Se è vero, infatti, che i correntisti sono stati tutti preservati è anche vero che gli obbligazionisti subordinati sono stati profondamente danneggiati.
Non è assolutamente giusto equiparare un obbligazionista subordinato con un'azionista.
Le obbligazioni subordinate che sono state piazzate ai risparmiatori, in massima parte, sono state piazzate senza che fossero neppure minimamente a conoscenza della differenza fra obbligazionisti subordinati e non.
Molto spesso sono state vendute queste obbligazioni a chi aveva un profilo di rischio totalmente inadeguato al tipo di strumento.
Per mesi e mesi non si è fatta la dovuta informazione e trasparenza verso questi obbligazionisti.
E' la prima volta, in Italia, che questi obbligazionisti vengono toccati e fino ad oggi si pensava che la Banca d'Italia, come ha sempre fatto, avrebbe evitato perdite cosi ingenti ai risparmiatori come avrebbe sicuramente voluto fare ma come è stato, di fatto, impedito dall'Europa.
Cosa fare adesso? La prima cosa è verificare se la propria banca ha venduto queste obbligazioni rispettando tutte le regole di condotta che gli intermediari finanziari sono obbligati a rispettare.
E' necessario quindi chiedere alla banca copia dell'ordine di acquisto delle obbligazioni insieme al contratto quadro di negoziazione dei titoli con tutti gli allegati fra i quali il profilo di rischio. E' necessario, inoltre, valutare i tipi d'investimento effettuati fino a quel momento (specialmente qualora la banca non avesse il profilo di rischio).
Chi vuole può ricevere una prima valutazione gratuita da parte della nostra associazione per verificare se, dalla documentazione analizzata, l'operazione sia stata svolta legittimamente attraverso questa form (SOS ADUC: http://sosonline.aduc.it/info/consulenza.php).
Alessandro Pedone, responsabile Aduc Tutela del Risparmio
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