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giovedì 22 dicembre 2005

CELLULARE: L'ULTIMA DIPENDENZA DEGLI ADOLESCENTI

CELLULARE: L'ULTIMA DIPENDENZA DEGLI ADOLESCENTI

Natale si avvicina e anche quest'anno recessione economica o meno, le proiezioni danno il telefoninio come uno dei regali più gettonati. Umts, Wap, BluThooth, infrarossi.. ce n'è per tutti i gusti e ...soprattutto per tutte le tasche.
Le interminabili sfide alla Playstation e le maratone televisive tra programmi pseudo-intelligenti e film in dvd sembrano passate di moda. Oggi la nuova dipendenza degli adoloscenti, anzi dei bambini che diventano adolescenti, è il telefonino, meglio se ultimo modello.
Così, proprio durante il passaggio dalla scuola elementare alla media, i ragazzi chiedono e ottengono il cellulare, soddisfando il loro desiderio d’indipendenza e la tranquillità dei genitori che in questo modo possono sempre rintracciarli. Una sorta di tacito accordo che consente ai ragazzi maggiore libertà, e contemporaneamente ai genitori la possibilità di controlli più serrati: “Vai a casa dell'amico, ma telefona appena arrivi e poi appena stai uscendo per tornare”; “esci con le amiche ma lascia sempre il cellulare acceso”.
Signore e signori ecco a voi presentato il "guinzaglio telematico" del Terzo Millennio, panacea di tutte le ansie di mamme e papà ansiosi!!!
A svelare la nuova passione dei ragazzini, e per certi aspetti anche dei loro genitori, è la Sip.
Si avete capito bene. La Sip.
Ma non la Società delle Poste e Telegrafi Italiana, (la "mamma" della odierna Telecom Italia, quella che chi è nato negli anni 70 potrà ancora ricordare, per le cabine telefoniche, i cartelli gialli tondi con i numeri e soprattutto gli italici gettoni).
La Sip che ha fatto l'indagine è la Società Italiana dei Pediatri. Eccco cosa ne è emerso:
Se il cellulare diventa il mezzo con cui ottenere l'indipendenza negli spostamenti, la ricarica invece può determinare una pericolosa dipendenza, oltre a essere il terreno di maggior contrattazione economica tra genitori e figli.
Gli adolescenti – spiega la Sip - hanno di fatto trovato nel telefonino un nuovo cordone ombelicale che li tiene in stretto contatto con il gruppo di amici, facendoli procedere su un pericoloso crinale che può facilmente franare verso una vera e propria dipendenza dal mezzo”, inteso come insostituibile elemento di socializzazione: “Se sono senza ricarica sto male”; “la cosa più brutta? Essere senza scheda”.
Perfettamente in linea con le abitudini del mondo adulto, anche per gli adolescenti il telefonino è diventato un oggetto di consumo dal ciclo di vita sempre più breve...
Se qualche anno fa il primo cellulare del bambino era generalmente quello che papà o mamma avevano riposto nel cassetto, oggi gli adolescenti sono costantemente attratti da modelli più evoluti, con più funzioni, giochi e soprattutto più memoria per conservare le centinaia di sms che ogni giorno ricevono e spediscono.
Nel 2002, infatti, il 51% di possessori di cellulare desiderava sostituirlo con un nuovo modello e, dati 2003, se avessero avuto a disposizione 200 euro, il 56% di loro li avrebbe spesi per un nuovo telefonino.
Quanto alle ricariche, il 45% delle femmine e il 23,5% dei maschi spende quasi tutta la paghetta per acquistarle.
Legato al telefonino, anzi ormai nettamente superiore rispetto alla reale conversazione telefonica, c’è l'uso degli sms.
Se nel 2003 il 16% degli adolescenti intervistati aveva affermato di inviare più di 10 sms al giorno e di riceverne altrettanti, nel 2004, quindi solo un anno dopo, a inviare "solo" 5-10 sms al giorno è il 32% degli adolescenti, mentre il 20,2% ne invia più di 10 e, tra questi ultimi, il 10% più di 20 al giorno.
Senza contare giorni eccezionali, come compleanni e festività. Ipotizzando una media di 10 sms al giorno in entrata e 10 in uscita, in un anno significa un “traffico” di circa 8mila messaggi con un costo non inferiore ai mille euro l’anno.
L'indagine, effettuata su un campione di 1200 studenti di seconda e terza media, ha dimostrato poi che nel 2002 il 93,7% degli adolescenti possedeva la bicicletta; l'89,7% lo stereo; l'87,3% la macchina fotografica.
E, passando dagli oggetti più tradizionali ai più innovativi, il 79% possedeva il walkman; il 77,5% il telefonino; il 73,7% il Pc; il 59,5% la playstation.
Per quanto riguarda il telefonino, nel 2003, sempre secondo i dati, i possessori erano già arrivati all'84,7% e tra i “non possessori” il cellulare rappresentava comunque l'oggetto in assoluto più desiderato. Solo il 3,8% aveva dichiarato di non averlo e di non essere interessato.

2 commenti:

  1. Preoccupazioni per le frustrazioni e delusioni che possono creare i cellulari in così tanti adolescenti? "restare senza ricarica ti mette tristezza"?
    Ma chi di noi, anche all'epoca in cui c'era ancora la Sip e i gettoni - altro che schede telefoniche - non rientrava a casa col cuore che per un attimo si fermava in attesa di sentire la frase tanto sperata "ti ha telefonato..."? Non è un problema da pediatri, questo. Né tanto meno una questione nuova. Si chiama puramente adolescenza, tentativo disperato di far parte di un gruppo, di essere riconosciuti come non-sfigati. E ci si è aggiunto un mezzo nuovo. Tutto qua.

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  2. ... è vero!!!!!

    Come era terribilmente bella quella dolce trepidazione di tornare a casa... sperando che lei/lui ci avesse chiamato per cercarci...

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