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giovedì 14 febbraio 2008

Marco Saltatempo: "Spazzatura" un singolo su emergenza rifiuti

"Butta la spazzatura, puzza la spazzatura" …. No, non è il nuovo slogan dell'ultimo corteo di protesta contro l'interminabile emergenza rifiuti in Campania, ma sono le parole che fanno da ritornello a "La spazzatura", nuovo brano del giovane cantautore e musicista sammaritano Marco Saltatempo, vincitore del Tour Music Fest 2007 con "Dipende dalle situazioni".  

Il brano, ascoltabile on line oltre che sul sito ufficiale dell'artista (www.marcosaltatempo.com)  e myspace.com/tourmusicfest, sarà infatti il nuovo singolo dell'imminente lavoro discografico di Marco Saltatempo.  

Dalla strade di Napoli e Caserta all'arte, alla musica, al web, il problema rifiuti ha scatenato la fantasia e la creatività di molti artisti campani, e l'originale Marco Saltatempo non poteva restare a guardare. Così è nata "La spazzatura", una salsa orecchiabile e ironica incisa sullo sfondo delle voci di uno dei tanti cortei che si sono susseguiti in questi giorni di interminabile emergenza e che non poteva non uscire in un videoclip presto prodotto dal Tour Music Fest...e on line su www.tourmusicfest.it!


Dopo la vittoria al Tour Music Fest '07
Esce "Spazzatura" il nuovo singolo di Marco Saltatempo

"Butta la spazzatura, puzza la spazzatura" …. No, non è il nuovo slogan dell'ultimo corteo di protesta contro l'interminabile emergenza rifiuti in Campania, ma sono le parole che fanno da ritornello a "La spazzatura", nuovo brano del giovane cantautore e musicista sammaritano Marco Saltatempo, vincitore del Tour Music Fest 2007 con "Dipende dalle situazioni".

Il brano, ascoltabile on line oltre che sul sito ufficiale dell'artista (www.marcosaltatempo.com)  anche su www.tourmusicfest.it e myspace.com/tourmusicfest, sarà infatti il nuovo singolo dell'imminente lavoro discografico di Marco Saltatempo.

  Dalla strade di Napoli e Caserta all'arte, alla musica, al web, il problema rifiuti ha scatenato la fantasia e la creatività di molti artisti campani, e l'originale Marco Saltatempo non poteva restare a guardare. Così è nata "La spazzatura", una salsa orecchiabile e ironica incisa sullo sfondo delle voci di uno dei tanti cortei che si sono susseguiti in questi giorni di interminabile emergenza e che non poteva non uscire in un videoclip presto prodotto dal Tour Music Fest.

 Iniziata nel 1996, prima con gli Sheridans, poi con il gruppo "Ammesso e non conJazz", con il quale ha partecipato alla finale di Sanremo Rock, la carriera artistica di Marco Saltatempo è proseguita per circa dieci anni con i "Cantica Popularia" e grazie al CET di Mogol è nata poi la collaborazione con l'autore Maurizio Bernacchia.

Dopo le vittorie del "Premio canzone d'autore città di Ghedi" nel maggio 2007, del concorso "Uno su mille '07" a Montecatini Terme, Marco Saltatempo ha infine vinto con la sua band, la prima edizione del Tour Music Fest, festival nazionale itinerante rivolto alla musica emergente, promosso da una giuria formata da Mogol, Franco Fasano, Paolo Buonvino e Robert Steiner che ha apprezzato la sua musica fino a decretarlo il miglior progetto della categoria Original Band su oltre 1400 iscritti…

Marco Saltatempo è ora alle prese con un progetto audace e singolare che pur partendo dalla base solida di un repertorio ben definito vuole però uscire dagli schemi tradizionali della musica pop italiana.




intervista a Marco Saltatempo


Una carriera che inizia dal palco dello zecchino d'oro e che in ottobre tocca da vincitore il palcoscenico del Piper, con  Mogol. Raccontaci un po' come è iniziato tutto?

Beh sì…Ho iniziato cantando "Mi regali una ciambella" allo zecchino d'oro e poi più nulla fino a 13 anni. Lì è arrivata la chitarra classica, poi la chitarra jazz con Antonio Onorato –noto jazzista napoletano- e da quel momento in poi non ho più smesso e ho iniziato a produrre io musica, direttamente. 

Tu hai iniziato a scrivere da giovanissimo…

Sì, ma un inizio assolutamente tipico. Ho cominciato a scrivere con i soliti gruppi di routine che facevano cover rock pop, oasis ecc. Dopo ho sono arrivate le "note originali" dalle mie corde… 

E l'incontro con la musica brasiliana?

Eh, quelo è arrivato in realtà da piccolissimo tramite amici di mio padre che suonavano e poi da adolescente con "Ammesso e non con jazz" sono arrivati i primi brani seri, poi Sanremo Rock, il corso compositori al CET –decisamente istruttivo- e da qualche anno mi sono messo in gioco come cantante. Prima ero solo una voce e poi ho iniziato a dare la struttura di canzone a ciò che facevo. 

Hai iniziato così la carriera vera e propria come Saltatempo

Sì e poi ho conosciuto il mio autore Maurizio Bernacchia nel 2003.

Il progetto Saltatempo è nato nel 2006, all'inizio era un trio io, lello tetrarca e vito cardullicchio poi è arrivato il primo bassista, poi il batterista poi si è aggiunto Cristian Capasso e altre collaborazioni. Abbiamo un po' di gente che ci segue…un totale di otto persone sul palco, il potenziale di un vero spettacolo. 

E ora sei sempre affiancato da musicisti di altissimo livello (Salvyo Maiello, Marco Cocchine e altri ) come lavori?

Io faccio la musica e la melodia, poi Maurizio Bernacchia pensa a vestirlo di parole, io gli do delle direzioni di come suonano le parole, alla ricerca di un'assoluta musicalità. In questo Maurizio è bravissimo e riesce a dare vita a testi assolutamente musicali. E il pezzo nasce così, poi arriva l'arrangiamento e le parti ai musicisti. Loro sanno esattamente cosa fare; è questa la differenza tra un prodotto professionale e uno che professionale non è. 

Per ciò che riguarda i "contenuti" non credo molto nei proclami nei testi, credo che la musica possa mescolare culture e possa farlo pienamente senza gridare.

La musica può mischiare culture e farne apprezzare la bellezza, cosa che assolutamente manca in Italia, dove quando si fa, avviene sempre in maniera kitch e non con una vera cultura compositiva di ricerca di sonorità…e la differenza si sente…

Poi la canzone deve essere semplice ed esprimere cultura e, se vuole esprimere qualcosa, deve farlo con assoluta ironia, una forma in più, più leggera, con cui arrivare. 

Come è stata l'esperienza TMF?

Non era il primo concorso ma è stata decisamente una bella esperienza!

La cosa più bella è che è itinerante il modo più efficace per trovare talenti in tutta Italia, mi sembra molto serio il fatto della prima selezione a costo bassissimo…poi si vede una passione evidente di tutti gli organizzatori e dello staff…una bella atmosfera … 

Consigli da dare agli iscritti 2008?

Eh..Nostradamus!!

Umiltà, caparbietà, capacità, autocritica e tanto tanto tanto lavoro…



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Marta Volterra
Resp. Ufficio Stampa
Tour Music Fest
ufficiostampa@tourmusicfest.it
340.96.900.12

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