Il sesto appuntamento per il ciclo “pellicole a colloquio”, ha visto a Bari, la presenza dall’attore e regista Nanni Moretti, del regista Antonello Grimaldi e del produttore
Il teatro Kursaal, è risultato stracolmo di pubblico, interessato ma per lo più incuriosito per le vicende che hanno preceduto l’uscita del film.
Il film è da oggi alla sua quarta settimana di programmazione e i risultati sembrano soddisfacenti.
D.: Grimaldi, quando ha seguito la sceneggiatura e la regia di questo film, tratto dall’omonimo romanzo di Sandro Veronesi, vincitore dell’ultimo premio Strega, pensava più a un film d’autore o ad un film che arrivasse a parlare ai giovani?
R.: Pensavamo, non solo io ma anche Nanni e Domenico, che dietro c’era un romanzo che aveva venduto molto. Mentre giravamo il film ci siamo resi conto che lo stavamo alleggerendo rispetto al libro, che al contrario si concentra di più sul lutto e sul dolore. Nel film ogni tanto si scivola sull’ironia per attenuare una storia che parla di fatti forti.
D.: Moretti dopo “La stanza del figlio” dove si parla della morte del figlio, un altro film dove è la morte che fa da filo conduttore, in questo circostanza la morte della moglie. E’ un caso?
R.: Non so se per pigrizia o per rimbambimento, ma non ci ho proprio pensato. La morte è presente in queste due storie, ma il modo di reagire del protagonista è differente.
Nella prima è una storia che va contro la retorica dove il dolore non unisce ma divide.
In Caos Calmo non c’è la disgregazione familiare, anzi la famiglia, in questo caso padre e figlia, si compatta.
D.: Grimaldi come è avvenuta la scelta degli attori?
R.: Per quanto riguarda Moretti è lui che si è proposto al momento che abbiamo attivato la scrittura del copione. Per gli altri attori è stata una scelta facile perché sono tutti attori con cui avevo già lavorato, tranne per Valeria Golino.
D.: Moretti, dopo 11 anni ritorni a fare solo l’attore e non il regista, come ti sei comportato con Grimaldi hai interferito nel suo lavoro, consigliandolo?
R.: Ho solo chiesto di partecipare alla sceneggiatura e ai dialoghi di “Pietro Paladini”, per poterli calzare sulla mia personalità e capacità di attore.
Per quanto riguarda la regia , io e Antonello abbiamo due modi di apportarci completamente diversi, che non ho interferito, mi sono lasciato guidare.
D.: Tanti attori, di spessore dalla Golino, ad Isabella Ferrari, Alessandro Gassman, Silvio Orlando, Kasia Smutniak …
R.: Ma la più professionale è stata la “figlia” - incalza Moretti – che ci bacchettava se non ripetevamo le battute a memoria come da copione. Io ogni tanto me ne uscivo che ero uno degli sceneggiatori e potevo cambiare qualcosa.
D.: Non si può non parlare della tanto famosa scena erotica tra Moretti e Isabella Ferrari che ha scatenato un putiferio, che sensazioni ha provocato?
Già il libro aveva scatenato polemiche, - risponde Procacci - dove la scena è sicuramente più dettagliata e cruda, e nel film non poteva essere tagliata.
Dal divertimento iniziale, dall’enfatizzazione da parte dei giornali, dall’isteria che è proseguita questo si mi ha infastidito, perché la curiosità del film si è ridotto a solo quella scena.
Caos Calmo è la storia di un uomo che tenta di risalire dal baratro di un profondo dolore "Mi chiamo Pietro Paladini, ho quarantatré anni e sono vedovo" così inizia il romanzo di Sandro Veronesi , ma dopo il caos calmo per Pietro Paladini incomincia l’epoca del risveglio, perché occorrono eventi traumatici per ristabilire in ognuno di noi l’ordine dei valori.
Anna deMarzo
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