3 anni di sperimentazione, 1.250.000 euro investiti, 10 prototipi realizzati
Presentati oggi a Roma i risultati conclusivi del “Progetto PVTrain”, la sperimentazione affidata a Trenitalia dall’Unione Europea, nell’ambito del Progetto Life Ambiente, per valutare le potenzialità dell’applicazione su larga scala delle energie rinnovabili nel trasporto ferroviario. “PVTrain”, acronimo di “Treno Fotovoltaico”, questo il nome di un progetto inizialmente biennale e poi prorogato di un anno per la rilevanza dei risultati raggiunti: la prima sperimentazione dei pannelli solari in ambito ferroviario, che ha portato alla realizzazione di 10 prototipi allestiti con pannelli solari sul tetto. Il progetto ha comportato un investimento complessivo di 1 milione e 250mila euro, di cui circa la metà concessi come finanziamento dal Progetto Life Ambiente, che ha promosso nel nostro Paese, dal 1992 ad oggi, 230 progetti, il numero più alto fra tutti gli stati membri, con oltre 69 milioni di euro di contributi comunitari.
Al convegno tecnici ed esperti con il Ministro Altero Matteoli
Al convegno hanno partecipato il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli, l’Amministratore Delegato di Trenitalia Roberto Testore, oltre ad un panel di tecnici ed esperti che hanno ripercorso le tappe del progetto appena concluso e valutato le positive ricadute per lo sviluppo del settore ferroviario nel futuro.
Dai pannelli fotovoltaici: energia pulita sempre disponibile
Fino ad oggi le uniche applicazioni di fonti energetiche alternative hanno riguardato la segnaletica e le strutture fisse; con il Progetto PVTrain, l’energia fotovoltaica prodotta è disponibile per alimentare gli accumulatori presenti sui mezzi, sia durante le fasi di sosta dei convogli che in viaggio, e può essere utilizzata per alimentare i sistemi di illuminazione e condizionamento dei vagoni passeggeri, il riscaldamento e gli elevatori dei pantografi nei locomotori e, infine, i sistemi di sicurezza e controllo, sulla base della tecnologia GPS (Global Positioning System) per i carri merci. Il Progetto ha portato alla realizzazione dei prototipi di 5 vagoni passeggeri, 3 vagoni merci e 2 locomotori, così da testare concrete potenzialità di applicazione su diversi tipi di mezzi.
I vantaggi ambientali: meno CO2 e più vita agli accumulatori
I vantaggi ambientali connessi costituiscono il vero plus del Progetto: anzitutto il risparmio di emissioni di anidride carbonica (CO2), grazie all’impiego di energia solare in sostituzione della produzione da centrali convenzionali, un risparmio di 750 gr ogni KWh prodotto in modo convenzionale. Altro risultato a vantaggio dell’ambiente, è quello legato all’allungamento del ciclo di vita degli accumulatori, per i quali la fornitura continua di energia evita continui cicli di carica-scarica. Questo allungamento del ciclo di vita si traduce in minori quantità di rifiuti pericolosi da smaltire.
Roberto Testore: “Trenitalia crede nell’ambiente e guarda alle rinnovabili”
Roberto Testore, Amministratore Delegato di Trenitalia, nel presentare i risultati di questa sperimentazione ha affermato che “Trenitalia vanta una politica di grande sensibilità e attenzione in campo ambientale, rinnovata in questi ultimi mesi attraverso le certificazioni, una rendicontazione sempre più attenta e il contenimento sempre più significativo degli impatti ambientali prodotti delle attività industriali del trasporto ferroviario, già oggi i più bassi fra tutte le modalità di trasporto moderne”. “In questo sforzo – ha proseguito l’ingegner Testore – abbiamo guardato con interesse alle fonti rinnovabili e, nello specifico, al fotovoltaico che, anche in considerazione dei possibili meccanismi premianti di tipo economico, come i certificati verdi, possono garantire importanti risultati ambientali, con una compatibilità economica tale da immaginare un’applicazione su scala industriale”.
