Un quotidiano di Los Angeles accusa il museo di Malibù "Il direttore dell'epoca conosceva la provenienza illecita del reperto"
Se la notizia venisse confermata, il museo potrebbe trovarsi nelle condizioni di dover restituire la Venere, proveniente da un sito archeologico siciliano, in provincia di Enna, e infatti la presidente del Consiglio d'amministrazione del Getty Louise Bryson ha dichiarato al giornale: "La nostra idea è di far fronte a tutte le situazioni, anche le più imprevedibili e l'intenzione è quella di restituire il reperto, totalmente e fisicamente".
Tuttavia al momento il Getty ha smentito il fatto che l'opera sia stata acquistata consapevolmente da canali illeciti, sostenendo invece di aver acquistato l'Afrodite sulla base di "informazioni e studi" disponibili all'epoca e di aver fatto degli accertamenti sulla provenienza del prestigioso pezzo di 24 secoli fa una priorità assoluta.
Secondo il quotidiano californiano, l'ex direttore dei laboratori di restauro del Getty, Luis Monreal, aveva sconsigliato l'acquisto della Venere al direttore dell'epoca, John Walsh. La statua presentava fratture e macchie di sporco che non coincidevano con quanto dichiarato dal venditore. "Qualsiasi professionista guardando a quel reperto in quelle condizioni avrebbe dovuto sospettare che avesse un origine illecita", ha spiegato Monreal.
L'attuale direttore del Getty, Michael Brand, è da mesi impegnato in un duro braccio di ferro con il ministero dei Beni Culturali Francesco Rutelli, che chiede la restituzione di 46 reperti archeologici, acquistati, secondo Roma, attraverso canali illeciti.
Il museo dopo lunghe trattative ha acconsentito a restituirne 26, ma il confronto resta aperto per alcuni tra i pezzi più pregiati, tra cui la Venere di Morgantina.
Origine: Repubblica
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