Probabilmente, se avesse potuto candidarsi di nuovo per un terzo mandato alla Casa Bianca, avrebbe anche potuto vincere la partita contro George Bush.
Ma se la Storia lo pone sotto la lente d'ingrandimento con grande severità, nulla può impedire a far si che Bill Clinton, proprio per l'impegno profuso verso la povertà, i cambiamenti climatici, i conflitti religiosi, la governance... resti tra le figure più carismatiche e rispettate al mondo.
Al vecchio Presidente, cui piace molto il motto "Not talk but action", niente chiacchiere ma azione, usato in diverse occasioni, tra le quali il Vertice Mondiale 2005 delle Nazioni Unite, va infatti il merito di aver fatto aderire ventidue tra le maggiori metropoli del mondo in una iniziativa a favore dell'arginamento dell'effetto serra, promossa dalla Clinton Climate Initiative, un'alleanza tra la fondazione che porta il suo nome e il Large Cities Climate Leadership Group, che mira a sostenere la vivibilità di grandi metropoli quali New York, Los Angeles, Chicago, Filadelfia, Citta' del Messico, Londra, il Cairo e New Delhi, a cui si aggiunge Toronto, pronta a fare la sua parte in prima linea contro l'inquinamento e i rischi di un cambiamento climatico, nel quale tutto il pianeta è coinvolto.
Numerosi gli obiettivi che il gruppo si propone, tra cui la creazione di un consorzio per l'acquisto di prodotti per il risparmio energetico, l'utilizzo di materiali da costruzione ecocompatibili per le opere pubbliche, l'utilizzo di carburanti "verdi" per i mezzi di trasporto pubblico e anche l'individuazione di una nuova concezione d'illuminazione pubblica volta al risparmio.
Le grandi metropoli, d'altro canto, sono anche le maggiori responsabili dell'inquinamento globale. Secondo i dati pubblicati sul sito internet della Clinton Foundation, infatti, esse producono il 75 per cento delle emissioni nocive di tutto il pianeta.
Così, mentre la gestione Bush rifiuta di affrontare certi temi ambientali, puntando invece a potenziare una serie di energie alternative al petrolio (come l'idrogeno o il bioalcool), oltre all'intenzione di diminuire l'importazione di greggio dal Medio Oriente o dal Venezuela, ma forse per attingerne di nuovo andando a trivellare il Golfo del Messico o, col timore di molti ecologisti, in Alaska, stato ricco di petrolio ma protetto da leggi particolari contro l'inquinamento, l'ex Presidente degli USA Bill Clinton intervenendo nei locali della University of California, a Los Angeles, insieme al sindaco della citta' Antonio Villaraigosa e alla presenza del premier britannico Tony Blair e dei rappresentanti delle citta' di Londra e San Francisco, ha spiegato che ''le sorti del pianeta che i nostri figli e i nostri nipoti erediteranno e' nelle nostre mani, ed e' nostra responsabilita' fare qualcosa per risolvere la crisi''.
FONTE: il Professor €chos
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