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lunedì 22 gennaio 2007

Dagli Usa arriva "BarCamp": non-conferenza open source

Dagli Usa è arrivato il "BarCamp" tutti insieme per la non-conferenza

E' approdato a Roma, si discute di blog e partecipano ragazzi ma anche
docenti. Non ci sono relatori. Sono giunti con il car-sharing e ospitati sui divani

di FEDERICA FORTE


 Dagli Usa è arrivato il ROMA - Regola numero uno: tutti partecipanti, nessuno spettatore. Ecco perché la chiamano 'non-conferenza': non certo perché si prendono poco sul serio, anzi. Semplicemente, è la definizione esatta (traduzione dall'originale inglese unconference ) del BarCamp: un convegno open-source, senza inviti né gerarchie, dove il pubblico è parte attiva dell'evento e i contenuti non sono presentati da un ristretto gruppo di relatori, ma preparati in maniera partecipativa, grazie al formato wiki. Obiettivo: condividere e imparare in un ambiente aperto e libero.

Quello in corso a Roma è il terzo BarCamp italiano: in più di 160 si sono ritrovati al Linux Club, feudo delle libertà digitali nel cuore del quartiere Ostiense. Arriva dopo i raduni di Milano - il primo, a settembre dello scorso anno - e di Torino, anche se il BarCamp è una formula ormai collaudata in molti Paesi. Pionieri, come sempre, gli americani: la prima volta si riunirono a Palo Alto, nel 2005. Erano in duecento, e senza saperlo diedero vita a un trend che ha investito prima gli Stati Uniti e poi il resto del pianeta, fino a costituire un vero e proprio network e a fare del BarCamp un marchio di qualità e un fenomeno in costante crescita, tanto che il modello BarCamp viene utilizzato per organizzare ogni tipo di non-conferenze, che si discuta di videogame o di ufologia.

E poiché la condivisione è per i campers una filosofia di vita, di evento in evento si muovono sfruttando le possibilità offerte dalla rete: superata l'epoca dell'autostop, gli spostamenti si organizzano all'insegna del carsharing, mentre per trascorrere una notte tranquilla sarà opportuno procurarsi un divano libero grazie al couchsurfing, magari prenotandosi per il prossimo BarCamp. Per la cena post-conferenza, invece, è già online la lista dei partecipanti: resta da individuare la pizzeria più vicina.

Tra i campers presenti oggi nella capitale - ma la 'non-conferenza' si svolge contemporaneamente a Parigi, Stoccolma, New York e in Irlanda - si contano molti blogger, alcuni piuttosto famosi nella blogosfera italiana. Altri si descrivono come semplici 'pensatori', altri ancora sono programmatori, web designer, architetti di rete, creativi, e spunta pure qualche docente universitario. Giovani e meno giovani, più o meno esperti, ma tutti relatori, tutti interessati al dibattito sul web e le sue evoluzioni, tutti accomunati dalla fiducia nelle potenzialità delle nuove tecnologie.

Oltre 50 gli interventi in lista: nell'organizzazione del BarCamp, infatti, vanno indicati i temi da trattare, segnalando anche la durata prevista e il tipo di presentazione - slides, demo, ecc., materiale che resterà poi a disposizione degli assenti. Chi invece non ha la possibilità di scrivere e relazionare su un argomento è tenuto ad aggregarsi a un tema già in elenco, proprio per garantire a tutti la massima partecipazione e la condivisione della conoscenza.

Di certo non ci si annoia: c'è il professore che racconta della sua esperienza di 'blogcattedra', il giornalista che parla delle possibili conseguenze del citizen journalism, qualcuno che è ancora alla ricerca dell'esatta definizione di 'blog' e chi invece vuol capire perché la blogosfera sia tanto autoreferenziale. Fino a mettere in piazza le proprie inquietudini: come si fa a vivere del proprio blog? Che equivale a dire: forse la rete non dà da mangiare a tutti (per ora), ma è evidente che il futuro passa da lì.

A farla da padrone, però, è la dimensione sociale della rete: il social networking e tutte le sue diramazioni, gli usi possibili e quelli solo immaginabili, fino agli impieghi della tecnologia digitale come motore di un'azione sul territorio. Ma si discute (e si blogga in tempo reale) anche di web semantico, di ibridi mediali, di aziende 2.0, di accessibilità, di neutralità della rete, del miraggio di una burocrazia semplificata dall'uso del web.

L'appuntamento è di quelli da non perdere: ovunque siate, potete seguire il BarCamp in diretta video (http://barcamp.org/RomeCamp), in audio-conferenza o su Second Life. Potenza della nuove tecnologie.


Origine: Repubblica

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