"La 'ndrangheta è stata sempre considerata ingiustamente come una mafia minore, di serie B. A differenza delle altre mafie non aveva, negli anni '90, i riflettori accesi su di sè e assumeva un ruolo di primo piano nelle dinamiche criminali non solo nazionali ma anche internazionali. Non era investita dall'aiuto dei collaboratori di giustizia perchè la sua struttura familiare gli consente un'organizzazione diversa dalle altre mafie e diventa, quindi, difficile collaborare con la giustizia": così Francesco Forgione ai microfoni di Ecoradio nell'ambito della settima puntata de "L'Arca della Legalità", programma di Nello Trocchia e Enrico Fierro.
E sulle infiltrazioni mafiose aggiunge: "la presenza della mafia al nord è diventata negli anni sempre più pervasiva. Si può, infatti, parlare di colonizzazioni perchè la ndrangheta al nord è diventata un polo di attrazione per investimenti, gestione del mercato del lavoro, ripulitura del denaro: tutto questo nel silenzio delle istituzioni. Ecco perchè oggi possiamo dire che la ndrangheta è la mafia più potente".
E ancora dice: "Il paragone della 'ndrangheta con Al Qaeda funziona: è, infatti, una mafia che costruisce la propria intelligenza collettiva e economica su grandi partite di affari. Queste cellule sono capaci di infiltrarsi ovunque, di proliferare, sono distribuite in tutto il mondo. La ndrangheta è alla continua e ossessiva ricerca del controllo del territorio".
Ecoradio
Ufficio Stampa
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