Il futuro del PVTrain
Le più interessanti applicazioni della sperimentazione condotta sembrano potersi individuare nel settore merci, specie per quanto riguarda il trasporto di merci preziose, come i tabacchi, o pericolose. Trenitalia, infatti, ha già previsto e stanziato investimenti per l’acquisizione nel prossimo futuro di 300 nuovi vagoni adibiti al trasporto delle merci pericolose, che potrebbero notevolmente beneficiare dell’energia fotovoltaica per l’alimentazione di sistemi di allarme e blocco e sistemi avanzati di controllo automatico (parametri di viaggio e di condizione del carico) per aumentare ulteriormente la sicurezza del trasporto delle merci pericolose.
Il Rapporto Ambientale 2005: viaggiare secondo natura con il mezzo più sostenibile
Nell’ambito del convegno è stato presentato il Rapporto Ambientale 2005 di Trenitalia, che ha permesso di tracciare un nuovo bilancio positivo sui vantaggi ambientali legati al trasporto ferroviario: nel triennio 2001-2004, ad esempio, si è pervenuti ad una riduzione del 18% dei consumi di acqua industriale, il 90% dei rifiuti di ferro e metalli sono stati destinati a recupero e riciclo ed il 70% degli imballaggi inviati a recupero, 21 impianti sono stati certificati o sono prossimi a certificarsi secondo lo standard ambientale ISO 14001. I dati presentati nel Rapporto 2005, confermano l’impegno di Trenitalia per il miglioramento delle performance ambientali nella conduzione di tutte le proprie attività e rilanciano il treno come il mezzo di trasporto ecologico per eccellenza: per ogni persona che viaggia da Milano a Napoli, un treno Eurostar permette di risparmiare, per ogni passeggero, 90 kg di CO2 rispetto al trasporto aereo e 25 kg rispetto all’auto.
Gli indicatori ambientali: maggior efficienza energetica, minori consumi di risorse, più raccolta differenziata
Tutti i principali indicatori ambientali, nel periodo 2001-2004, mostrano un progressivo miglioramento, sia per quanto riguarda le attività di servizio, sia quelle industriali di Trenitalia. Pur a fronte di un aumento delle attività di trasporto (passeggeri +10,98%; merci +5%), si sono ridotti i consumi di energia per trazione, complessivamente dell’8,7%, un risultato maturato dal 1996 al 2004 grazie all’introduzione di nuove e più efficienti carrozze e locomotrici, specie nel settore del trasporto merci, dove il risparmio relativo specifico (per ton-km) è stato del 28,4%. Anche le emissioni in atmosfera sono in riduzione, sia per quanto riguarda il trasporto diesel (emissionid i tipo diretto) che quello elettrico (emissioni indirette). La CO2 equivalente da trazione diesel, ad esempio, si è ridotta del 15,4% (valore più che doppio rispetto alla riduzione percentuale assunta come impegno da raggiungere entro il 2012 a livello nazionale nell’ambito del Protocollo di Kyoto). Risparmiati, dal 2001 al 2004, circa 500.000 metri cubi d’acqua per uso industriale, ridotto il quantitativo di rifiuti prodotti per unità di traffico, passato da 0,91 g/UT nel 2001 a 0,79 nel 2004. Risultati positivi anche per la raccolta differenziata e l’avvio al riciclo: il 100% degli oli esausti e delle componenti al piombo degli accumulatori vengono inviati a recupero.
Dati sulla sicurezza: una delle reti più sicure in Europa
Il Rapporto Ambientale, infine, traccia il quadro di una realtà fra le più sicure d’Europa, con valori quasi dimezzati dal 1996 al 2004 per i dati relativi ad incidenti sui mezzi in circolazione. Confrontando gli indici relativi agli incidenti tipici delle principali reti ferroviarie europee, si evince che la situazione in Italia è la migliore, con un valore nel 2003 di 0,2 per il nostro Paese, 0,65 per la Francia e 0,6 per la Svizzera.
In diminuzione anche gli indici relativi a gravità (passato da 1,56 del 2001 a 1,21 del 2003) e frequenza degli infortuni sul lavoro (da 47,23 del 2001 al 34,19 del 2003).
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