in Croazia (ne saranno scelti 4 tra i primi 15 classificati). Applausi e medaglie dal ministro Fioroni
di TECLA BIANCOLATTE
Massimo Cairo, del liceo scientifico Marconi di Milano; Claudio Guarisco dell'istituto Copernico di Ferrara; Julian Mautner del liceo scientifico Albert Einstein di Merano; Giovanni Mascellari del liceo scientifico U. Dini di Pisa; e Manule Sabbadin dell'istituto V. E. Marzotto di Vicenza: sono loro i primi cinque classificati alle Olimpiadi italiane di informatica del 2007, che si sono svolte ieri all'università di Bari. Alla finale hanno partecipato settantacinque ragazzi, dai sedici ai diciannove anni, provenienti da tutta Italia. Oggi la premiazione.
I giovani concorrenti, seduti nell'aula magna dell'ateneo pugliese, chiacchierano, scherzano, si scambiano numeri di telefono. L'adrenalina è ancora alta. A ogni medaglia annunciata dal ministro Fioroni, rispondono con applausi e fischi di incoraggiamento, creando un atmosfera da stadio. Sono tutti contentissimi. Anche chi non ha conquistato il podio. Sanno che hanno disputato una importante competizione.
Elisabetta Bergamini, 17 anni di Modena, si è piazzata al ventunesimo posto. Lei, unica donna fra settantaquattro maschi, è raggiante. Con piglio sicuro spiega: "Per tutti noi è già stata una vittoria arrivare alla finale. I concorrenti iniziali erano quattordicimila. Noi siamo stati i migliori, prima nella gara nei nostri istituti e poi nella selezione regionale". I campioni sono provati. "Ieri è stata una maratona - dice il veronese Riccardo Rigon - dalle nove del mattino fino alle quindici abbiamo svolto tre problemi di calcolo di natura combinatoria: in pratica abbiamo trovato una soluzione per ognuno e in più abbiamo inventato un programma per metterla in atto. Erano difficilissimi. E subdoli: quello che pensavo di aver fatto meglio è stato il peggiore ".
La matematica, gli algoritmi, i linguaggi informatici per questi studenti, spesso autodidatti, sono il pane quotidiano. Come per il supercampione Massimo Cairo, che racconta: "Ho iniziato a sette anni: i miei mi comprarono un computer e da allora non mai smesso di lavorarci". Massimo ha solo 16 anni, ed è il più giovane primo classificato della storia delle Olimpiadi di informatica italiane. In fondo questa vittoria se l'aspettava: "Ieri sera ho confrontato le mie prove con quelle dei miei compagni, sentivo che la strada era in discesa".
Il clima è di festa. "Essere qui - dice Matteo Campanella di Brindisi - è bello perché, oltre alla competizione, c'è la possibilità di confrontarsi, di socializzare con coetanei che hanno il mio stesso interesse. Ieri sera alla cena di gala, fra una tarantella e l'altra, ci siamo scambiati molte informazioni". E' proprio questo uno dei fini della manifestazione. Il professore Roberto Grossi, allenatore di questi ragazzi, spiega: "Sono sei anni che il ministero della Pubblica Istruzione, insieme all'Aica (Associazione italiana per l'informatica e il calcolo automatico) e all'Unesco, promuove le Olimpiadi italiane di informatica. Per scoprire giovani talenti e per dare loro ogni stimolo possibile per andare avanti in un settore in cui siamo sempre un passo indietro rispetto all'estero".
Intanto sui concorrenti scende una pioggia di medaglie. A parte i cinque ori, ci sono dieci argenti e venti bronzi. I primi quindici classificati poi avranno una occasione da giocarsi al meglio: entrare nella rosa dei quattro che andranno a competere con i coetanei più forti del mondo alle Olimpiadi di informatica internazionali, il prossimo agosto in Croazia
Origine: Repubblica
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