Cerca nel blog

giovedì 19 luglio 2007

Clima: arriva la carica degli eco-computer. "Consumano meno di una lampadina"

Clima, arriva la carica degli eco-computer 

"Consumano meno di una lampadina"

Le aziende informatiche scommettono sui sistemi a "emissioni zero"
"Inquinano di meno e piacciono a chi ha a cuore l'ambiente "



 Clima, arriva la carica degli eco-computer "La lotta al riscaldamento globale? Inizia dal desktop". Alla Zonbu, società costruttrice di computer "ad emissioni zero", ne sono convinti. "Sostituire il proprio pc - spiega Alain Rossman, uno soci dei fondatori - con un nuovo sistema a basso impatto ecologico può offrire un aiuto concreto al pianeta".

Già, perché i computer, come è noto, sono una delle maggiori fonti di inquinamento del mondo. Un pc tradizionale, con il monitor lcd lasciato acceso 24 ore al giorno, produce più di una tonnellata di diossido di carbonio ogni anno. Per non parlare dei vecchi monitor a tubo catodico, ancora meno "verdi". E nell'era del LiveEarth, un simile scempio non può passare inosservato. Soprattutto se si considera che un computer inquina anche quando non funziona più: gran parte dei sistemi oggi in circolazione, infatti, contengono sostanze tossiche difficili - se non impossibili - da smaltire.

Così alla Zonbu hanno pensato di mettere a punto un sistema ad emissioni zero, costruito con materiali, per quanto possibile, facili da smaltire. E che consuma pochissimo. "I nostri pc - spiega Rossmann - consumano meno elettricità di una lampadina. E sono computer completi". Basso anche il prezzo: per invogliare i consumatori a fare il salto, la Zonbu propone i suoi desktop a 99 dollari - più 13 dollari di "affitto" al mese per due anni. "In pratica, chiediamo ai clienti di girarci quello che risparmiano sul consumo di elettricità ogni mese. Ma solo per due anni."

La Zonbu non è l'unica ad essersi gettata nel nuovo business del computer ecologico. A contendersi la nicchia di chi ama tecnologia e natura allo stesso modo sono spuntate, negli ultimi anni, decine di case. "I nostri computer - spiegano alla Linutop, un'altra società che si è lanciata nel mercato dell'eco-informatica - inquinano di meno, e per questo piacciono a chi ha a cuore l'ambiente".

Insomma, la compatibilità ambientale è diventata un requisito importante. Tanto che anche le grandi case si sono mosse in questa direzione. Apple e Dell in testa. Cupertino, ad esempio, ha già eliminato il mercurio dagli Lcd dei MacBook Pro, i laptop di fascia alta della casa. E la Dell, nella campagna di rinnovamento immagine seguita ai pessimi risultati commerciali dello scorso anno, ha promesso di diventare la "società più verde dell'industria". E la Micropro, addirittura, ha presentato un computer dal case biodegradabile.

Ma a guidare la carica dei computer a basso consumo, per lo più, sono le piccole società. Che, per tagliare i costi, usano Linux. Non che sia particolarmente climate-friendly. Ma il prezzo delle licenze commerciali lo rende una scelta obbligata. "Lo usiamo - ammette Rossman - per abbassare il prezzo dei dispositivi. E offrire all'utente dei computer completi e stabili".

Per quanto potenti e stabili, però, gli eco-box non sono adatti a tutte le esigenze. Per ottenere un computer con prestazioni "ecologiche", infatti, bisogna operare dei tagli importanti. E allora largo a processori a basso consumo, che però sono poco potenti, e via l'hard disk. Al suo posto, dei drive di memoria flash (la stessa delle pennette usb) che consuma di meno ed è più veloce. Ma che non raggiunge le dimensioni di un disco rigido tradizionale.

Limitazioni di cui sono consapevoli anche alla Zonbu: "Puntiamo a conquistare il mercato dei secondi pc", ammettono. "Se ti serve un pc in cucina, per controllare la posta o altro, la scelta migliore che puoi fare è comprare un nostro prodotto". E forse limitarsi ad usare un solo computer per volta potrebbe essere una scelta ancora migliore.


Origine: Repubblica

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *