Nella comunicazione, spesso dimentichiamo che esiste anche un canale di comunicazione olfattiva.
Però quando guardiamo la televisione questo non succede.
Immaginatevi cosa accadrebbe, se per esempio , vi trovaste a guardare quel" bellissimo" spot di un deodorante ambientale, che racconta di un bambino, (Coreano, con mamma Italica, quindi, molto probabilmente adottato ) che sta defecando.
Fin qui siamo già ad un buon punto d'indecenza, ma il massimo si raggiunge quando il bimbo, sempre seduto sul water ,,dice rivolgendosi alla mamma : "Che puzza" e cerca di attivare il deodorante ambientale che purtroppo è finito.
Immaginate per un attimo che anche voi, come telespettatori, potreste, sentire la puzza di "cacchina" e di non avere neanche voi il deodorante.
Non pensate ,che cambiereste immediatamente canale, ammesso che la puzza passi e non manderesti al diavolo quel bambino invitandolo ad andare a " cacare " a casa di qualcun altro.
Immaginatevi poi di essere alla visione di C.S.I (Crime Scene Investigation) e di assistere ad una autopsia. Avete idea della puzza di cadavere, della puzza di escrementi che accompagna la dipartita, della puzza dal sangue, e tutto il restò.
Quanti di voi resisterebbero più di un minuto senza andare a vomitare?
Ma non finisce qui, chi è stato in campagna, sa come puzzano le stalle ed allora, peccato che in "Uno due tre stalla" gli odori, specialmente , quello di letame, avrebbe fatto giusta cornice ai super contadini e alla super vallette aumentando di certo gli indici d'ascolto.
Ma fortunatamente la televisione non puzza
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