteca, uno dei più spettacolari del Settecento napoletano si deve  alla collaborazione di uno stuolo di valenti artisti, quali lo scultore Francesco Pagano, allievi di Domenico Vaccaro ed i pittori Cristoforo Russo e Francesco Malerba. La biblioteca poi fu ampliata con l’aggiunta di altri quattro saloni. Il patrimonio libraio è di circa 160mila volumi ed opuscoli, tra i quali 137 composizioni e opere musicali, 5.000 edizioni del Cinquecento, 120 incunabili, ”legature Carnevari”, 10mila edizioni rare e di pregio, 485 periodici, trattati di filosofia, teologia cristiana, musica sacra e letteratura europea. Diversi fondi hanno arricchito il patrimonio librario.
   Hanno attinto e aggiunto il loro sapere, Giambattista Vico; Salvatore Di Giacomo; Benedetto Croce; Roberto De Simone; Riccardo Muti.
      Particolarmente notevole, infine, la Pinacoteca, decorata nelle sue varie sale, da dipinti di Andrea da Salerno, Giovan Filippo Criscuolo, Federico Zuccari, Girolamo Imparato, Luigi Rodriguez, Andrea Vaccaro, Guido Reni, Sebastiano Conca.
   Un ulteriore nuovo interesse può offrire il convento dei Gerolomini, la sacrestia con capolavori di Guido Reni e Pietro da Cortona; il naturalismo di Battistello Caraccio e Josepe de Ribera, il barocco di Luca Giordano e la scoperta e la sistemazione di cunicoli romani che attraversano il sottosuolo e dei numerosi elementi di età romana.




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