Allo stato attuale delle cose, la politica del governo sta facendo acqua su diversi fronti e la coalizione di centro sinistra sembra poter essere sempre sull’orlo del baratro. Se domani si andasse a votare, Lei pensa che il centro destra otterrebbe una larga vittoria?
Credo che la mia sia una risposta scontata, dato che gli italiani abbiamo sicuramente compreso come questa sgangherata maggioranza non possa andare avanti e abbia peggiorata, anziché migliorata – come aveva promesso – la condizione di vita degli italiani. Quindi le prossime elezioni, quando avranno luogo, premieranno sicuramente il centro destra.
Penso che negli italiani si sia ormai radicato il concetto di bipolarismo, pertanto le forze del centro destra debbono presentarsi unite a questa prossima eventuale sfida, che mi auguro possa aver luogo al più presto.
In questo senso, qual è il miglior sistema elettorale per la situazione odierna del paese e per la sua governabilità?
Questo sistema elettorale può andare bene qualora subisca una correzione riguardo il premio di maggioranza in senato, che sia su base nazionale e non più regionale e che abbia uno sbarramento al 4 o al 5%. Credo che in questo modo si avrebbe un buon sistema. Peccato che non ci si sia arrivati, o non si riesca ad arrivare, attraverso un accordo politico; l’assenza di questo accordo ha imposto a diversi partiti politici – tra cui il mio – il ricorso allo strumento del referendum.
An ha subito un duro colpo con l’uscita del senatore Storace e la creazione del suo movimento “
Come ha sempre detto il nostro presidente Fini, non considero An una caserma. Per me An è un partito nel quale si discute per arrivare poi, come è giusto che sia, ad una decisione unitaria. Mi dispiace personalmente per Storace, anche se non riesco – nonostante mi sforzi – a comprendere le sue ragioni politiche.
Quale futuro vede per An, anche in ambito europeo?
Vedo una destra moderna, alla Sarkozy per intenderci, proiettata con uno sguardo al futuro ma…un occhio volto anche al passato. Dobbiamo essere un po’ come Giano Bifronte e saper rinnovarci. Se dovessi coniare un motto per questa destra, direi che “ha bisogno di rinnovarsi nella tradizione”
Lei fa parte della commissione giustizia ed è quindi un autorevole conoscitore delle procedure legali e giudiziarie: come giudica le recenti indagini che vedono invischiati Visco e Prodi?
Come capogruppo in Commissione Giustizia, ho sempre fatto presente la necessità di rispettare la segretezza delle indagini e non giudicare nessuno in anteprima, tanto per usare un termine che degrada la giustizia a mero spettacolo cinematografico.
Quali sono state, nel corso di questa legislatura, le Sue principali battaglie in Parlamento o i progetti su cui sta lavorando e che vorrebbe esporre?
Ci sono diversi disegni di legge di cui mi sono occupato come prima firmatario, dopo il successo avuto nella precedente legislatura con l’approvazione della cosiddetta “legge Consolo” sull’infibulazione. Attualmente mi sto occupando come primo firmatario delle semplificazione dei testi normativi, dell’applicazione delle conseguenze dovute ai processi penali scaturenti da denunce anonime e altri argomenti presenti sulla mia scheda sul sito www.camera.it
Un’ultima domanda, più prettamente personale: il suo maggior successo e la sua più profonda delusione da quando fa politica.
Il maggior successo è stato l’elezione nel maggio del
Intervista a cura di Jacopo Barbarito
19 luglio 2007
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