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mercoledì 27 febbraio 2008

COMPUTER TOSSICI

IN ITALIA si buttano circa un milione e 200mila computer all'anno. Nel mondo, secondo l'Unep, vengono prodotte 20-50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici l'anno, circa quattromila tonnellate l'ora. Ma che fine fanno i nostri computer? Visto che le aziende produttrici non si assumono la responsabilità dei loro prodotti, molti di questi finiscono a contaminare Cina e India dove esistono immense discariche di rifiuti elettronici. Piombo e ritardanti di fiamma bromurati sono sostanze abbastanza diffuse nell'ambiente in quei siti dove i nostri computer terminano il loro ciclo di vita. Da tempo chiediamo alle industrie di progettare pc facili da riciclare e privi di sostanze tossiche, andando oltre la direttiva europea che prevede l'eliminazione dei composti tossici, tra cui tutti i ritardanti di fiamma bromurati e il Pvc.
Greenpeace ha lanciato una Guida all’elettronica verde per premiare le aziende che non fanno uso di sostanze chimiche pericolose e contribuiscono al riciclaggio dei rifiuti elettronici.
Vengono prese in considerazione quattordici aziende leader nel settore computer e telefonia cellulare e nessuna ottiene un punteggio pienamente soddisfacente. Nokia e Dell sono al primo posto nella classifica. Nokia sta già eliminando alcuni composti: dalla fine del 2005 tutti i nuovi modelli di telefonino non contengono Pvc e dall'inizio del 2007 saranno anche eliminati i ritardanti di fiamma bromurati. Dell si è posta ugualmente obiettivi ambiziosi sull'eliminazione di queste sostanze. La HP si era classificata al terzo posto ma, attraverso delle analisi commissionate da Greenpeace a un laboratorio danese, si è scoperto che l'azienda aveva mentito sull'eliminazione di un ritardante di fiamma che è risultato ancora oggi presente nei computer. La HP è stata così retrocessa al sesto posto nella guida di Greenpeace.
Non solo, il portatile della HP mostra i livelli più elevati di alcuni ritardanti di fiamma bromurati,i Pbde, nella ventola. Con 262 milligrammi per chilo il Macbook della Apple contiene invece i livelli più alti, tra i cinque modelli testati - Acer, Apple, Dell, HP e Sony - di un'altra sostanza tossica, il Bfr. Molte delle sostanze tossiche trovate nei portatili, come piombo, Pvc e alcuni Bfr, sono pericolose per la salute e persistenti nell'ambiente.
«È allarmante che le aziende leader si spostino in basso nella classifica anziché muoversi verso politiche di eliminazione dei composti tossici dai loro prodotti. Si scopre che la HP non rispetta gli impegni presi mentre la Apple anziché essere l'azienda innovativa che la pubblicità ci mostra è un dinosauro industriale», commenta Zeina Alhajj, responsabile campagna Inquinamento di Greenpeace International.
La nostra guida ai prodotti elettronici vuole essere per le aziende uno stimolo al cambiamento e sarà aggiornata ogni tre mesi. Maggiore attenzione verrà prestata all'eliminazione delle sostanze pericolose rispetto al riciclaggio, perché, finché non viene intrapreso questo passo, un riuso e riciclaggio sicuro dei componenti non è possibile. Il principio da affermare, così come per la riforma della chimica europea, o Reach, è quello di sostituzione.
Perché utilizzare una sostanza pericolosa se esiste un'alternativa che danneggia meno l'ambiente e la salute?

Gabriele Salari Fonte greenpeace Italia

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